Intervento dell'ex responsabile tecnico «L’impegno recente del Consorzio è stato rivolto alla Villa Reale; non è poco, i risultati si vedono. Al progetto complessivo di rilancio manca però un pezzo importante: i Giardini Reali. Altre realtà simili, paragonabili per storia e per dimensione trattano unitariamente le strutture e il verde»
Per gentile concessione dell'autore pubblichiamo la traccia dell'intervento di Giorgio Buizza al dibattito su Villa e Parco di Monza tenuto alla Festa dell'Unità di Monza e Brianza 2015.
Il Parco di Monza – Festa democratica del PD provinciale – Villasanta 27 agosto 2015
Ringrazio per l’invito. Qualcuno si chiederà per io e perché qui. Perché sono iscritto al PD di Lecco dove ho fatto il consigliere comunale per due mandati all’opposizione e per un mandato in maggioranza con il sindaco Brivio. Sono stato responsabile tecnico del parco di Monza dal 84 all’89; ho seguito in parte le vicende del parco come consulente del Parco della Valle del Lambro dal 90 fino al 2005, ho partecipato al gruppo di lavoro formatosi in Regione a seguito della L.R. 40/1995 per il piano per la rinascita del parco di Monza. Ho sempre creduto che il Parco fosse una realtà di tale portata da dover coinvolgere anche i comuni circostanti, così come avvenuto con la Legge 40.
Ho seguito come progettista e direttore lavori alcuni interventi nel Parco tra il 2006 e il 2010, in particolare il recupero della zona tra il Lambro e via Lecco, i rondò, la riapertura dei viali a raggiera, la vivibilità della zona a confine con il muro di via Lecco, incrociando le sollecitazioni emerse dalla commissione Regionale e la disponibilità del Comune di impiegare risorse per continuare il lavoro con fondi autonomi di bilancio. Con questa esperienza, seppure parziale, credo di poter dare un pur modesto contributo, considerato il tempo disponibile, per un dibattito di prospettiva sul Parco di Monza.
Potrei titolare l’intervento: Grandi potenzialità, modesti risultati.
Penso di poter affermare che l’impegno recente del Consorzio sia stato rivolto alla Villa Reale; non è poco, i risultati si vedono, non sono in grado e non intendo dar corda alla disputa sulla efficacia o meno della presenza dei privati. Al progetto complessivo di rilancio manca però un pezzo importante: i Giardini Reali. Altre realtà simili, paragonabili per storia e per dimensione trattano unitariamente le strutture e il verde: Reggia e Giardini, Reggia e Parco, Castello e giardino.
Alcuni esempi
Castello di Schönbrunn di Vienna (dati 2011) 120 ettari 2,7 milioni di visitatori (paganti) Biglietto di visita al Castello - adulti con audio guida - 12,90 € Tutti i giorni dalle 8,30 alle 17,30. Nel parco si pagano le visite ad oggetti particolari come il Labirinto (5 €), la terrazza della Gloriette (3,5 €), il giardino del Principe (3,5 €) ma l’accesso al solo Parco è libero e gratuito. Apertura del parco alle 6,30 tutti i giorni – chiusura 17,30 inverno 21,00 estate. Ente gestore fino al 1992 Ministero federale dell’Economia.
Attualmente una società Schloss Schönbrunn Kultur- und Betriebsgesellschaft.m.b.H società a responsabilità limitata il cui unico proprietario è la Repubblica d’Austria. L’intera area di Schönbrunn è di proprietà della Repubblica d’Austria. La società la gestisce sulla base di un contratto di usufrutto stipulato con la Repubblica d’Austria. Tutti gli utili realizzati vengono versati senza alcuna limitazione alla Società, la quale d’altro canto si assume l’onere di tutte le spese. La Società non riceve alcuna sovvenzione, gli investimenti avvengono senza la responsabilità dello Stato federale.
