Nonostante l'ultimatum del gruppo salafita scadesse oggi, Vittorio Arrigoni è stato ucciso nella notte
Riccardo Bonacina Da Vita.it
Vittorio Arrigoni è stato ucciso. Il corpo senza vita dell'attivista filopalestinese italiano 36enne, rapito giovedì mattina nella Striscia da un commando ultra-estremista salafita vicino pare ad Al Qaeda, è stato trovato in un appartamento di Gaza City dai miliziani di Hamas, al termine di un blitz condotto nel cuore della notte. I rapitori non hanno dunque rispettato la scadenza dell'ultimatum
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Attraverso il proprio Consolato Generale a Gerusalemme, il Ministero degli Esteri italiano ha confermato il decesso del cooperante italiano che viveva a Gaza da tre anni: Il corpo di Arrigoni è stato riconosciuto nell'obitorio dello Shifa Hospital. Tramite una nota, nel quale esprime «il forte sgomento per il barbaro assassinio» e «il più sincero cordoglio alla famiglia» del connazionale ucciso, il ministero degli Esteri ha anche «condannato nei termini più fermi il vile e irragionevole gesto di violenza da parte di estremisti indifferenti al valore della vita umana, compiuto ai danni di una persona innocente che si trovava da tempo» nella Striscia di Gaza, «per seguire da vicino e raccontare con forte impegno personale la situazione dei palestinesi» nell'enclave.
V
ittorio Arrigoni, era stato rapito ieri mattina a Gaza da un gruppo islamico salafita. Vittorio Arrigoni, 36 anni nativo di Besate Brianza (Besana in Brianza, NdR), era arrivato a Gaza nell’agosto del 2008, come inviato de Il Manifesto, per raccontare il dramma che vivono i palestinesi della striscia di Gaza. In un filmato pubblicato su You Tube che è possibile vedere qui, la minaccia di ucciderlo se entro 30 ore, a partire dalle ore 11 locali di stamane (le 10 in Italia), il governo di Hamas non libererà alcuni detenuti salafiti. Ultimatum che non è stato rispettato Il cooperante era stato rapito ieri mattina mentre lasciava il campo di Jerbala con uno dei quadri delle milizie delle Brigate di al-Aqsa. «Ho riconosciuto l'uomo nel video, è un nostro attivista che è entrato e uscito da Gaza molte volte negli ultimi due anni». Così Huwaida Arraf, cofondatrice dell'Ism, conferma che nel video c'è Arrigoni che è uno degli attivisti del Movimento di solidarietà internazionale.
Al termine del filmato diffuso ieri scorrono scritte in arabo con la data di oggi in cui si sono accuse contro l'Italia e contro Hamas. Nelle scritte i rapitori accusano Arrigoni di diffondere «i vizi occidentali», il governo italiano di combattere contro i paesi musulmani e il governo del premier di Hamas Ismail Haniyeh di lottare contro la sharia (la legge religiosa musulmana). Nel messaggio sul video inoltre le scritte in arabo esortano i giovani di Gaza a sollevarsi contro il governo Haniyeh, reo ai loro occhi di gravi ingiustizie.
I blog di Vittorio Arrigoni
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