L'intervento dell'ex assessore Viganò: "Hanno voluto tenere fuori le associazioni"
Riceviamo e pubblichiamo
In Consiglio comunale un evento insolito, dopo molta discussione si è concluso quasi all'unanimità (contro solo il Consigliere di Rifondazione) l'approvazione dello Statuto che consentirà (se gli altri Enti concludono e in particolare Milano e se davvero nei programmi EXPO ci saranno i soldi per Monza) l'avvio del Consorzio di gestione dell'intero patrimonio del Parco e della Villa. Il percorso di questo importante atto, era iniziato con l'Amministrazione Faglia (Proposta Fondazione, Protocollo e Accordo con la Regione e gli altri per il Concorso internazionale e approvazione del Progetto vincente). Un Atto che interessa Monza ma anche Milano e che può avere riscontro nazionale e internazionale nelle attività e uso di questo grande patrimonio monumentale e paesaggistico. Sul tutto vi sono stati già comunicati alla stampa da più parti.
La nostra approvazione ( mi riferisco in particolare al gruppo consigliare Città Persone) è stata convinta, anche se sofferta per alcuni aspetti, dato il percorso e la finalità di interesse della intera Città nel continuare l'azione intrapresa di costituire un Ente di Gestione unitario del Parco e della Villa che rappresentano un patrimonio ambientale, architettonico e paesaggistico unico, la cui valorizzazione, ai sensi del "Codice dei beni culturali e paesaggistici", anche nel contesto delle opportunità dell'EXPO è di grande prospettiva culturale e di ricaduta economica per Monza e per la Brianza e oltre.
Il Confronto è stato lungo e anche fruttifero dato che decine di emendamenti presentati dalle minoranze sono stati approvati in Consiglio alla unanimità.
Resta il rammarico e la divisione su alcuni aspetti non marginali come per esempio : quello di una insufficiente rappresentanza per Monza dato che le presenze degli Enti non valgono per le quote di proprietà (la maggiore è Monza) ma per singola presenza nel Consiglio di Gestione; quello relativo al Direttore che non viene scelto sulla base del curriculum e capacità ma nominato direttamente dalla Regione e che ha troppi poteri. I rischi pertanto che Monza si trovi in minoranza e soccomba a trasformazioni non utili alla Città permane e bisognerà che la società civile sia attenta che non diventi un "Carrozzone" per i posti, per le prebende, per gli appalti cospicui che si dovranno fare sia per l'EXPO, per usi privatistica e inadeguati al valore del bene etc.
Monza da di fatto di più di altri a questo Consorzio, non solo per la proprietà prevalente, ma anche per la "territorialità" di questo bene sentito e proprio della Brianza oltre che della Città tutta, su cui quindi le ricadute future sono immediate e dirette. Bisognerà stare attenti.
Questo percorso segue a decine di Convegni e atti di decenni sul tema del Parco e ricordo qui in particolare gli amici Giovanna Mussi e Di Tommaso
A me spiace in particolare che contrariamente a quanto previsto dallo stesso Codice dei Beni ambientali e paesaggistici, siano stati bocciati emendamenti che vedevano citata anche la presenza ( non nel Consorzio ma nella partecipazione, con altri enti e privati, alle attività di valorizzazione e gestione) delle Associazioni di Volontariato sia ambientali che sociali. Associazione vive e numerose nel nostro territorio. Una esclusione assurda, in Consiglio è apparsa anche l'inconsistenza dell'atteggiamento negativo di chi non aveva neppure capito che non era la partecipazione al Consiglio di gestione, ma solo come interessati a partecipare alla valorizzazione.
Dice infatti il Codice dei Beni ambientali e paesaggistici ( Decreto legislativo, 22 gennaio 2004,n. 42 e successive interazioni):
- All'art 6 : valorizzazione del patrimonio culturale, al punto 3) " La Repubblica favorisce e sostiene la partecipazione dei soggetti privati, singoli o associati, alla valorizzazione del patrimonio culturale".
- La possibile partecipazione (ai soggetti previsti al comma 5 per l'elaborazione piani di sviluppo strategici delle valorizzazioni- art. 112, comma 8) di " persone giuridiche private senza fine di lucro, anche quando non dispongano di beni culturali che siano oggetto della valorizzazione, a condizione che l'intervento in tale settore di attività sia per esse previsto dalla legge o dallo statuto."
- All'art. 112 (1) : valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica, al punto 9) si prevede che "Per le stesse finalità di cui al primo periodo stipulazione di accordi con privati interessati per regolare servizi strumentali per la fruizione e valorizzazione di beni culturali.- n.d.r.), ulteriori accordi possono essere stipulati dal Ministero, dalle regioni, dagli altri enti pubblici territoriali, da ogni altro ente pubblico nonché dai soggetti costituiti ai sensi del comma 5, con le associazioni culturali o di volontariato, dotate di adeguate requisiti, che abbiano per statuto finalità di promozione e diffusione della conoscenza dei beni culturali."
- Peccato si persa una occasione solo in parte recuperata nel senso che un apposito Ordine del Giorno presentato a mio nome per il gruppo, è stato poi trasformato per opportunità in Raccomandazione che al termine:
Invita Il Sindaco perché si faccia interprete:
in modo che tali principi rivolti alle Associazioni e a enti privati senza fini di lucro, trovino specifico attenzione sia nella interpretazione degli atti costitutivi del Consorzio che nelle regolamentazioni e attività di valorizzazione del Patrimonio culturale e paesaggistico costituito dalla Villa e dal Parco di Monza, con particolare Attenzione alle Associazioni culturali e sociali, Fondazioni e Imprese sociali presenti numerose nel territorio.
La Raccomandazione vale ovviamente molto meno di un Ordine del Giorno ma è comunque un impegno morale che sembrava raccogliere anche l'adesione del Sindaco e dell'Assessore competente. Vedremo andando avanti e molto dipenderà dalla capacità delle Associazioni di farsi avanti con idee e progetti.