Il Sindaco con delega all'urbanistica ci parla della variante che sta per essere adottata. Avviata per correggere il Pgt, quello approvato nel 2012 dal commissario prefettizio, prevede una corposa riduzione dei volumi e del consumo di suolo
Dopo aver trattato qui del nuovo Pgt di Monza con l'intervista all'Assessore Claudio Colombo, è la volta di un approfondimento sul piano urbanistico del comune limitrofo che sta per raggiungere il traguardo finale. Brugherio ha forti legami con Monza e condivide tra l'altro con il capoluogo il Piano di Zona dei Servizi, importante funzione amministrativa centrata sui servizi alla persona. Brugherio aveva precedentemente attraversato un difficile passaggio amministrativo. Nel 2012 si era aperta una grave crisi nell'amministrazione guidata dal leghista Maurizio Ronchi. A questa era seguito lo scioglimento anticipato del consiglio comunale, sostituito da un mandato provvisorio di un commissario incaricato dal prefetto. Durante la breve gestione del commissario è stato approvato il primo Pgt, in ottemperanza alla legge regionale n° 12.
Marco Troiano, lo strumento urbanistico che ha governato Brugherio in questi due anni è il Pgt approvato dal commissario prefettizio. Perché l'Amministrazione Troiano ha proposto una sua variante?
Abbiamo fatto la scelta della variante per almeno tre motivi: il primo è perché ci siamo accorti, anche da indicazioni di operatori e professionisti che operano sul nostro territorio, delle difficoltà legate all'attuazione di convenzioni già approvate. Il Pgt approvato dal commissario aveva bisogno di una revisione per essere funzionale.
Qual è il secondo motivo?
C'era anche la nostra volontà di inserire una revisione di carattere politico. Tutti i candidati sindaci alle elezioni del 2013 avevano indicato la modifica del Pgt come una delle azioni più importanti e prioritarie. Era inserita nel nostro programma elettorale. Come anche in quello degli altri schieramenti.
Il commissario aveva approvato in fretta e furia il Pgt. Così non c'è stato un sufficiente confronto con la cittadinanza
Perché?
Il commissario aveva approvato in fretta e furia il Pgt per adempiere agli obblighi della legge regionale 12/2005. C'era una scadenza temporale. Prevedeva l'approvazione del nuovo strumento urbanistico entro la fine del 2012.
Non ha seguito le procedure?
Le procedure sono state velocizzate al massimo, non consentendo un livello di partecipazione adeguato. Così non c'è stato un sufficiente confronto con la cittadinanza. Poi, sempre per fare i fretta, ha bocciato tutte le osservazioni presentate. In questo modo ha certamente guadagnato tempo, ma si è sottratto alla discussione un tema così importante.
Il confronto avrebbe maturato un piano più preciso e in linea con le aspettative dei brugheresi?
Senza dubbio. Inoltre in questo modo è venuta a mancare una visione strategica complessiva.
La variante è stata la modalità per dare al piano una vostra connotazione politica?
Si. A questi elementi va aggiunto un terzo ordine di problemi: con gli strumenti urbanistici vigenti ci siamo accorti che l'attuazione del piano era ferma al 14%. Addirittura in relazione al Prg approvato dalla Amministrazione di Carlo Cifronti. Di ben due mandati precedenti. A questo si aggiungevano le ulteriori previsioni fatte nel Pgt approvato dal commissario.
Però in questo modo si sono avuti meno insediamenti e meno cemento. Non è meglio?
Certo, si può anche pensare: non importa se non partono nuove operazioni urbanistiche, tanto di case ce ne sono a già sufficienza. In realtà il meccanismo legava l'ottenimento di strutture comunali all'attuazione delle operazioni urbanistiche previste.
Di quali strutture si tratta?
Di edifici e case per la funzione pubblica e per l'erogazione di servizi ai cittadini. Non realizzandosi la parte privata, viene meno per conseguenza la parte di utilità pubblica. Di conseguenza ci sono state minori capacità del nostro comune a fornire prestazione e servizi ai cittadini. Queste sono le tre ragioni che ci hanno portato a realizzare la variante urbanistica al Pgt.
