Recenti le dimissioni dell’amministratore delegato del Cda di Pedemontana. Da più parti si fa rilevare l’assenza dei fondi necessari per realizzare l’opera. Ma cosa pensa il PD su quell’opera?
Come noto la Pedemontana è una grossa arteria stradale che, così come tante altre opere infrastrutturali su ferro e su gomma, venne pensata tra gli anni ’60 e ‘70, per tentare di risolvere e deviare il traffico e la mobilità che, non avendo destinazione Milano, inevitabilmente vi transitava. Questo era causato dal sistema radiocentrico milanese. Di allora, sono appunto i primi tracciati di Pedemontana, ma anche del Passante ferroviario di Milano e della “Quadra merci” che avrebbe dovuto trasportare su ferrovia le merci, senza passare dalla metropoli.
Si faceva rilevare allora che il traffico che da Bergamo doveva dirigersi verso Varese, non necessariamente dovesse passare nella prima cintura di Milano (Cinisello, Cormano, Milano) e dove (a Fiorenza) confluivano anche la Milano-Varese e la Milano-Como. Così si insegnava anche nelle Università nei corsi di urbanistica e nei dibatti ad essi collegati.
Il resto è storia dei nostri giorni con tutte le polemiche, giuste o sbagliate che siano, che sempre nascono in occasione della realizzazione di un’autostrada che comporta, tra l’altro, anche espropriazioni di terreni (sempre malviste) e le invitabili proteste degli abitanti di quelle zone, che temono nuovo inquinamento e congestioni di traffico, pur essendo loro stessi utilizzatori delle strade.
Ciò che è meno noto è, a volte, la posizione dei partiti politici, schiacciati da una parte da quelli che quelle strade le vogliono e quelli che invece le osteggiano, per mille motivi, più o meno nobili.
Anche Pedemontana non sfugge a questa eterna diatriba anche se, a ben vedere, le scelte attraversano amministrazioni di ogni colore politico, a tutti i livelli, mentre i gruppi si dividono in coloro che — pur silenziosamente e stufi di stare in coda sui loro mezzi — chiedono la realizzazione della strada e chi invece invoca un sistema ferroviario e metropolitano pubblico come la soluzione di tutti i mali. Senza dimenticare che molto spesso il trasporto pubblico risulta in deficit e quello autostradale in attivo e che, soprattutto in un momento di crisi economica, la questione, almeno per alcuni, non è irrilevante.
Curiosa è però la posizione del PD di Monza che recentemente ha pubblicato nel proprio sito internet un articolo dove pubblicizza la nascita di un Comitato brianzolo che, appena nato a Monza, manifesterà contro la Pedemontana a Desio il 30 settembre prossimo.
Questa legittima posizione forse ignora che il finanziamento più consistente della Pedemontana lombarda (e di altre autostrade) venne approvato dal Governo Prodi; che nella commissione Ambiente e LLP della Camera il centro sinistra aveva dato a suo tempo il via libera (contro Prc, Pcdi e Sd); che il PD lombardo, lamentava allora e lamenta ancora oggi la scarsezza di fondi per la sua realizzazione e non sua la cancellazione; ma anche il PD di Milano e della Provincia di Monza e Brianza, attraverso suoi alti esponenti, si è espressa nel tempo con valutazioni positive per la realizzazione di quell’opera.
Che in politica la coerenza sia cosa difficilissima è cosa nota, ma arrivare oggi a sostenere chi si oppone alla Pedemontana, dopo che in realtà il centro sinistra l’ha politicamente sostenuta a tutti i livelli istituzionali per diversi anni, risulta cosa assai poco comprensibile e per certi aspetti stupefacente. Semplicemente ci si chiede: ma il PD è favorevole o contrario a quell’opera? Almeno lo dica chiaramente a tutti i livelli, onde evitare fraintendimenti.