Molte sono le attese, dopo l’urbanistica disastrosa della giunta Mariani-Romani-Clerici. Vediamo quali potrebbero essere ora le questioni da affrontare.
Revocata la variante generale del 21 marzo 2012, altri temi urbanistici per Monza potrebbero essere: il PTCP di Monza e Brianza, il nuovo PGT o altro documento programmatico, la Villa Reale e il Parco, l’ecomostro al Rondò dei Pini, l’accordo di programma del quartiere Cantalupo, la verifica dei Piani attuativi approvati dalla precedente amministrazione. Vediamo alcune questioni in dettaglio.
La variante del 21 marzo 2012. Come noto, il Consiglio comunale, aveva adottato in tutta fretta una sorta di variante generale che aveva visto, fin da allora, le opposizioni presentare un esposto al Prefetto (e ad altri), documento che metteva in luce le diverse irregolarità di tale atto. Anche in campagna elettorale l’attuale Sindaco Roberto Scanagatti aveva promesso un suo azzeramento, revoca che, come noto, è stata votata lunedì 2 luglio dal Consiglio comunale.
PGT 2012
Questo fatto, non è marginale anche rispetto al Piano territoriale di coordinamento Provinciale (PTCP) che, adottato il 22 dicembre del 2011, aveva introdotto praticamente le previsioni di quella variante generale (decaduta), ma non quelle, ben più ampie, del PGT vigente a Monza dal 2007, soprattutto per quanto riguarda le aree agricole. Vistose in quel PTCP le esclusioni di ampie aree nei quartieri di San Donato (Cascinazza), Casignolo, S. Albino e San Fruttuoso (Torneamento). Nel momento in cui a Monza è rimasto in vigore solo il PGT del 2007, anche la Provincia dovrebbe prenderne atto, rivedendo l’entità e l’ampiezza degli Ambiti agricoli strategici, così come richiesto fin dal 19 marzo da alcune osservazioni presentate dalle associazioni ambientaliste di Monza e Brianza riunite nel coordinamento “Osservatorio PTCP”. Recentemente, dopo la revoca di quella variante generale del 21 marzo 2012, anche le associazioni ambientaliste e i comitati di cittadini di Monza hanno inviato una nota in tal senso alla Provincia. Tra l’altro, una volta chiarito il destino e il regime di quella aree, vi è ora anche la possibilità di aderire ai Parchi locali di interesse sovracomunale (PLIS) dei Comuni confinanti (Medio Lambro, Cave, Grugno Torto).
PTCP 2011
Avvio del procedimento per il nuovo PGT. La legge regionale 12 del 2005 sul Governo del territorio, stabilisce che il Documento di piano del PGT (la sua parte strategica) abbia una durata di cinque anni. Poiché quello del 2007 era stato approvato dal Consiglio comunale il 29 novembre di quell’anno, questo decadrà nella stessa data del 2012. L’articolo 13 delle stessa legge stabilisce poi le procedure da seguire nella elaborazione del Piano, le quali consistono nel dare avvio al procedimento attraverso un avviso pubblico che contenga il termine entro il quale chiunque ne abbia un interesse, anche diffuso, possa presentare al Comune suggerimenti e proposte. Non può sfuggire come questo momento di partecipazione dei cittadini possa influire sulla successiva elaborazione del Documento di piano (DP).
Anche le consultazioni per la Valutazione ambientale strategica (VAS) dovranno avere un loro lasso di tempo utile per consentire di ascoltare la città. Terminata l’elaborazione del nuovo DP del PGT, un mese prima che venga adottato dal Consiglio comunale, si dovranno promuovere ulteriori consultazioni per raccogliere i pareri della Parti sociali ed economiche (associazioni, comitati, sindacati, categorie varie). Una volta adottato il PGT, si aprirà la fase delle osservazioni e quindi l’approvazione definitiva del nuovo Documento di Piano.
Un percorso non semplice e breve, che comunque, prima o poi, dovrà essere avviato, anche se la legge consente, in caso di inadempienza e fino all’approvazione di un nuovo Documento di Piano, di approvare un documento di inquadramento allo scopo di definire obiettivi e indirizzi nell’ambito della programmazione integrata di intervento (Pii). D’altra parte rimane la necessità di rivedere il PGT del 2007 che, “rodato” ormai da cinque anni, presenta alcuni aspetti da migliorare, sia per alcune scelte puntuali che più generali, per una sua accorta gestione pubblica e di tutela ambientale.
