Tutto iniziò nel 2004, in occasione di un convegno provinciale, "Il sistema del verde Nord Milano", tenutosi a Desio e organizzato da Legambiente, il Dipartimento Pianificazione del Politecnico di Milano e la Provincia di Milano a cui parteciparono soggetti accomunati da una visione per la tutela delle aree verdi in un territorio altamente urbanizzato. In Brianza cominciarono a costituirsi diverse aggregazioni, finalizzate a salvaguardare il sistema ecologico. La Provincia di Milano definì un progetto, detto "Dorsale Verde Nord Milano", per la tutela ed il riequilibrio del territorio che, tuttavia, contrastava con quello autostradale di Pedemontana Lombarda, opera disegnata in gran parte proprio sul residuale sistema verde brianzolo. In passato Le associazioni e numerose amministrazioni, prevalentemente del Vimercatese, si opposero al progetto autostradale.
Il progetto della Pedemontana è stato approvato dal CIPE ottenendo finanziamenti pubblici nel 2007. In fase di stesura della progettazione definitiva del tracciato, però, qualcosa sta cambiando nel consueto rapporto conflittuale tra i promotori dell'opera e i territori.
"Oggi ciò che si chiede alla politica, che è più che mai necessaria al contrario di ciò che qualcuno potrebbe pensare, è di mettersi in mezzo fra i flussi e i luoghi, prendere i luoghi, accompagnarli ad agganciarsi ai flussi e tornare indietro". Questo concetto di Aldo Bonomi sembra ispirare il nuovo vertice di Pedemontana. Infatti la leadership ha cambiato radicalmente approccio nella politica relazionale con i territori interessati. La società autostradale ed il suo presidente, Fabio Terragni, hanno adottato una strategia di coinvolgimento della popolazione, con i Road Show, ovvero una presentazione itinerante proposta direttamente dai vertici della società nei comuni coinvolti; una sorta di negoziazione del progetto delle compensazioni, coadiuvata da uno studio, affidato ad Arturo Lanzani, docente al politecnico di Milano.
Questa modalità ha favorito di riflesso la nascita della vasta rete di associazioni e comitati locali: Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile (nella foto una riunione a Desio). Oltre agli ambientalisti storici - come Wwf e Legambiente - si sono riuniti nuovi soggetti. Fra questi ci sono gruppi sovracomunali come l'Associazione Parchi del Vimercatese e Domà Nunch. Altre aggregazioni portanti sono le liste civiche ambientaliste (Alternativa Verde di Desio, Insieme per Cesano, Sinistra e Ambiente Meda) e altre aggregazioni finalizzate alla costituzioni di Plis come, Torrette Bini della Brianza Centrale, Amici del Rugareto e altri gruppi del comasco e varesotto.
Il lavoro di rete ha permesso la stesura di un documento sulle compensazioni, consultabile nel sito http://www.alternativaverde.it/rete/, ma anche di un progetto più ambizioso come www.pgtvimercatese.it, un osservatorio per il monitoraggio dei Pgt (Piani Generali del Territorio).
Per il momento questo approccio, quasi nord-europeo, resta un caso isolato. La rete fa della partecipazione la sua caratteristica principale, puntando a contrastare il consumo di territorio e interloquendo con le Amministrazioni. Nella Regione, tuttavia, sono in corso continui attacchi al territorio e all'ambiente, come la recente legge approvata dal Consiglio Regionale che favorisce l'edificazione intorno alle infrastrutture, by-passando gli strumenti urbanistici comunali. Oppure il recente tentativo, stoppato dalle minoranze a dai movimenti ambientalisti, di modificare la Legge Regionale 12 con la leggina definita "Ammazzaparchi" che avrebbe portato, se approvata, nuovi insediamenti abitativi e commerciali nei Parchi Regionali.