20111226-la colata

L'ex assessore all'urbanistica e "padre" del Piano vigente commenta il giudizio negativo che Regione Lombardia ha dato alla Variante voluta da Mariani

Riceviamo e pubblichiamo

 

La Regione da un parere molto negativo sulla Variante al PGT di Monza della Giunta Mariani e Centro destra disunito.

Una breve premessa perché necessaria. Dopo ben quattro anni di “elaborazione” e contrattazione ( tecnicamente si dovrebbe dire negoziazione, ma non è il caso) questa Giunta aveva partorito la variante generale al PGT . Per carità cristiana non ricordo le affermazioni di partenza da parte dell’allora Assessore, onorevole e poi ministro sui tempi e contenuti della Variante e sul fatto che si era definito “benefattore di Monza”.

L’attuale assessore si è trovata la “grana” di un piano malfatto per finalità, contenuti, strumenti. Tanto malfatto che la stessa maggioranza lo ha più volte modificato ( qualche volta in meglio e qualche volta in peggio) sia prima che durante la sua adozione condotta con Consigli anomali e in prevalenza in seconda convocazione ( mancavano i numeri di presenza per la convocazione normale) con compiacenza del Sindaco e del Presidente del Consiglio che non se ne sono vergognati.

La maggior parte degli emendamenti presentati dalle minoranze non sono stati neppure ammessi alla discussione con procedure e istruttorie che dire superficiali e di parte è il meno.

La stessa maggioranza ha “imposto” con dubbia regolarità un “maxi emendamento” che ha ulteriormente modificato in Consiglio anche per giochi di gruppi l’un contro l’altro armati.

Un gran pasticcio dove l’Assessore, che secondo me sa di portare avanti un Piano fasullo con forti limiti tecnico-culturali,  ha cercato anche di fare qualche modifica, ma alcune volte bocciato dalla sua stessa maggioranza.

Non parlo dei costi e del fatto che una consulenza di questa Variante di Monza ( come riportato nella sua legenda) lasciano perplessi dopo i fatti di Desio e Brianza e le inchieste scaturite in materia urbanistica e di PGT.

Bene ora siamo agli ultimi minuti di questa Amministrazione dato che tra poco più di due mesi si vota per mandarli a casa. Come auspica la Città. La Provincia ha dato un parere favorevole anche se alcuni contenuti mettono sull’avviso di palesi insufficienze. Il Parere, a mio avviso  ha da ritenere “taroccato” e basta leggere il parere della Regione appena arrivato per capire l’incomprensibile e ossequioso parere degli uffici responsabili della Provincia. Credo che sarà necessario valutarne le responsabilità tecniche e politiche.

Veniamo al dunque. La Regione ha stilato circa cinquanta pagine di parere composto dalle relazioni dei  vari settori degli uffici regionali preposti e secondo specifiche indicazioni normative di procedura.

Raramente ho visto un Parere regionale così esplicitamente articolato e negativo su un Piano di un Comune e in questo caso per di più di un Capoluogo di Provincia.

Il Parere si articola in più punti che interessano : Le logiche di Piano; la relazione dello stesso col Piano Territoriale Regionale affrontando più temi ( Obiettivi quantitativi di sviluppo, contenimento del consumo di suolo, Pluralità e funzioni;Policentrismo e Monitoraggio; Infrastrutture e Mobilità; Agricoltura; Paesaggio, Rete Ecologica,Aree agricole; Commercio; Turism;Casa; Sanità;Componente Geologica del PGT.

Oltre naturalmente ad una breve e sferzante Considerazione conclusiva.

Devo anche dire che molti aspetti sollevati di irregolarità in riferimento ai contenuti della legge urbanistica e non compatibilità col Piano Territoriale regionale erano stati da noi sollevati, vilipesi dalla Maggioranza e oggi esplicitati dalla Regione. Esemplifico anche solo il mancato rispetto in riferimento alla legge per il dimensionamento quantitativo del Piano, per l’eccessivo e non giustificato consumo di aree libere, per la mancata tutela delle aree agricole. La Regione segnala che le scelte di Piano comporterebbero il totale consumo urbano delle aree de Territorio di Monza in 26 anni!