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Il piano è stato realizzato con una modica spesa: 15 mila euro contro i 270 mila utilizzati dal commissario. Come è stato possibile?
Spendiamo poco per un doppio effetto: da un lato perché non volevamo spendere ulteriori risorse, oltre a quelle già sostanziose utilizzate dal commissario; visto che le documentazioni erano relativamente recenti, la cosa è stata possibile; da un altro lato per una scelta politica nostra, perché abbiamo voluto realizzare una progettazione interna, affidando il compito al dirigente del settore. È il massimo esperto e conoscitore che abbiamo del territorio e degli operatori. Gli uffici tecnici hanno buone competenze. In definitiva la spesa che abbiamo è solo per quella parte necessaria e non evitabile di supporto esterno.
Per quale parte?
Per alcuni aspetti legati alla definizione delle linee di indirizzo e alla predisposizione dei successivi studi che ci hanno portato all’adozione.
Da chi è stato fornita?
Dal Politecnico di Milano.
Per quale motivo il sindaco ha in carico le deleghe all'urbanistica e non c'è un assessore?
La scelta è nata perché l'Amministrazione Ronchi è caduta sull'urbanistica. Non è stata in grado di conciliare le diverse anime, i diversi interessi e gli obbiettivi della precedente maggioranza. Non è riuscita a concludere il Pgt. Peraltro in quegli anni Brugherio era stata oggetto di indagini da parte della magistratura verso alcune operazioni urbanistiche.
La gestione diretta del sindaco dava maggiori garanzie?
In prima battuta avevo scelto di tenere la delega all'urbanistica proprio per dare il massimo di attenzione e delicatezza ai temi. C'era la necessità di chiudere questioni e contenziosi aperti da tempo, in particolare quelli oggetto di indagini.
Quindi era previsto che la delega sarebbe passata di mano?
L'idea era di traghettare successivamente la gestione verso una delega a un assessore. Nel corso del tempo abbiano appurato che alcune questioni avevano tempi più lunghi di soluzione. Quindi avevano ancora bisogno di un approccio fatto di maggior cura e responsabilità politica. A questo si è aggiunto il tema di voler costruire un percorso strategico nuovo. Non solo di corregge gli errori, ma anche di apportare corpose innovazioni. Per completare il lavoro e approdare verso il meglio, ho scelto di mantenere la delega e gestire direttamente il percorso.
Marco Troiano
Quale è stato il livello di partecipazione dei cittadini?
Abbiamo fatto da subito la scelta di condividere con i cittadini il percorso. Abbiamo cominciato a metter ogni passo che stavamo compiendo a disposizione di tutti, sul sito web. Abbiamo fatto una serie di incontri di partecipazione nei singoli quartieri. In queste sedi abbiamo presentato le linee di indirizzo e le strategie che si volevano perseguire. Abbiamo chiesto il parere ai cittadini. Prossimamente faremo un ulteriore giro. Presenteremo nello specifico le scelte fatte per ogni quartiere. Chiederemo ancora ai cittadini di integrare ulteriormente proposte alle scelte maturate. In parallelo è partito mercoledì l'istituto delle osservazioni previsto dall'iter procedurale della legge.
Abbiamo coinvolto circa 5000 persone su un totale di 34000 abitanti
Quanti cittadini avete coinvolto?
Un elemento importante per la partecipazione è stato il sondaggio che abbiamo condotto lo scorso anno: abbiamo distribuito a tutti gli studenti delle nostre scuole un questionario. Conteneva anche la richiesta di segnalare le tre cose che piacciono di più o di meno di Brugherio. Di esprimere un giudizio da 1 a 10 rispetto a una serie di temi e aggiungere o segnalare altri temi da sviluppare. Il sondaggio è stato distribuito in tutte le scuole, in biblioteca, nelle farmacie e nelle strutture pubbliche. In totale abbiamo raccolto mille segnalazioni. Confrontando le domande relative al nucleo famigliare, abbiamo appurato di aver coinvolto circa 5000 persone su un totale di 34000 abitanti. È stato uno strumento importante e ci ha fornito preziose indicazioni provenienti dai cittadini. Anche i risultati si possono consultare sul sito.
