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Il report del Comitato Parco, all'indomani del GP 2009,
sui danni causati da spettatori e mezzi

Riceviamo e pubblichiamo

Si e’ tenuta oggi la consueta conferenza stampa del dopo GP per fare il bilancio della manifestazione.  Presenti solo due testate: Giornale di Monza e MBNews, a causa di altre conferenze stampa indette in contemporanea.
Quest’anno ci sono stati grossi inconvenienti alla viabilita’ dovuti ai lavori in viale Lombardia, ulteriore conferma della presenza ingombrante della struttura dell’autodromo in un’area gia’ congestionata. Per quanto riguarda l’affluenza di pubblico, i dati forniti dalle parti interessate parlano del 20% in meno rispetto all’anno scorso, confermando cosi’ la tendenza al ribasso iniziata da alcuni anni. In considerazione quindi della minor affluenza di pubblico e della maggior presenza di forze dell’ordine, i  danni devono essere considerati consistenti. Si sono contati molti piu’ fuochi (quasi il doppio)  e molti piu’ accampamenti rispetto all’anno scorso, mentre i danni al patrimonio arboreo  sono stati fortunatamente piuttosto contenuti. In sostanza, per quanto riguarda i problemi al Parco,  questi dati non possono essere visti in modo positivo poiche’  si registra una certa inversione di tendenza, rispetto agli anni precedenti.
Mentre da un lato abbiamo le dichiarazioni del sindaco e di La Russa che garantiscono, secondo taciti accordi,  il GP a Monza fino al 2016 – dichiarazioni  azzardate non essendo supportate da  documentazione – dall’altro Bernie Ecclestone ha fatto capire in modo eloquente che vuole molti soldi. Ci chiediamo: oltre gli 11 milioni di euro che gia’ la Sias eroga ? Riteniamo  che nessuno sia d’accordo nel finanziare il Sig. Ecclestone con denaro pubblico, cosi’ come ha invece ipotizzato  lo stesso La Russa.
La F1 e’ in grave crisi in tutto il mondo, crisi dovuta sostanzialmente alle pesanti perdite di pubblico e alla competitivita’ dei nuovi circuiti ’ nei Paesi emergenti. Ecclestone non ha mai fatto mistero del fatto che i GP si correranno la’ dove ci saranno maggiori introiti per le sue tasche, non certo dove c’e’ la storia dell’automobilismo. Ci chiediamo come sia possibile puntare su di un cavallo sempre piu’ brocco. La sias sta cercando nuove strade, nel tentativo di sopravvivere, con ipotesi piuttosto avveniristiche, come le benzine “pulite” per le quali vorrebbero persino costruire un deposito all’interno del Parco.  A questa proposta sia il Comune sia il Parco Valle Lambro hanno risposto di no, ma per quanto?
Anche a Monza, come altrove, l’autodromo sta morendo di lenta morte naturale, in quanto anche i gusti del pubblico cambiano e si evolvono. Appare quindi incomprensibile la pervicace volonta’ di sacrificare il Parco – che invece potrebbe essere portatore di vero turismo – a vantaggio di uno sport in declino.
Sostenere che Parco e autodromo possono coesistere e’ un’affermazione che si smentisce da sola: i lavori, anche recenti, di asfaltatura hanno pesantemente compromesso la vita di molti alberi e un Parco e’ fatto di alberi, non di strutture in cemento.
Secondo noi, i fondi dovrebbero essere deviati verso la manutenzione dei boschi del Parco, cosi’ come sta avvenendo in questi giorni per alcuni boschi in area autodromo  che, a causa di anni di incuria, necessitano ora di interventi drastici.
La Camera di Commercio ha recentemente pubblicato alcuni dati secondo i quali vi sarebbe un indotto di miliardi di euro derivante dalle manifestazioni all’autodromo, tuttavia non risulta possibile appurare l’origine di queste cifre e la loro fondatezza.
Molte amministrazioni locali hanno ormai compreso che il turismo culturale “tira”, creando davvero un buon indotto.

Comitato Parco Cederna - Monza