Il parere è puntuale ed articolato con dati anche quantitativi e pone per molti aspetti, come ad esempio per l’articolazione dei servizi generali, per il Paesaggio e normativa de Centro storico,  l’insufficienza di analisi, strumenti e incompatibilità di scelte con una corretta politica territoriale consona alle finalità dei contenuti del Piano Territoriale Regionale. Per brevità non segnalo altri aspetti altrettanto importanti come quelli inerenti la fantomatica  sopraelevata su rotaia ( l’ironica Ovovia) sul Canale Villoresi e l’impatto pesistico che genererebbe , la necessità di escludere aree agricole (rivedendo le nome sulla Perequazione), dai Poli e di aumentarne la consistenza, carenze dal punto di vista dei contenuti idrogeologici, i contenuti inadeguati del Piano delle Regole e del Piano dei Servizi. Insomma poco si salva ( vi è anche una analisi critica sulle maggiori aeree compromesse dal PGT come ad esempio anche la Cascinazza ) e soprattutto appare la critica di fondo che spesso abbiamo anche noi sollevato, di un Piano senza idee coerenti in rapporto ai fabbisogni della popolazione e della economia della Città e del suo ambiente e soprattutto senza contenuti disciplinari atti a dimostrare le scelte operate e la “sostenibilità” delle stesse.

Scelgo solo alcune frasi della Regione fra le molte: “Non si evince in particolare in che misura la definizione degli obiettivi di sviluppo quantitativo complessivo del PGT abbia seguito il percorso, individuato dall’art.8, comma2,lett.b) deòla legge r. n. 12/05, contraddistinto da una particolare attenzione a valenze di tipo qualitativo come la riqualificazione de territorio, l’utilizzazione ottimale delle risorse territoriali a disposizione e la conseguente  minimizzazione  di consumo di suolo libero, secondo una logica , dunque, di costruzione di politiche virtuose di riuso del territorio che tenga conto della verifica delle potenzialità territoriali latenti o residue, prima di prendere in considerazione l’occupazione di nuove aree da urbanizzare.” .

“L’individuazione delle aree agricole non risulta discendere dagli approfondimenti di cui all’Allegato 5 della DGR 8059/2008 – Modalità e criteri per l’individuazione delle aree destinate all’agricoltura nei PGT”

“Si evidenzia che in un territorio già fortemente antropizzato la trasformazione di suoli fertili/permeabili, anche in ambiti interclusi dall’edificato e/o dalle infrastrutture, riduce fortemente la possibilità di realizzare nuovi sistemi verdi di qualità  o compromette il consolidamento ed il potenziamento di quelli esistenti, minandone la continuità fisica e/o funzionale…”

“(Polo della Cascinazza) – l’ambito, d rilevanti dimensioni, è costituito principalmente da un’area agricola ….l’area è un polmone verde nel contesto di una vasta area fortemente edificata, i valori percettivi ….permettono di osservare elementi legati agli aspetti naturalistici e non solaente di aree antropizzate. A tale proposito il Piano dovrà limitare il più possibile le volumetrie degli interventi previsti ( che ora non sono quantificabili) e individuare l’area da destinare ad una eventuale edificazione.”.

“Si esprime una valutazione negativa rispetto alla previsione del sistema di trasporto previsto sul Canale Villoresi poiché la soluzione proposta … potrebbe determinare un rilevante impatto paesistico.”

“In relazione al tema del sistema de verde e ai corridoi ecologici, si richiede che il PGT venga integrato in riferimento ai disposti del comma 7 dell’art. 24 del PPR che pone in carico ai comuni, attraverso il PGT, di definire tale sistema.”

Si potrebbe continuare, ma si consiglia la lettura completa perché significativa , istruttiva, puntuale e di soddisfazione.

A chi dice che il Parere non è prescrittivo cito un altro passo della Regione:

“Si ritiene che il PGT non assolva appieno al ruolo di strumento di pianificazione …..e pertanto dovranno essere debitamente sviluppate le prescrizioni ed integrazioni sopra riportate con le conseguente modifiche al Documento di Piano, al Piano delle Regole e al Piano de Servizi, conformemente al Capo II della L.R.12/2005…..Al riguardo si rammenta  che, ai sensi dell’art. 13,c.7 della L.R.12/2005.., il Consiglio comunale, a pena di inefficienza degli atti assunti, provvede all’adeguamento dello strumento urbanistico, ….”.

Cosa fare? Spero proprio che la Maggioranza capisca la delicatezza della situazione a due mesi dalle elezioni e rimandi il PGT  per l’adeguamento nel rispetto del Piano Territoriale Regionale e della legge. Altrimenti ci aspettano Consigli, commissioni e dibattiti in Città tutti da vedere.

Alfredo Viganò