Finalità della direzione aziendale: fermo restando il massimo riguardo possibile per il patrimonio storico, è di ricavare i mezzi finanziari necessari per il restauro e la conservazione di questo gioiello storico. Non ho trovato dati sul personale addetto. In base alla concezione della reggia barocca, secondo cui la natura e l’architettura dovevano compenetrarsi a vicenda, anche a Schönbrunn il palazzo e il parco creano un’unità, in continuo riferimento e rimando reciproco La concezione barocca del parco è rimasta praticamente immutata, con gli ampliamenti che risalgono all’ultimo decennio di vita di Maria Teresa, e determina l’aspetto del parco di Schönbrunn così come ci appare oggi. Il parco del castello di Schönbrunn è amministrato dall'ente federale dei giardini Bundesgärten Wien_Innsbruck. L'ente Bundesgärten si occupa della cura e della sorveglianza dei giardini e gestisce la Serra della palme nel parco del castello.
Reggia di Versailles – Parigi – Circa 800 ettari 6,7 ettari della sola reggia. 700 stanze; 2513 finestre; 6123 dipinti 2102 statue 28000 incisioni nella collezione del Museo; 1252 camini, 372 statue nel parco; 55 bacini d’acqua; 35 km di canalizzazioni.
La reggia di Versailles è gestita dal 1995 dall'Ente Pubblico del Museo e dei Beni culturali di Versailles. Quest'Ente pubblico impiega 900 dipendenti, di cui 400 addetti alla sorveglianza. Accoglie 3 milioni di visitatori all'anno nella reggia e 7 milioni nel parco. Il 70% dei turisti è costituito da stranieri.
Fra i 55 bacini d'acqua, il più ampio è quello del Grande Canale, 24 ettari e 500.000 m³, e la Piscina degli Svizzeri, 180.000 m³. Si contano 600 getti d'acqua e 35 km di canalizzazioni. Un programma di riorganizzazione, il "progetto della Grande Versailles" (in francese "Grand Versailles"), è stato lanciato nel 2003. Finanziato dallo Stato per una cifra di 135 milioni di euro per i primi sette anni, si prolungherà per 17 anni e riguarderà tutto il complesso, sia quello della reggia sia quello del parco. I tre obiettivi principali sono quelli di assicurare la stabilità, proseguire i restauri e creare nuovi spazi per l'accoglienza del pubblico. Insieme allo Stato sono presenti numerosi mecenati che finanziano i restauri. I loro contributi rappresentano il 5% delle entrate. Anche la fondazione "Amici Americani di Versailles" ha recentemente donato 4 milioni di dollari (cioè i due terzi del costo totale) per il restauro del «boschetto delle tre fontane», inaugurato nel giugno 2004, e la società Vinci finanzia quello della « Galleria degli Specchi » per un totale di 12 milioni di euro. I lavori sono stati completati il 27 giugno 2007.
Nella notte del 26 dicembre 1999 una forte tempesta ha sradicato distrutto 18.000 alberi. Sono in corso lavori di restauro. Il giardiniere capo (Alain Baraton) (che equivale al titolo di Direttore) lavora ininterrottamente da trent’anni al parco di Versailles.
Tariffe 25 € (compresi i giochi d’acqua); 13 (pomeridiano)
Castello 15 € (13 solo pomeridiano)
Agevolazioni per tessere annuali
Reggia di Venaria Reale e parco della Mandria – Torino
8 ettari di piano calpestabile. Visitatori – nel 2011 sono stati 951.000. La Venaria Reale rappresenta la magnificenza della corte regale tra XVII e XVIII secolo. A metà Seicento Carlo Emanuele II di Savoia volle edificare una dimora ''di piacere e di caccia'' e commissionò il progetto all'architetto Carlo di Castellamonte, che disegnò un borgo cittadino, un palazzo regale e i giardini.
Ingresso parco e giardini 25 € - per ragazzi accompagnati fino a 15 anni 1 €
Biglietti ridotti per il trenino per Audiopen per visite guidate
Solo Giardini 5 € + eventuali servizi aggiuntivi ed eventi
Reggia giardini e mostre:
Apertura estiva dalle 10 alle 18 - sab dom e fest dalle 10 alle 20
Nel 1998 ebbe inizio l'imponente opera di restauro con lo sblocco dei fondi nazionali ed europei. I lavori, pari ad un investimento di oltre 280 milioni di euro, riguardano un'area di 250.000 m² di fabbricati e di 800.000 m² di aree incolte ritrasformate in giardini seguendo i progetti originali. L'apertura del complesso si è tenuta il 13 ottobre 2007.