Quali sono gli indirizzi strategici richiesti dai cittadini?
Intanto c'è un livello di apprezzamento per il lavoro fatto che ci ha stupito. Una delle cose più belle per i cittadini di Brugherio è il Parco Increa. Nel sondaggio si è confermato al primo posto. Questo ci ha confermato la bontà del nostro agire, quando già al primo anno di mandato abbiamo vietato le grigliate e l'accesso alle auto. Così abbiamo ripristinato una fruizione più naturale e questo è stato molto apprezzato. Il parco è tornato ai brugheresi.
E gli altri temi quali sono?
Il secondo elemento apprezzato è la biblioteca e le iniziative culturali che si mettono i campo. Ci hanno chiesto attenzioni sulla rivitalizzazione del centro. È stato un tema sentito anche in occasione della discussone sul Piano del Traffico. Ci hanno chiesto di lavorare anche alla rivitalizzazione dei quartieri, degli spazi pubblici e delle aree di gioco. In questi due anni e mezzo di mandato abbiano rifatto completamente quattro parchi. Andremo avanti ancora progressivamente con le altre aree giochi. Un altro tema sottolineato, in negativo, era la mancanza della piscina. Che poi da luglio ha riaperto. Siamo stati sollecitati a ragionare sulla riduzione del consumo di suolo, sulla valorizzazione delle strutture pubbliche. Così è nata la logica che ha portato il nostro Pgt a effettuare una inversione di tendenza.
Marco Troiano
È stata abbassata la previsione del numero degli abitanti: da 45 mila a 38 mila. Secondo quali criteri?
La riduzione del numero degli abitanti teorici deriva dalla riduzione degli ambiti di trasformazione. Avendo previsto meno edificazione, la riduzione ne è stata una conseguenza. Lo abbiamo fatto anche in considerazione del trend demografico. Abbiamo accertato che quello in atto ci porterebbe a 38 mila abitanti nei prossimi 10 anni.
La stima teorica fatta dal commissario era esagerata?
C'era una previsione di 45 mila abitanti, ma senza i ragionamenti sui servizi necessari da mettere in campo. Il Pgt attuale corrisponde di più alle esigenze reali della città.
Rispetto al piano precedente vengono eliminati 25 ettari di nuove costruzioni. Come verranno destinate queste superfici?
Gli ettari sottratti al cemento, in base ai calcoli fatti per la Vas, in realtà sono 47. Perché ai 25 se ne aggiungono altri 22 di contorno al Parco Increa. Eliminando gli ambiti di trasformazione abbiamo risparmiato 25 ettari. Mi piace molto ricordare l'eliminazione della previsione della Porta nord.
Per quale motivo?
Questo ci consentirà, in base al ragionamento che abbiamo fatto con Monza e l'Assessore Colombo, di potere prospettare un collegamento del nostro parco con il sistema parchi del Vimercatese
Era una previsione collocata in un area di San Damiano, al confine tra Brugherio e Monza. Prevedeva la realizzazione di centri strategici. Di una sorta di chilometro rosso brugherese. Ci è sembrato fuori portata rispetto al contesto odierno. Anche particolarmente impattante, considerando che il quartiere San Damiano, con gli insediamenti produttivi dell'area Candy che si stanno realizzando, sarebbe entrato in sofferenza rispetto alle aree verdi disponibili. La scelta si è poi perfezionata inserendo le aree che si erano liberate nel Plis Est delle Cave, aumentandone i vincoli e non lasciandole così semplicemente aree agricole. Questo ci consentirà, in base al ragionamento che abbiamo fatto con Monza e l'Assessore Colombo, se si deciderà di inserire le aree sopra la Via dell'Offellera nel Plis, di prospettare un collegamento del nostro parco con il sistema Parchi del Vimercatese.
