Lo scorso 30 luglio è stato siglato un accordo strategico per il restauro e la valorizzazione della Villa Reale e del Parco di Monza; fra i protagonisti dell'operazione, Pierfranco Maffè, assessore comunale all'educazione, al Parco e alla Villa Reale. Ecco quanto ha potuto raccontarci riguardo la natura dell'accordo, le sue conseguenze, i tempi e i modi in cui i lavori verranno proseguiti.
Nella foto da sinistra il Sindaco di Monza Marco Mariani, il ministro Sandro Bondi, l'Assessore Pierfranco Maffè
e l'Assessore regionale Massimo Zanello (tratta da tuaMonza)
Forma giuridica.
«È stata scelta la forma di Consorzio perché essa ha incontrato il parere favorevole di tutti gli attori coinvolti, compreso Ministero e Sovrintendenza. Negli scorsi anni si era parlato molto di Fondazione è vero; io stesso ritengo che la Fondazione, pur comportando un impegno burocratico maggiore, sia infine uno strumento più moderno dei consorzi, che permette un più facile coinvolgimento dei privati; tuttavia, pareva opportuno sfruttare la convergenza di tutti gli interessi attorno all'idea di creare un consorzio di gestione. Avevamo già parlato lo scorso novembre della possibilità di creare un ente di gestione, ma Ministero e Sovrintendenza si erano subito chiamati fuori. La situazione è mutata col mutare delle cariche di Ministro e di Direttore della Sovrintendenza. Oggi, al di là delle forme, è prioritario sfruttare questa intesa collettiva per iniziare il processo che porterà al restauro della villa e al suo rilancio».
I tempi.
«Durante la firma dell'accordo si è espressa la volontà di definire lo statuto del consorzio entro la fine di quest'anno. L'idea iniziale è quella di costituire un ente che abbia durata di 6 anni, con lo scopo di guidare il progetto di recupero; allo scadere di quella data si valuterà se dare seguito ad una gestione consortile o se cambiare modalità e forme di interazione tra gli attori. Una cosa a cui tengo particolarmente è che l'iter procedurale sia condiviso, a partire dalla città di Monza. Vorrei giungere a scelte che rendano la città partecipe, non solo attraverso gli organi istituzionali, ma anche con il coinvolgimento di associazioni e cittadini».
Finalità.
«La priorità è quella di restaurare la villa dal punto di vista storico e architettonico, tenendo conto del suo passato. Ne seguirà una duplice via di valorizzazione: da un lato la villa sarà museo di se stessa; dall'altro, diverrà un luogo di grande importanza istituzionale e un punto di riferimento per diversi eventi a carattere territoriale. In quest'ottica, l'Expo 2015 sarà un'importante molla grazie alla quale rilanciare l'intero complesso. Per quanto riguarda gli usi specifici sono quelli ipotizzati dal piano dell'architetto Carbonara».