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Dopo la manifestazione degli Ecocivici Verdi Europei di Monza e Brianza, Trenord si dichiara estranea

 

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a alcune settimane vengono tagliati gli alberi in prossimità delle stazioni della linea ferroviaria Monza-Molteno-Oggiono. Non si capisce ancora chi abbia deciso questo tipo di intervento. Siamo andati sabato 6 giugno alla stazione di Biassono. Qui è stata organizzata una manifestazione di denuncia da parte degli Ecocivici Verdi Europei di Monza e Brianza.

«Temiamo esista un programma di eliminazione dei giganti verdi dalle stazioni della ferrovia della valle del Lambro e quindi non vorremmo che prossimamente la stessa sorte tocchi agli abeti della stazione di Biassono-Lesmo e Villasanta. Lanciamo quindi l’allarme e invitiamo i cittadini sensibili ai valori ambientali a mobilitarsi perché almeno a Biassono questo scempio sia evitato». Così ci dice Roberto Albanese, storico ambientalista brianzolo dei Verdi.

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Taglio di abeti alla stazione di Triuggio - Foto Ecocivici Verdi Europei di Monza e Brianza

 

La vicenda comincia tempo fa con il taglio degli alberi che abbelliscono la stazione di Sovico-Macherio. Non si capiscono le intenzione. Inizialmente gli abitanti e i viaggiatori pensano a interventi di potatura, di manutenzione delle piante. Invece è l'inizio di una operazione sistematica di abbattimento degli alberi. Il 25 maggio viene abbattuto con le motoseghe il grande abete della stazione di Triuggio- Ponte Albiate. Altri due abeti subiscono la stessa sorte. Di questi solo uno è effettivamente in cattive condizioni.

Non ci sono informazioni. Per questa ragione gli Ecocivici Verdi Europei di Monza e Brianza cominciano a interessarsi. Roberto Albanese scrive una lettera agli amministratori del Parco Valle Lambro e ai sindaci dei comuni di Triuggio e Biassono.

«Gentili signora Presidente del Parco del Lambro avvocato Eleonora Frigerio e signor Sindaco di Triuggio, architetto Pietro Cicardi, non è il caso di dare qualche spiegazione ai cittadini su tale modo di procedere di Trenitalia? Quali ragioni sono state accampate per questo massacro di alberi di alto fusto? Le piante sono malate? Come e' intervenuto il parco? Esistono problemi di sicurezza? Era poi questa veramente l’unica strada praticabile? Sono previsti interventi simili a Biassono? Sinora nulla è dato sapere; neppure un cartello informativo è stato apposto né da Trenord, né dal Parco o dal Comune di Triuggio. Signora Presidente del parco, signori Sindaci di Triuggio e di Biassono, sino a prova contraria, governare il territorio compete a voi e non a Trenord!».

Si aggiunge Alberto Caspani, capogruppo di Lista per Biassono, che lancia l’allarme in questo articolo nel sito della Lista. inoltre scrive agli uffici e amministratori Biassonesi per chiedere tutte le verifiche necessarie sulla vicenda dell'abbattimento degi alberi. Il mistero della vicenda tuttavia non viene chiarito. Anzi, inizia un palleggiamento di responsabilità da un ufficio all'altro dei vari enti interessati.

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Biciclettata da Triuggio  -  Foto Ecocivici Verdi Europei di Monza e Brianza

 

Sabato 6 giugno viene organizzata una biciclettata con partenza dalla stazione di Triuggio. «Chiediamo a Trenord di non proseguire nel piano di abbattimento sistematico che interesserà le altre stazioni. Possiamo accettare solo tagli mirati finalizzati a intervenire su situazioni di pericolo oggettivo, rilevate su base tecnica». Dicono gli organizzatori. L'obbiettivo è mettere insieme tutti gli attori, interessati, le amministrazioni comunali, il Parco Regionale del Lambro, Trenord e i cittadini e realizzare un piano di riqualificazione del verde delle stazioni della linee del Besanino.