Anche se la delega all'ambiente e ai parchi è assegnata all'Assessore Marco Magni, ci può descrivere che progetti avete per Plis Est delle Cave?
Alla eliminazione dell'ambito di trasformazione della Porta nord è seguita la scelta di inserire tutti i 22 ettari di terreni nel Plis. Un consigliere di minoranza sosteneva che sarebbe stato meglio lasciare le aree come agricole, piuttosto che inserirle nel Plis. Perché così avremmo avuto “mani libere” per il futuro. Ma noi abbiamo ritenuto più saggio cedere “sovranità territoriale” sulle aree per dargli maggiore tutela e garanzia per il futuro e investire in progetti con gli altri comuni associati al Plis.
Volete agganciarlo al Parco della Cavallera?
In prospettiva, se Monza decide di associarsi, si può pensare a un ampio contesto che può connettersi al Parco della Cavallera e ai Parchi del Vimercatese. Così si stabilisce un'area verde tutelata che parte da Vimodrone e arriva a Vimercate.
Potrebbe arrivare addirittura fino al trezzese, se si inserisce nel progetto Pane?
Si.
Campagna di Brugherio - Foto di Paolo Bolchi
Avete avviato un percorso anche in un altro iter di Plis, il Medio Valle Lambro. A che punto siete?
Ci sono associati ben cinque comuni, con l’ingresso recente di Milano e Monza. È il frutto di scelte diverse fatte dai comuni. A partire da Monza, con la scelta importante fatta sulla Cascinazza. Brugherio ha inserito terreni che immediatamente non si immaginano. Se si guardano le foto di come erano e come sono ora, grazie all'apporto degli operatori e dei volontari che li hanno puliti, sistemati e riqualificati, si resta stupefatti. Abbiamo aree, non paragonabili alla Cascinazza perché erano ultra degradate, che ora sono tornate alla fruizione pubblica. Sono gli aspetti e le ricadute positive dell'essere associati a un Plis e in particolare a questo. A breve dovrebbe esserci l'insediamento del nuovo comitato. Ci saranno notizie interessanti.
Che prospettive ci sono per le aree agricole e per le aree di interesse paesaggistico e ambientale?
Potrebbe apparire strano parlare di agricoltura in una città come la nostra, eppure è una sfida che ci interessa moltissimo
Nel Pgt c'è un ragionamento su queste aree. C'è una scommessa a rilanciare l'attività agricola nel nostro territorio. Mantenere quello che già esiste e possibilmente sviluppare nuova agricoltura. C'è dunque un lavoro puntuale nel Documento di Piano, con la presenza di linee di indirizzo che cercano di individuare possibili sviluppi e quantomeno di aiutare gli imprenditori agricoli, presenti attualmente, a mantenere e sviluppare le loro attività. Potrebbe apparire strano parlare di agricoltura in una città come la nostra, eppure è una sfida che ci interessa moltissimo.
La variante comprende 8 ambiti di trasformazione. I più consistenti sono lo 04 e lo 05 che insistono sulle aree contigue alla Tangenziale est. Non sarebbe stato meglio in questo caso ridurre l'addensamento?
Qui siamo in un ambito di trasformazione legato alla Porta sud. Non sono previste realizzazioni di tipo privato o banalmente residenziale. Si è individuata come area strategica del Comune. Essendo l'area a ridosso dell'uscita della tangenziale, potrebbe essere adatta per realizzare strutture universitarie o con funzioni sociali. In realtà non è previsto alcun addensamento.
Perché avete inserito 4 ambiti di rigenerazione urbana?
