Quando ti chiedono dove abiti non si risponde con il nome del quartiere
ma con il nome della metro più vicina a casa tua
Lo apprendi quasi subito se vivi qui: a Madrid, quando ti chiedono dove abiti non si risponde con il nome del quartiere ma con il nome della metro più vicina a casa tua (e spesso ne puoi scegliere più di una). 12 linee, più 3 linee di metro leggera, per un totale di 262 fermate. In una pubblicità si può vedere la Statua della Libertà in ginocchio, fiaccola alla mano, che ammira stupita una fermata (“Il metro che tutti vorrebbero, vive a Madrid”, dice lo slogan). Apre dalla 6 del mattino all’1.30 di notte, l’attesa non supera quasi mai i 3 minuti; dopo le 23 slitta a 5 minuti. Oltre il 75% delle fermate sono attrezzate per persone disabili, è cablata per i cellulari, ha una televisione a circuito interno, un biblioteca e le fermate più recenti sono così grandi che il Comune d’inverno ci organizza concerti. La prime 4 linee furono inaugurate il 17 ottobre 1917 (qui il 17 non porta male), l’ultima fermata lo scorso settembre. Il costo del biglietto può oscillare da 74 centesimi (se acquisti 10 biglietti) ai 2 euro (se vai in aeroporto); l’abbonamento mensile dai 10 euro per gli anziani ai 69 euro per chi vuole usufruire anche delle tratte extra urbane.
A Madrid il comune non prevede per il futuro di far pagare un pedaggio agli autoveicoli che entrano nel centro storico (come avviene, ad esempio, a Milano). Il problema è risolto ricorrendo a una pedonalizzazione “selvaggia”. A botta di alberi e panchine è ormai raro trovare una piazza del centro di Madrid dove sopravviva una macchina; pero quasi tutte le piazze hanno una un’area attrezzata per i bambini e bar con tavoli all’aperto (le altre sono in serio pericolo di estinzione). Solo questa estate sono state sottratte agli autoveicoli: Puerta del Sol (che ora gode di un collegamento diretto con la stazione ferroviaria di Atocha) e tutte le vie che da Puerta del Sol portano a Gran Via; Calle Fuencarral, zona di shopping, e Plaza de Callao. Nuovi cantieri sono stati aperti ad Alonso Martinez e Plaza Colon. E’ indubbio che è ormai quasi impossibile andare a vedersi un film in centro usando la macchina. Non sono previsti rimborsi o agevolazioni per gli automobilisti annichiliti.
La Sinistra (qui storicamente all’opposizione), rimprovera il Comune che invece di far arrivare la metro in quartieri periferici già esistenti, ha preferito costruire nuove fermate che arrivano dove non c’è ancora nulla. Il quartiere di Sanchinarro, o quello di Las Tablas, il PAU de Carablanchel o Las Suertes, sono alcuni esempi. Effettivamente se vai a Las Suertes, quartiere dell’estrema periferia est di Madrid sorto dal niente, vedi un intreccio di vie quasi senza palazzi. All’orizzonte la sagoma dei monti della Sierra, l’Ikea, un giardino, una scuola, un centro polisportivo, una biblioteca e 3 fermate della metro. Tempo per arrivare in centro: 20 minuti.