Non si capisce bene chi sia l'ideatore del piano. Si sa solo che nei diversi enti interessati sono girate richieste, ai fini della sicurezza ferroviaria, di eliminare tutte le piante che si trovano a 50 metri dai binari della ferrovia. Stando infatti alle ordinanze comunali emanate agli inizi dello scorso anno, su richiesta di RFI - Rete Ferroviaria Italiana - Gruppo Ferrovie dello Stato, anche i privati che possiedono terreni confinanti con la ferrovia sono tenuti al taglio di rami e alberi che possano, in caso di caduta, interferire con l’infrastruttura stessa, creando possibile pericolo per la pubblica incolumità e interruzione di pubblico servizio ferroviario.

Si è preferito eliminare il problema con l'abbattimento degli alberi. Perché tagliare gli alberi costa meno che non mantenerli

«Effettivamente c'è una legge del 1980 che norma la sicurezza delle ferrovie. Ma se si dovesse applicare alla lettera si dovrebbero abbattere migliaia di alberi». Ci dice Roberto Albanese. «In realtà in questo caso è venuto a mancare il buonsenso. O meglio, piuttosto che procedere alla manutenzione costante e a un progetto di riqualificazione coerente, si è preferito eliminare il problema con l'abbattimento degli alberi. Perché tagliare gli alberi costa meno che non mantenerli».

 

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Stazione di Biassono-Lesmo “danza dell’Olmo” - Foto di Pino Timpani

 

La biciclettata parte da Triuggio, dove è avvenuto il taglio di alberi che maggiormente ha impoverito il patrimonio naturalistico e paesaggistico. C'è l'intenzione di proporre una lettera sottoscritta d’impegno ad un confronto civico fra Trenord e Comuni, sottoponendola alle autorità e agli enti. La manifestazione si conclude alla stazione di Biassono. Qui i partecipanti, tenendosi per mano, disegnato un cerchio di protezione del grande abete, finito nel mirino dei prossimi tagli, al pari della pianta nella stazione di Villasanta.

«Pur essendoci alla stazione di Villasanta un solo abete, avevamo intenzione di concludere la nostra manifestazione di protesta proprio in quella stazione. Purtroppo alcuni problemi organizzativi hanno ritardato la nostra programmazione. Così abbiamo deciso di concludere la manifestazione qui a Biassono». Precisa Roberto Albanese. Qui il servizio de Il Punto di Villasanta.

Concluso l'evento Trenord ha cominciato a scaricarsi le colpe. Infatti è stato diffuso un comunicato. “Trenord è un operatore ferroviario – ha dichiarato la società sul sito di Mbnews - gestisce cioè il trasporto pubblico su ferrovia in Regione e non ha competenze né sulle stazioni, né tanto meno sulle aree a esse circostanti”. Qui il servizio di Alberto Caspani Se gli alberi sanguinano.

Gli autori di Vorrei
Pino Timpani

"Scrivere non ha niente a che vedere con significare, ma con misurare territori, cartografare contrade a venire." (Gilles Deleuze & Felix Guattari: Rizoma, Mille piani - 1980)
Pur essendo nato in Calabria, fui trapiantato a Monza nel 1968 e qui brianzolato nel corso di molti anni. Sono impegnato in politica e nell'associazionismo ambientalista brianzolo, presidente dell'Associazione per i Parchi del Vimercatese e dell' Associazione Culturale Vorrei. Ho lavorato dal 1979 fino al 2014 alla Delchi di Villasanta, industria manifatturiera fondata nel 1908 e acquistata dalla multinazionale Carrier nel 1984 (Orwell qui non c'entra nulla). Nell'adolescenza, in gioventù e poi nell'età adulta, sono stato appassionato cultore della letteratura di Italo Calvino e di James Ballard.

Qui la scheda personale e l'elenco di tutti gli articoli.