Per correggere uno degli errori fatti dal Pgt del commissario. Quel Pgt individuava con il colore rosso tutte le aree produttive: diventavano automaticamente incompatibili nel tessuto urbano per la presenza intorno di edifici residenziali. Questo automatismo era in funzione sia per le aree dismesse che per quelle ancora in attività. Noi abbiamo ragionato in modo diverso, convinti che il produttivo esistente, quello in attività che genera posti di lavoro, si dovesse mantenere. Piuttosto si riqualifica o si trovano gli strumenti di coesistenza. È importante mantenere prospettive di lavoro nella città.
Gli Ambiti di Interesse Provinciale e in verde gli Ambiti Agricoli Srategici
Brugherio è una delle realtà che in questi anni ha perso meno posti di lavoro rispetto agli altri comuni del territorio di Monza e Brianza, raggiungendo un saldo in pareggio
Qual è la situazione occupazionale in città?
Brugherio è una delle realtà che in questi anni ha perso meno posti di lavoro rispetto agli altri comuni del territorio di Monza e Brianza, raggiungendo un saldo in pareggio. Dalle statistiche risulta stabile nel numero di insediamenti. Rispetto ai comuni vicini c'è però maggiormente diffuso un sistema di piccole imprese: Brugherio è la città delle piccole imprese. In confronto a Vimercate, per esempio, dove c'è lo stesso numero di imprese, ci si trova ad avere la metà degli addetti. Questo aspetto ha di conseguenza una serie di ricadute rispetto al tema della riqualificazione urbanistica. Ci sono maggiori complicazioni. Perché bisogna gestire molti più soggetti, piuttosto dei grandi poli produttivi di Vimercate. Bisogna procedere con tanti piccoli e specifici progetti.
La procedura di rigenerazione vale anche per il produttivo dismesso?
Diverso è il ragionamento degli ambiti dismessi che vanno ricuperati. Abbiamo tolto il colore rosso e abbiamo inserito gli ambiti di rigenerazione e riqualificazione. In questi ambiti è necessario creare uno sviluppo di tipo nuovo. Soprattutto considerando quanto ci sta intorno. Sicuramente è più faticoso trovare accordi e sintesi tra le diverse esigenze. Ma siamo convinti che sia più utile per la città avere una visione strategica sul futuro di queste aree.
Ci parla in particolare dell'ambito previsto in via Nazario Sauro?
Avevamo inizialmente la proposta di sistemazione di una piccola parte, avanzata da uno dei proprietari. Voleva realizzare le sua casette e riqualificare il suo terreno. Però, proprio per alimentare una visione d'insieme, abbiamo stabilito un ambito di rigenerazione molto ampio. Ci sono dei campi, delle imprese chiuse da tempo e delle case private. C'è bisogno di fare un ragionamento complessivo. Perché dobbiamo togliere il dismesso, sistemare il campo e rivedere la viabilità. Allora abbiamo creato un ambito di riqualificazione più complesso. Questo è il più grande.
Manifestazione a Brugherio - Foto di Antonio Bellina
I 10 ambiti di riqualificazione prevedono il recupero di sole aree degradate?
Sostanzialmente si. Anche se ci sono alcune scelte di sistemazione di piccole parti del territorio che non funzionano. Uno di questi è un ambito dove c'è un capannone vuoto da tempo: l'idea è realizzare un piccolo parcheggio al servizio di un'area del vicino mercato del sabato.
L'edilizia sociale è uno dei punti del vostri programma. In che misura è prevista nel Pgt?
C'è una quota di edilizia convenzionata, prevista per le operazioni urbanistiche più grandi, fissata al 30%
Abbiamo fatto un doppio ragionamento. C'è una quota di edilizia convenzionata, prevista per le operazioni urbanistiche più grandi, fissata al 30% . Quando le previsioni superano una certa volumetria edificatoria. In due casi particolari, dove si passa da un produttivo dismesso a residenziale, la percentuale richiesta raggiunge il 50%. A questo si aggiunge un meccanismo premiale per chi prevede quote ulteriori di vario tipo: dall'housing sociale, alla convenzionata, all'affitto, al riscatto ecc.
Sono percentuali alte. La convenienza per gli operatori così si riduce. Non è difficile da realizzare?