I giardini della reggia sono completamente spariti da quando i francesi di Napoleone li trasformarono in piazza d'armi: un'opera estremamente significativa del complesso si perse per sempre. Rimasero i disegni d'epoca, che mostravano lo splendido giardino all'italiana diviso in tre terrazze collegate con scenografiche scalinate e architetture (come la torre dell'orologio del primo cortile) che le collegano: la fontana dell'Ercole, il teatro ad emiciclo e i parterre. Solo di recente Venaria Reale vede rinascere la sua ambientazione naturale, grazie ai lavori che stanno interessando la struttura (scuderie, reggia di Diana, eccetera). Attualmente sono stati resi fruibili al pubblico i settori già ultimati.
Parco della Mandria
Apertura ore 8 – chiusura 17 – 20.
Ricordiamo che in presenza di neve, vento, piogge abbondanti e persistenti il Parco verrà chiuso al pubblico. I cani non possono entrare.
Ci sono dunque modelli virtuosi a cui fare riferimento.
Punti di forza per un recupero dei giardini Reali di Monza
Il ricupero dell’unitarietà di Villa e giardini che si valorizzano reciprocamente e richiamano interessi diversi. Riproposizione delle linee architettoniche originali sia del giardino formale (vicino alla Villa) sia del giardino informale (giardino paesistico).
La collezione botanica, che è andata perdendosi nel corso degli anni, va nuovamente rilanciata, potenziata e valorizzata. Potrebbe essere un elemento di grande richiamo soprattutto per i turisti esteri, ma ha bisogno di tempi lunghi per essere realizzata e consolidata.
I giardini sono:
- Testimonianza storica vivente che si evolve secondo regole e forme naturali. Alberi longevi, alberi esotici, alberi rari, alberi strani, alberi che invecchiano e muoiono e alberi che si ripiantano.
- Il luogo del riposo, del silenzio, della riflessione.
- Un elemento di paesaggio vegetale (alberi, acqua, ruderi, fauna, fiori) in un ritaglio della metropoli circostante.
Bisogna prendere atto della incompatibilità con l’uso di massa, è quindi necessario il controllo degli accessi. Il controllo non significa necessariamente pagare un biglietto di ingresso, ma nella altre realtà similari il biglietto di ingresso è obbligatorio. Gli introiti servono all’automantenimento e all’autoregolamentazione.
Si possono studiare tariffe agevolate per situazioni particolari – residenti a Monza – ridotti per età – ridotti per visite guidate, ridotte per studenti, ecc. Necessità della sorveglianza e del controllo, non solo degli ingressi ma dei comportamenti e delle sanzioni. Cosa che oggi non avviene.
Il Parco di Monza
Ha certamente minori esigenze ma va governato, gestito, controllato, custodito.
Credo che alcuni nodi vadano affrontati e risolti.
- La disponibilità della villa Mirabellino e il riuso della Villa Mirabello
- Il recupero integrale del Viale Mirabello con la cesura delle curve sopraelevate e la modifica della pista alla variante Ascari (proposta PRG Benevolo).
- La valorizzazione del Viale dei Tigli che è un complesso monumentale (1800 tigli), numericamente superiore a “Unter den Linden” di Berlino
- Il pieno utilizzo degli spazi abitativi presenti con regolamento stringente per l’uso delle aree esterne adiacenti alle abitazioni. L’abbandono è il primo passo per il degrado. I residenti dovrebbero essere coinvolti nella gestione e sorveglianza quindi gli spazi abitativi dovrebbero essere assegnati a giardinieri dipendenti o sorveglianti del Parco
- Un maggiore decentramento del carico di utenza dirottandolo nella parte nord, allargando il varco rimasto tra concessione SIAS e concessione Golf Club con un eventuale varco di accesso anche da nord (Biassono) dove c’è una stazione ferroviaria ad uso del Parco da valorizzare analogamente a quanto può avvenire da Villasanta riducendo il carico di auto private, ingombranti e inquinanti.
- Una maggiore sorveglianza e controllo per prevenire abusi e danni