Giovedì è apparso su di un giornale monzese, in esclusiva, il progetto della società Marconi 2000 per l'area della Cascinazza, di cui è da qualche mese proprietaria.
Vi si propone la realizzazione di un polo del gusto per l'Expo 2015, ma anche di funzioni direzionali, produttive, residenziali e di un campus universitario, per un totale di superficie lorda di pavimento (SLP) di 400.000 metri quadrati.
Si tratta di nientepopodimenochè 1.200.000 dei vecchi metri cubi.
Tradotto in qualcosa di comprensibile, significa un volume nel quale potrebbero andare ad abitare, comodamente, tutti gli abitanti del vicino comune di Vedano al Lambro.
Una proposta dal gusto molto salato, direi, per la nostra povera città, che già soffre di congestione, inquinamento e carenza di spazi verdi.
Proposta che non tiene minimamente conto di quanto prevede il nostro Piano di Governo del Territorio, approvato definitivamente nel novembre dell'anno scorso.
Per l'area della Cascinazza, infatti, sono previsti al massimo 46.000 metri quadri di SLP, pari a circa 138.000 metri cubi. Poco più di un decimo della proposta di Marconi 2000.
Proposta che non affronta il problema delle inondazioni del Lambro, che per quell'area sono un pericolo concreto, a meno che non venga realizzato l'orribile canale scolmatore che deturperebbe il Parco Reale.
L'area della Cascinazza completamente allagata durante l'alluvione dell'autunno 2002
Ora io so bene che la società immobiliare sta facendo il suo mestiere, e che sta cercando di valorizzare il grosso investimento appena realizzato. Mi chiedo però se sia possibile che questa uscita sia stata fatta senza aver avuto, prima, un parere da parte di chi deve decidere.
Quindi sono molto curioso di sapere quale sarà la posizione dell'Amministrazione comunale monzese.
Mi sa che lunedì in consiglio comunale se ne vedranno delle belle.
Dal blog Viva Monza più verde