Pensiamo di no. Vedremo. Va aggiunto che gli operatori vengono incentivati con maggiori volumetrie. Possono ottenere qualcosa in più, se in cambio danno alla comunità più edilizia agevolata ed economica.
Perché il Piano del centro è stato inserito nella variante al Pgt con una volumetria di 20 mila metri cubi, quando invece nella prima presentazione ufficiale di marzo era di 28 mila metri cubi?
Il tema del centro è tra quelli a cui teniamo di più. È uno degli obbiettivi prioritari. Non c'è stata amministrazione in passato che non abbia cercato di affrontare la sfida per riqualificare il centro. Tenendo conto delle peculiari condizioni della città. Brugherio nasce dall'unione di diverse frazioni. Un vero centro in realtà non c'è. Ci sono piuttosto diversi piccoli centri. Tuttavia il polo dove siamo ora, che va dal palazzo comunale alla biblioteca, alla chiesa parrocchiale e all'asilo, effettivamente è il centro riconoscibile della città. Dobbiamo ricostruire meglio tutta la questione. La riduzione della volumetria nasce da alcune considerazioni legate al fatto che dentro questa sfida ci è parso troppo eccessiva la quantità di edilizia privata prevista inizialmente. Nonostante un taglio di 8 mila metri cubi della volumetria privata, possiamo comunque mantenere molte funzioni importanti per il centro.
Brugherio ha diverse aree collocate in prossimità degli elettrodotti. Come pensate una loro eventuale trasformazione?
Questo è un tema molto delicato per la nostra città. È dato dalla presenza di Terna, la centrale da cui partono una serie di linee elettriche che servono la quasi totalità del Nord Italia. È una presenza molto impattante. Sia per il consumo di suolo, con aggiunta delle fasce di rispetto che tolgono ulteriore suolo alla pianificazione urbanistica, sia per gli aspetti paesaggistici. Poi c'è ovviamente il problema dell'inquinamento elettromagnetico e delle ricadute negative sulla salute della popolazione residente. Nonostante ci siano dei limiti di legge, nel corso del tempo sono state edificate alcune case a ridosso dei tralicci. Ci sono situazioni paradossali ed estreme, come la presenza di un traliccio nel mezzo del giardino di una casa.
È auspicabile un dialogo con Terna. Noi ci stiamo provando e abbiamo avviato alcuni contatti
Che cosa pensate di fare?
Intanto dare molta attenzione al rispetto dei limiti di legge e declinare richieste di ulteriori insediamenti nelle vicinanze degli elettrodotti. È auspicabile un dialogo con Terna. Noi ci stiamo provando e abbiamo avviato alcuni contatti. Il tema è molto complesso. Una delle correzioni che abbiamo apportato al Pgt del commissario riguarda proprio il problema degli elettrodotti. Il Pgt assegnava un indice volumetrico a tutte le aree di Terna. A questo indice si dava la possibilità di spostarsi e potere edificare in altri ambiti comunali. In cambio Terna avrebbe dovuto procedere all'interramento degli elettrodotti.
Questo era un errore?
C'erano due problemi: primo Terna non ne sapeva nulla, la possibilità era stata inserita nel Pgt senza informarla; inoltre gli indici calcolati erano talmente elevati, da non bastare tutto il perimetro comunale a soddisfarli.
Erano sbagliati i calcoli?
Si. Il progetto era irrealizzabile.
Però si era posto il problema dell'interramento?
Si, ma come abbiamo visto, gli interventi, dove sono stati fatti, sono stati possibili in operazioni urbanistiche di grandi dimensioni, dove ci sono interessi sufficienti per realizzarli.
Brugherio, insieme a Carugate è storicamente la cittadina interessata da grandi centri commerciali. I primi insediamenti partono dagli anni '70. Come pensate di sostenere le attività commerciali all'interno del centro abitato?
Già la riduzione degli ambiti di trasformazione dà una prima risposta. Con il precedente Pgt esistevano casi in cui un piccolo supermercato del centro urbano veniva ritenuto incompatibile con il contesto territoriale.