PGT 2007
Villa Reale e Parco. A tutti è noto come siano in corso i lavori di ristrutturazione della Villa Reale. La stessa è stata concessa a un privato per 22 anni che la gestirà autorizzandola per gli usi più svariati. Anche in questo caso, in campagna elettorale, è stato promesso che la cosa dovrà essere rivista alla luce di una regia pubblica. Non solo. Vi è poi la contrastata questione del distributore di carburanti nel Parco, in località Santa Maria della Selve, in area posta tra il campeggio e la piscina. La cosa ha visto la ferma opposizione sia delle associazioni ambientaliste sia di un ampio fronte di Enti pubblici i quali ritengono che quell’impianto non dovrebbe essere realizzato. Vi è quindi ora da far seguire alle parole i fatti, procedimento peraltro già avviato, ma ancora non concluso. Sarebbe poi auspicabile che anche la concessione quasi ventennale alla Sias dell’autodromo fosse rivista, soprattutto per quanto riguarda le demolizione, almeno di alcune parti, della pista sopraelevata orami dismessa da decenni e in cattivo stato, che intralcia i cannocchiali prospettici di alcuni grandi viali del Parco (es. del Mirabello).
Curve sopraelevate
Ecomostro al Rondò dei Pini. Sia pur citato da pochi in campagna elettorale, il problema costituito da quel palazzone di sette piani posto sulla prospettiva proveniente dalla Villa Reale, è certamente un problema da affrontare. Finora, a nulla sono valse le giuste proteste sia delle associazioni ambientaliste (Legambiente, Italia Nostra e FAI) sia quelle della stampa locale. Si sa che il privato aveva presentato a suo tempo una proposta, che però non è mai stata resa nota e poi è stata definitivamente abbandonata dall’amministrazione comunale. Varrà quindi la pena ripercorrere l’ipotesi di eliminare almeno tre piani di quell’edificio alla luce del cambio della Giunta, cosa che vedrebbe il forte favore sia degli ambientalisti che di quei cittadini che amano i luoghi storici di Monza e la loro tutela (es. il belvedere della Villa e la visuale). Tra l’altro, non va dimenticato che l’Accordo di programma relativo a quell’insediamento non è mai stato portato a termine nella sua interezza, in particolare sulla parte della ex Caserma IV Novembre. Vi è quindi spazio per una sua revisione anche alla luce di quanto è stato realizzato sinora.
Il centro commerciale da viale Cesare Battisti
Accordo di programma del quartiere Cantalupo. Promosso nel 2011, aveva visto in Consiglio comunale diverse e forti perplessità nonché la votazione di due mozioni, che mettevano in evidenza come quell’intervento, pur di edilizia sociale, andasse ad invadere alcune aree agricole, mentre avrebbe dovuto essere finalizzato alla ristrutturazione e all’ammodernamento degli edifici esistenti, evitando altresì la realizzazione di un ghetto in un quartiere che già ne presenta le caratteristiche. Alcune difficoltà sopraggiunte ne hanno messo in forse la sua realizzazione. Si tratterà quindi di rivedere tale Accordo di programma utilizzando le copiose risorse, anche regionali, in modo tale che gli aspetti critici vengano superati, evitando la costruzione di nuovi palazzoni, pur di edilizia popolare, su aree agricole.
ADP Cantalupo
Verifica di alcuni piani attuativi approvati. Come noto, la precedente amministrazione, aveva approvato, tra la fine del 2011 e i primi mesi del 2012, una serie di piani di lottizzazione con semplici delibere di giunta, così come avrebbe consentito una legge nel caso quei piani fossero stati conformi allo strumento urbanistico vigente, cioè il PGT del 2007. Molte sono invece i dubbi nel merito di tali approvazioni, cosa fatta rilevare già da alcune osservazioni che le associazioni ambientaliste e singoli cittadini avevano presentato in Comune entro i termini prescritti, richieste peraltro rimaste inascoltate. Destano forti perplessità alcune interpretazioni sulla conformità urbanistica di tali PL, che dovrebbe essere attentamente riverificata, per una correttezza formale e sostanziale di tali atti. Si tenga conto che lo stesso PGT del 2007, dalla sua adozione del 9 marzo, alla sua approvazione finale del 29 novembre, aveva visto una serie di casi che non convincevano. Si tratterà quindi di sottoporre a un nuovo controllo le diverse situazioni, tenendo anche conto dei rilevi mossi dai cittadini e dalle associazioni e avviando, nei casi ritenuti necessari, un annullamento in autotutela dei Piani stessi. Per un caso, quello di via Valsugana, sono già iniziate le procedure.
PL Valsugana
Queste alcune delle possibili cose da fare che non sono poche e di poco conto. Sarà quindi bene attendere i tempi necessari, anche se finora, almeno sulle questioni più urgenti, pare proprio si stia procedendo.