Riceviamo e pubblichiamo
COMUNICATO STAMPA
Il Circolo Legambiente di Monza ha esaminato con stupore l’incredibile proposta edificatoria sull’area della Cascinazza pubblicata dal settimanale “il Cittadino” di giovedì 23 ottobre. Più di 1 milione di metri cubi di cemento e di asfalto su una delle residue e preziose aree agricole di Monza, tutelate come tali dal Piano di Governo del Territorio approvato in via definitiva il 19 dicembre 2007 dalla Giunta Mariani.
Perché non siamo d’accordo?
Abbiamo sempre sostenuto che quell’area è ubicata in una zona che è da proteggere con particolare attenzione e cura, indipendentemente dai suoi assetti proprietari. Si tratta della prima ampia area di esondazione delle acque del Lambro, indispensabile per proteggere i comuni a valle di Monza. Il suo destino dovrebbe quindi essere quello di diventare un parco agricolo e fluviale, inserito in quello della Media Valle del Lambro che collega Monza con Milano.
Quelle inusitate quantità edificatorie e quelle funzioni proposte, rendono con tutta evidenza la boutade pubblicitaria di questi ultimi giorni assolutamente inaccettabile
Cosa chiediamo?
L’intricata vicenda della Cascinazza che si è snodata per anni e che, con l’avvento della nuova Giunta ha gettato, sin dall’ inizio, ombre oscure e ulteriori dubbi su tutta la questione, meriterebbe ben altro esito e cioè una chiara conferma della inedificabilità per quella e per tutte le altre aree agricole del PGT vigente.
E’ poi inutile ricordare che sul carro dell’Expò stanno cercando di salire in tanti da tutta Italia, col fine di costruire qualche metro cubo in più; che i fabbisogni funzionali proposti sono indimostrati, se non del tutto inutili e dannosi; che un intervento di tal fatta potrebbe persino come estrema conseguenza far “saltare” il mercato immobiliare locale.
Leggendo sul settimanale del cosiddetto “Polo del gusto”, non è esagerato dire che abbiamo provato solo disgusto. Ci è sembrato che ciò che era uscito rapidamente dalla porta (con la vendita dell’area di proprietà di Paolo Berlusconi), stia cercando di rientrare ora dalla “lenta ginestra”.
Cosa abbiamo intenzione di fare per opporci?
Il nostro Circolo sta valutando con altre associazioni cittadine se chiedere un vero e proprio referendum sul destino di tutte la aree agricole di Monza, prezioso caposaldo per la tutela e la regolazione del clima, dell’assetto idrogeologico, del sistema idrico superficiale e profondo, del paesaggio e della natura nel suo complesso, ma anche e soprattutto per impedire speculazioni edilizie che comporterebbero nuovo traffico, nuova congestione e inquinamento dell’aria in una città già al collasso edificatorio e per il traffico urbano e intercomunale.
Monza 27 ottobre 2008
CIRCOLO LEGAMBIENTE DI VOLONTARIATO ALEXANDER LANGER
Piazza Carrobiolo, 6 20052 Monza; tel. 0347.2230856 (segr.); e-mail: monza@legambiente.org