Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa dei comitati e delle associazioni di Monza
Tutti ne scrivono e ne parlano, ma il Masterplan su Villa e Parco di Monza non è mai stato reso pubblico. Cosa si aspetta a farlo? E’ un Piano segreto (di Pulcinella)?
Come noto, il 16 gennaio 2018 è stato stipulato un Accordo di Programma tra i proprietari del Monumento - Regione Lombardia, Comune di Milano e Comune di Monza, Ministero dei Beni Culturali e Ambientali - con l’adesione del Consorzio di gestione Villa Reale e Parco di Monza e del Parco della Valle del Lambro.
L’Accordo prevedeva la stesura di un “Masterplan” per la valorizzazione del complesso monumentale, a cui la Regione destinava 32 milioni di euro (fase 2) che si aggiungevano a 23 milioni già stanziati per specifici interventi urgenti (fase1).
Il Masterplan è stato consegnato ai proprietari del complesso monumentale, già a ottobre scorso, dall’ “Associazione Temporanea d’Impresa” (CLES e altri) incaricata della redazione del “Piano strategico per la valorizzazione del complesso monumentale Villa Reale e Parco di Monza” (un incarico da oltre 460.000 €) per conto dell’Azienda Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti (ARIA Spa).
Il 28 dicembre 2022, un mese fa, abbiamo inviato una PEC al Sindaco di Monza (Presidente del Consorzio Villa e Parco di Monza), al Direttore del Consorzio, ad ARIA spa e agli incaricati (CLES e altri) allegando un documento sottoscritto da 17 tra Associazioni e Comitati di Monza che chiedevano la sollecita diffusione del Masterplan e l’apertura di un confronto pubblico prima che si effettuino scelte esiziali per il complesso monumentale. Ad oggi, nessuna risposta è pervenuta!
Invece sulla stampa, anche online, a partire da novembre 2022, si sono susseguiti articoli e indiscrezioni che alimentano solo forti dubbi e grandi incertezze sul destino della Villa e del Parco e su quello che sempre più si delinea come un Monsterplan: dal rafforzamento della frammentazione del Parco, non solo con la conferma di tutte le concessioni “sportive” esistenti (Autodromo, Golf, Tennis club) ma addirittura con la previsione di una “Cittadella dello sport”; con la destinazione commerciale non solo di molte cascine presenti nel Parco ma addirittura del Serrone; con il mantenimento dell’Anello dell’alta velocità, per il quale da anni è previso l’abbattimento, condizione sine qua non per il recupero di quell’unitarietà che sola consentirebbe al complesso monumentale Villa e Parco reale di ambire a essere inserita tra i beni del patrimonio dell’Unesco; con la sostanziale privatizzazione di tutto il possibile.
Ma cos’è questo Masterplan?
Se si entra nel sito web del Masterplan si legge che “Il Masterplan è un documento di indirizzo strategico che sviluppa un’ipotesi complessiva sulla programmazione di un territorio, individuando i soggetti interessati, le possibili fonti di finanziamento, gli strumenti e le azioni necessari alla sua attuazione.”
Poi, per una maggiore definizione, il sito rinvia a Wikipedia, la cosiddetta enciclopedia online, che al secondo capoverso chiarisce però che il Masterplan:
“È uno strumento volontario che è liberamente condiviso e approvato dai soggetti interessati, siano essi pubblici e /o privati, da attuarsi mediante una o più intese ed è caratterizzato da processi partecipativi che sanciscono la validità del suo contenuto ai fini economici e sociali per i cittadini dei territori interessati dal progetto di programmazione territoriale. Non ha pertanto un valore prescrittivo intrinseco in quanto le azioni progettuali in esso contenute sono attuabili esclusivamente attraverso accordi fra i soggetti interessati e che possono essere modificati, di comune accordo, ogni volta che si ritenga necessario, poiché non è regolato da leggi. Nei paesi di lingua anglofona è stato usato per interventi di pianificazione e programmazione territoriale”.
