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L’opinione di Rifondazione Comunista di Seregno e le “furbizie” del Centrodestra.

Riceviamo e pubblichiamo

Il Parco Brianza centrale è stato istituito dal Comune di Seregno con delibera del Consiglio Comunale n 31 del 30/01/01. La Regione Lombardia, in base alla legge Regionale n.86/83, ha riconosciuto, con delibera di Giunta n.VII/5138 del 15/06/2001, il “Parco Brianza Centrale quale Parco Locale d’Interesse Sovracomunale (PLIS)”

L’Amministrazione di centrodestra di Seregno vuole declassare questo parco a semplice parco comunale con motivazioni banali tipo: “E’ una questione di nome, basta togliere sovracomunale, perché gli altri comuni non sono interessati”. Oppure: “I Comuni limitrofi di Meda, Cabiate, Lissone, hanno previsto insediamenti residenziali e produttivi. Noi manteniamo il verde pubblico e gli altri fanno gli interessi privati”. “Noi manteniamo il verde per le villette dei comuni vicini. Non siamo mica stupidi”.

Adesso, dopo la bellissima scelta di Macherio, Albiate e Sovico di aderire al Plis, le affermazioni dell’Assessore Gavazzi cambiano registro: “Come possiamo aderire al Plis di Cabiate, Macherio, Sovico, poiché non c’è continuità di aree verdi?”

Non mi meraviglia per nulla dunque, la decisione del Sindaco Mariani di non sostenere il convegno organizzato da “Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile” sul tema “Un nuovo Parco per la Brianza Centrale”. Non saprebbe, infatti, cosa dire dopo queste affermazioni pubbliche del suo Assessore!

Da anni, i consiglieri di Rifondazione in Consiglio Comunale chiedono all’Amministrazione di aprire un confronto e una discussione con le amministrazioni confinanti e con quelle interessate al Plis, per non lasciare cadere gli obiettivi del progetto, sostenendo che, le aree del Parco Brianza Centrale sono strategiche poiché rappresentano l’elemento attraverso il quale è possibile:

  • Definire una tutela attiva del territorio inedificato e di alcune grandi aree a standard.

  • Impedire processi di saldatura con i comuni limitrofi sulla base di un’erosione diffusa del territorio.

  • Contribuire ad un progetto urbanistico di grande respiro, al centro di un sistema che comprende alcuni grandi parchi di interesse regionale (le Groane, il Parco della valle del Lambro, il Parco della Brughiera).

E’ scandaloso affermare, come fa l’assessore Gavazzi (Consigliere Provinciale e Presidente della commissione Bilancio della Provincia di Milano!), che, siccome le aree non sono contigue e continue, è inutile sostenere il progetto come sovracomunale, ma è più serio definirlo locale.

Finge di non capire che i comuni della Brianza presentano un alto grado di urbanizzazione consolidatosi negli anni e le aree verdi sono poche con caratteristiche “interstiziali”ma di grande valore strategico-ambientale, ma soprattutto, così facendo, condivide implicitamente la continua erosione del territorio che avviene ai nostri confini. “Se loro sono furbi, meglio per loro, se potessimo lo faremmo anche noi, invece ci tocca mantenere un parco!”

Le aree di Seregno incluse nel parco sono poste a corona della città e costituiscono una sorta di cintura verde attrezzata per il tempo libero. Due aree in particolare il Parco 2 Giugno alla Porada e il Parco agricolo del Meredo hanno spazi gioco, spazi liberi con boschi naturali di robinie e di sambuchi e terreni agricoli.

Ma la politica miope del “siccome gli altri fanno i loro interessi noi ci facciamo i nostri” sembra guidare questa amministrazione che, non solo non è in grado di collaborare e di essere da stimolo alle amministrazioni dello steso colore politico, ma nemmeno di comprendere fino in fondo l’interesse sovracomunale e la rilevanza strategica del progetto per i suoi stessi cittadini.

Per l’Assessore è una semplice questione di nome perché non cambia nulla se le aree verdi di Seregno si considerano d’interesse locale, magari sforbiciate qua e là, con qualche piccolo ritocco ai confini per regolarizzarne il contorno!

Davvero una semplice questione formale? Con tutti gli appetiti e gli sguardi lussuriosi sul nostro territorio, con le ulteriori modifiche alla legge 12 che avanzano in Regione Lombardia e con il sedicente Piano Casa governativo?

Giusi Minotti