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Riceviamo e pubblichiamo

La verità in memoria dell’agosto 2002. La Muraglia cinese che rovina il paesaggio dalla Villa reale al Rondò dei Pini è solo colpa della Amministrazione Mariani.

La questione non è finita perché l’intervento assentito dalla Commissione edilizia e da questa Amministrazione è in contrasto con gli stessi obblighi assunti in Convenzione dal Privato. Infatti non solo, a mio parere, come denunciato in Consiglio, l’intervento è stato assentito con procedure frettolose e molto discutibili, non solo non rispetta le attenzioni poste dallo stesso Accordo di programma al cannocchiale visuale dalla Villa reale, ma l’intervento privato non rispetta gli impegni assunti con la Convenzione o Contratto fatto a suo tempo con l’Amministrazione. La convenzione, sottoscritta il 14 dicembre 2001 (Amministrazione Colombo) tra il Comune e il privato, prevede all’art. sesto punto C): “ Caratteristiche progettuali essenziali. L’attuazione dell’intervento deve essere effettuata in conformità alle prescrizioni progettuali tutte contenute nella citata Relazione descrittiva. Sono Consentite, in fase esecutiva,eventuali varianti, da assentirsi con le modalità previste all’art. 22 dell’Accordo di programma. Ai fini dell’applicazione del predetto art.22 ( è quello che norma le procedure delle varianti a seconda dell’importanza dei contenuti. n.d.a.), costituiscono elementi tipologici essenziali dell’insediamento: …contenimento dell’edificato fuori terra nella parte del compendio sita a nord dell’asse prospettico proveniente da via Cesare Battisti ”.

Invece è stato fatto il contrario.

IL profilo sotto indica gli edifici approvati nel 2004 ( Faglia) e quelli ora del 2008 in costruzione avanzata ( Mariani) e anche Lega Ambiente ha diffuso. Si vede chiaramente quali ampliamenti questa Amministrazione ha dato invadendo il cannocchiale tutelato sia nel Testo dell’Accordo di programma che nella Convenzione sottoscritta. Il disegno non comprende l’ultimo piano dei servizi e quindi la realtà è ancora peggiore.

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Una cosa deve essere quindi chiara, come abbiamo ribadito in Consiglio, la “cosa” che tutti vedono oggi al termine da viale Cesare Battisti a Monza, non è frutto dell’Accordo di programma, sia quello originario approvato con l’Amministrazione Colombo e neppure con le modifiche riduttive operate dalla Amministrazione Faglia.

Quell’intervento  che rovina per sempre il paesaggio e la prospettiva dalla Villa reale è frutto di una variante al progetto edilizio originario. Variante fatta solo con il parere della Commissione edilizia voluta dalla Amministrazione Mariani. Ci tengo ad affermarlo dato che ero assessore all’edilizia ed all’urbanistica con questa storia bollente sul tavolo sin dal primo momento e perché oggi qualcuno si vergogna, dice che è colpa di quelli di prima, fino all’ex Sindaco Colombo. NON E’ VERO.

Credo che il Sindaco Mariani e alcuni della Giunta non si siano reso conto di quel che approvavano pensando forse alla panzana degli alberi davanti al Rondò dei Pini e, cosa ancor più grave, assentendo a queste modifiche se no il “privato” non avrebbe fatto le opere pubbliche . Così almeno ha detto il Sindaco, a seguito della nostra denuncia in Consiglio, facendo finta di non sapere che vi sono fideiussioni atte a garantire il rispetto della convenzione e che se il privato non realizza per sua colpa, pace, ne paga le conseguenze. Grave quindi che l’ Amministrazione abbia patteggiato senza andare a sentenza nella causa in corso, perché ciò è a danno del Comune e dei cittadini, compresi quei commercianti che oggi mugugnano. Sicuramente a danno del Paesaggio . Perché non concludere la causa dato che una cosa è certa: hanno cambiato il progetto spostando malamente la volumetria perché il progetto originario presentato dalla proprietà era in forte dubbio di regolarità . Per questo la causa non è stata conclusa, perché probabilmente il Comune aveva ragione. Il progetto iniziale fu bocciato ( Agosto 2002) dalla Amministrazione Faglia e ridotto di 36.000 mc, di 5.000 mq di superficie di vendita commerciale ( come due supermercati o “medie strutture di vendita” in meno) . Il 4 febbraio 2008 denunciai la cosa in Consiglio sia per le altezze modificate che per il fatto che l’Accordo è tra Enti pubblici e non subordinato al privato. Si denunciò espressamente che si rovinava la prospettiva dalla Villa reale e che sarebbe stato meglio avere il coraggio di modificare l’Accordo con procedure trasparenti almeno stando attenti al paesaggio e questo era possibile, ma si aveva paura di affrontare il problema con trasparenza.  La questione fu ripresa con forza dai colleghi Scanagatti e Faglia nella successiva seduta dell’11 febbraio chiedendo anche un confronto e verifica sulla questione. Nulla sino alla “prova” visiva che quanto detto era vero ed ancora alla denuncia di questa vergogna nel Consiglio di Giugno da parte nostra, ma la frittata era fatta anche nello sconcerto degli stessi consiglieri di maggioranza e non solo di minoranza.