Per maggior chiarezza, leggiamo in altro sito (www.carteinregola.it) che:
“il Master Plan è strumento volontario, la sua efficacia è determinata da un processo di democrazia partecipativa, supportato da adeguati mezzi di comunicazione che utilizzano un linguaggio semplice e diretto capace di rivolgersi a un numero elevato ed eterogeneo di soggetti. Ed ancora è necessario che garantisca forme di partenariato tra gli organismi istituzionali, gli attori privati, le associazioni e le comunità locali (rapporti strutturati tra portatori di interessi – stakeholder) che si impegnano, ciascuno per le proprie competenze a rispettare e attuare il programma di azione. Il monitoraggio continuo delle fasi di attuazione consente di intervenire, in modo tempestivo ed efficace, introducendo le modifiche che si possono rendere necessarie nel corso del processo”.
Forse gli estensori si sono dimenticati che siamo in Italia e non ci risulta che quel Piano sia previsto, assistito e supportato da alcuna norma di legge. Non è un piano urbanistico cogente e vincolante. È un atto volontario non avente valore prescrittivo, sempre e comunque modificabile, peraltro senza che sia chiaro con quali procedure sarà approvato e/o modificato.
E nel caso il Masterplan sia assimilato a un programma, crediamo allora sia necessario venga sottoposto a un procedimento di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) così come prevede la Direttiva europea 2001/42/CEE e poi i singoli progetti a una VIA (valutazione Ambientale Strategica), come ci risulta accadrà per la fermata della M5 nel Parco Reale, essendo il Parco e la Villa Reale vincolati (Dlgs 42/2004).
Sempre nel sito del Masterplan (sopra citato e linkato), troviamo: “La tua idea conta. La Reggia di tutti”, una sorta di sondaggio online che ha raccolto 116 risposte da monzesi, 17 da Milano e 17 da Lissone. Il sondaggio è terminato il 18 luglio 2021 e l’esito non è pubblicato in quel sito web. Dopo quella data, non ci risulta sia stato fatto più nulla di pubblico. Tutto si è svolte nelle segrete stanze.
Eppure nel sito di BAM! la società incaricata della comunicazione, si legge: (https://www.bamstrategieculturali.com/portfolio/masterplan-reggia-di-monza/)
“Nell’ambito del progetto, BAM! si occupa:
(…) 3) del Percorso partecipativo, attraverso un percorso che vedrà il coinvolgimento, a vari livelli, di stakeholder, rappresentanti del terzo settore e mondo dell’associazionismo, delle realtà già operative all’interno del complesso e della cittadinanza. L’obiettivo delle azioni che saranno messe in campo è aprirsi all’ascolto e creare occasioni di co-progettazione sul futuro della Reggia di Monza”.
Nulla di tutto questo è stato finora fatto! Solo un misero iniziale sondaggio online.
Il Sindaco di Monza nonché Presidente del Consorzio ha giustamente fatto rilevare questa carenza, criticando anche nel merito alcune assurde previsioni del Piano, e dichiarando che verranno modificate: dalla destinazione commerciale del Serrone al finanziamento del restauro dell’anello d’alta velocità.
Aprire questo processo pubblico di discussione non è una gentile concessione, è un dovere nei confronti della cittadinanza.
Per questo chiediamo ancora alle Istituzioni coinvolte la più completa e sollecita diffusione del documento e l’apertura di un confronto pubblico prima che si effettuino scelte esiziali per il complesso monumentale Villa Reale e Parco di Monza.
Non staremo ad aspettare l’uovo di Pasqua!
Seguono le adesioni:
Comitato per il Parco Antonio Cederna
Comitato La Villa Reale è anche mia
Italia Nostra sezione di Monza
Circolo Legambiente Alex Langer di Monza
CCR - Gruppo Ambiente e Territorio
Comitato Blandoria
Comitato Boito Monteverdi
Comitato Buon Pastore
Comitato Salvaguardia Buon Pastore
Comitato Salviamo l’Ospedale Umberto I
Comitato S. Albino
Comitato San Fruttuoso Bene Comune
Comitato Triante
Comitato Viale Lombardia 246
Osservatorio Antimafie MB "Peppino Impastato"
SaiCosaVorremmoInComune
Comitato Bastacemento
Ariapulita Monza