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Sergio Civati: "Il Parco è come un grande “Cantiere” bloccato, del quale i nuovi titolari (Il Consorzio) non hanno ancora né soci né soldi per poter riprendere i lavori."

Riceviamo e pubblichiamo

 

COMUNICATO STAMPA

PARCO DI MONZA “IL CANTIERE BLOCCATO”

di Sergio Civati Consigliere Comunale PD

 

il Parco è come un grande “Cantiere” bloccato, del quale i nuovi titolari (Il Consorzio) non hanno ancora né soci né soldi per poter riprendere i lavori.

Il Cantiere ha la più grande area verde cintata d’Europa curata da una ventina di stoici lavoratori, quando ce ne vorrebbero almeno il quadruplo.

Il Cantiere ha le opere più importanti: Villa Mirabello e Mirabellino oppure nuove come lo stabile Isolino in stato di abbandono

Il Cantiere, annuncia l’inaugurazione di una nuova opera:“la Montagnetta “ dell’ex ippodromo, senza che ne sia chiaro l’utilizzo e la gestione e quindi il rischio di ritrovarci di nuovo in balia di vandalismi e spreco di risorse dei cittadini.

E’ un Cantiere, nel quale si monta e si smonta a proprio piacimento: nel prato di fronte al Mirabello si mettono strutture fisse senza rispettare procedure e regole e l’Assessore rilancia la sua idea per la creazione di un Centro equestre nell’area ex polo.

La “ditta”del cantiere attuale è l’Amministrazione Parco ma tutti i suoi dipendenti non sanno ancora, a sei mesi dalla costituzione della “nuovo ditta” (il Consorzio) e ad un mese dalla definizione del suo primo bilancio, se continueranno a lavorare per il Comune di Monza o se verranno trasferiti al nuovo ente.

Nella sede di lavoro della “vecchia ditta”, sono arrivati a lavorare nuove persone dalla Regione ma non si sa a far cosa.

Ma perché il Cantiere Parco è bloccato?

Non bisogna essere “dei geni” per capirlo il nostro Sindaco nonché presidente del Consorzio non l’ha capito!

E’ la mancata adesione del Comune di Milano al Consorzio è la ragione più importante di tale blocco.

Infatti, la catena del blocco milanese è questo: fino a che non vengono sanati i vecchi debiti al Comune di Monza, il Comune di Milano non può entrare nel Consorzio e nel contempo lo stesso Comune di Milano non autorizza nessun altro finanziamento e definizioni di nuovo concessioni per le opere sistemate; il; Comune di Milano essendo co proprietario per quasi il 50% dell’area Parco impedisce da facto al nuovo Consorzio di poter procedere in qualsiasi decisione riguardante il Parco stesso.

Chiaro e semplice!

L’Assessore Maffè sembra averlo capito tante che si sta da tempo sbattendo per recuperare i quattrini da milano, ma non si sa ancora quanti e quando

Quello che sta accadendo e che stiamo rischiando è di vedere dividere e bloccare il parco, dividere il parco dalla villa, è di non fare decollare il Consorzio..

Ma la campana suona nono solo per Milano ma anche per Monza

In questi mesi infatti il Sig.Sindaco si è crogiolato più volte sulla stampa per il successo avuto nel recuperare i primi finanziamenti sulla Villa Reale da parte della Regione Lombardia (ma sarebbe meglio di quella vituperata ’Unione Europea’ così invisa dalla sua forza politica di appartenenza); in questi sei mesi però il comune si è anche nascosto dietro le giuste critiche al comune di milano.

Ma al Sindaco e Assessore rispetto all’adesione del Comune di Monza al Consorzio, è giunta l’ora di porre queste domande:

  1. quale quota di stanziamento il Comune di Monza intende portare come socio fondatore del consorzio?

  2. quale quota intende portare nel consorzio in termini di investimenti?

  3. quali le risorse operative e di risorse umane andranno a far parte del Consorzio?

Settimana scorsa il nostro Gruppo Consiliare in Regione del Pd ha presentato un progetto di Legge Regionale per la “Rinascita del Parco”, che sarà anche oggetto di un emendamento al Bilancio Regionale e di un odg. Nel Consiglio di monza si è tutti d’accordo che mancano le risorse per il Parco (finora si è parlato solo di Villa) e si è tutti d’accordo che ci vogliono forti interventi di manutenzione e di innovazione. Per questo abbiamo chiesto a tutte le forze politiche presenti in consiglio e in regione lombardia di sostenere in termini bipartisan questa proposte di legge