Anche un piccolo supermercato?
Infine c'è la cancellazione definitiva del paventato insediamento di Decathlon e altri di questo tipo. Perché con la riduzione degli insediamenti la quota disponibile per la grande distribuzione si è notevolmente ridimensionata
Si. C'erano norme di questo tipo. Poi abbiamo inserito linee di indirizzo a sostegno di politiche per lo sviluppo delle attività commerciali in relazione agli insediamenti. In ogni contesto urbanistico di trasformazione si progetta un mix complessivo, composto di residenziale, di attività lavorativa e commerciale, fatta anche con piccoli negozi di vicinato. Abbiamo semplificato le normative per favorire chi presenta progetti di sviluppo o vuole implementare la propria attività. Oltre al Pgt c'è un sostegno su un altro fronte: il distretto del commercio. Infine c'è la cancellazione definitiva del paventato insediamento di Decathlon e altri di questo tipo. Perché con la riduzione degli insediamenti la quota disponibile per la grande distribuzione si è notevolmente ridimensionata.
Avete una consistente quantità di complessi edilizi di interesse storico. In particolare cascine e edifici rurali. Avete un progetto per la loro valorizzazione come patrimonio culturale?
Ci stiamo ragionando. Le linee di indirizzo individuano alcuni di questi complessi come luoghi da valorizzare da rimette in campo per una fruizione anche di carattere ricreativo e culturale. Ci sono una serie di iniziative culturali che abbiamo promosso e contiamo di proporre nella ricorrenza del 150° anno di istituzione del Comune di Brugherio. A questo si aggiunge l'idea, accennata prima, di rilanciare l'agricoltura e con essa alcune delle funzioni delle cascine. Infine c'è un lavoro finalizzato a ricostruire una rete di piste ciclabili per rendere facilmente raggiungibili le cascine.
Manifestazione a Moncucco di Brugherio nel 1781
Lo sviluppo della mobilità dolce rientra nei vostri temi strategici?
Sì. Stiamo investendo molto tempo per rintracciare tutti i finanziamenti possibili. In questi anni ci sono stati diversi studi. Abbiamo tanti progetti a cui avevamo aderito anche in passato con la Provincia di Milano.
Pensate di farlo ora?
È prevista la sistemazione di tutto il complesso che si estende dopo il ponte sull'autostrada in zona Candy, da via Beato Angelico in poi
Ci stiamo avviando alla soluzione dei problemi: una tavola del Piano dei Servizi mette a posto tutte le situazioni pregresse e ne individua ulteriori da sviluppare. In questo modo si rinsalda il lavoro fatto con il Piano Urbano del Traffico e si delinea una rete più complessa di ciclabili. Tra queste c'è il percorso che abbiamo progettato con Monza per congiungere la città alle stazioni ferroviarie e metropolitane. È prevista la sistemazione di tutto il complesso che si estende dopo il ponte sull'autostrada in zona Candy, da via Beato Angelico in poi. Per questo abbiamo chiesto un finanziamento regionale e siamo fiduciosi e speranzosi di poterlo ottenere.
Nel Piano dei Servizi, nel PS5 c'è una mappa con il tracciato di una circonvallazione ciclo pedonale. Qual è il senso?
È un anello di fruizione pedonale di circa sette chilometri per tutta quella platea di cittadini che ama correre e fare attività fisica. L'ipotesi è di mettere in sicurezza un percorso completamente protetto.
Il progetto di anello pedonale
Il Piano di Governo del Territorio di Brugherio– PGT – sostituisce il precedente Piano Regolatore Generale (PRG)
Il nuovo strumento è articolato in tre atti: il Documento di Piano che vale cinque anni (cuore strategico delle scelte sulla città), il Piano dei Servizi e il Piano delle Regole che non hanno termini di validità.
Risultati del questionario sul PGT
Le pale del Mulino di Occhiate sul Lambro