La democrazia diretta non fa per Monza. Bocciate le mozioni del M5S. I consiglieri comunali abbandonano l'aula.

La democrazia diretta non fa per Monza... Almeno per ora.  Il consiglio comunale, nella seduta di giovedì 6 ottobre, ha bocciato entrambe le mozioni depositate dai consiglieri pentastellati sull'introduzione del “question time” dei cittadini,  un momento istituzionale in cui l'amministrazione risponde ai quesiti dei cittadini in un confronto faccia-a-faccia e, ancora più grave, dei referendum propositivi e abrogativi.

"Abbiamo perso una buona occasione per introdurre un po' di  sana e diretta democrazia nella nostra città. Ci vuole più condivisone delle scelte, almeno per le più importanti e più impattanti", sostiene Fuggetta. Mentre dai banchi della maggioranza si parlava di “metodi medievali” e di “sono gli eletti che rappresentano i cittadini, noi non crediamo nella democrazia diretta”, il M5S si batteva per introdurre strumenti innovativi in grado di riavvicinare i cittadini alla politica.

"C'è stata preclusione, secondo me. La maggioranza ha inspiegabilmente respinto due proposte che volevano solo dare più voce in capitolo alle persone. Una cosa rivoluzionaria, visti i tempi che corrono", ha dichiarato Novi. “Con questi strumenti avremmo dato alla città un’ulteriore possibilità di conoscere da vicino il funzionamento del consiglio comunale e di proporre in maniera vincolante alcune azioni sulla città, come ad esempio l’ampliamento delle aree pedonali o l’introduzione nel parco di un’area feste”, prosegue.

I consiglieri Novi e Fuggetta hanno abbandonato anzitempo l'aula, a meno di mezz'ora dalla fine, in segno di profondo dissenso: non era mai capitato prima in più di quattro anni. 

  

Noi non ci arrendiamo e riproporremo anche questi temi nel programma per le prossime comunali nel 2017.