L’innesto della nuova SP6 sulla SS36 è pericoloso. Nostra audizione in Consiglio Regionale. Anas fa finta di nulla e non si presenta all’incontro.
Audizione in Regione, Commissione V, per la criticità dell’innesto della variante SP6 sulla SS36. Ai consiglieri regionali abbiamo illustrato perchè quel punto di raccordo è pericoloso (e fuori norma) e spiegato che, con l’aumento del traffico, c’è il forte rischio di code con possibili ripercussioni su Monza e Lissone. Il presidente della commissione aveva invitato a partecipare anche la Provincia MB, i Comuni di Monza e Muggiò, e Anas. Interessati e disponibili gli Enti locali, Anas invece non si è presentata. Un fatto che – come cittadini – giudichiamo grave, soprattutto perché lo svincolo in questione è proprio di competenza dell’Ente nazionale strade. Alla Regione abbiamo chiesto di attivare un tavolo tecnico per affrontare il problema e trovare soluzioni. Il consigliere Lino Fossati, che è di Lissone, si è impegnato a portare avanti questa iniziativa. L’analisi delle più recenti matrici origine-destinazione degli spostamenti, correttamente raffrontata con i dati di traffico disponibili, indica che la “vecchia” SP6 vede oggi circa 17.000 veicoli al giorno, la maggior parte concentrati nelle ore di punta. E’ ragionevole pensare che, non appena aperta la variante dietro l’ospedale San Gerardo, almeno un terzo di questi veicoli utilizzerà la nuova strada. Questo perché siamo convinti che molti automobilisti privilegeranno questa tratta senza semafori o incroci, evitando viale Cesare Battisti di Monza (saturo con 2.600 veicoli medi all’ora) e le vie Repubblica e Carducci di Lissone. Il carico che si genererà nelle ore di punta non potrà essere smaltito correttamente dall’innesto sulla SS36 che abbiamo chiesto di modificare. Oltre tutto, sulla variante della SP6, una volta interamente completata, si prevede un carico di traffico raddoppiato rispetto ai valori che abbiamo indicato prima.