I primi mesi del Consorzio? La ricerca di fondi per fare decollare il progetto della Villa, le visite a Schoembrunn, il Bando di gara per i primi lavoro in primavera. A questo attivismo, non ha però corrisposto altrettanta trasparenza nelle informazioni e chiarezza delle scelte.
La prospettiva della Villa Reale (così come per il Parco) è a dir poco confusa. Anzi, misteriosa. Piena di spettri che si aggirano per le auguste stanze e tra gli alberi secolari.
Un primo “fantasma” che si aggira nella Villa ha nome Carbonara. Che fine ha fatto il progetto che porta il suo nome, vincitore del Concorso Internazionale? Se ne è persa traccia da tempo e non si sa ancora se mai ha avuto compimento il progetto “preliminare”, né tantomeno quello definitivo, che avrebbe poi dato il la ad un Concorso Internazionale per la gestione.
Il progetto Carbonara e gli scenari possibili
Due i possibili scenari intravedibili, a fatica, nella nebbia fitta che è calata sul Progetto Carbonara da parte del palazzo. Una prima ipotesi è quella originale, che prevedeva (?): la presentazione del progetto preliminare, le osservazioni dell’Amministrazione e delle associazioni e la redazione di quello definitivo. Il silenzio calato, fa anche presagire una seconda ipotesi: quella cioè che Regione Lombardia, saltando a piè pari qtanto previsto, passi direttamente ad “una propria” gestione, utilizzando quello preliminare e affidando a qualcuno la gestione del tutto, con la scusa di voler risparmiare tempo e soldi.
Oltre a una mancanza di trasparenza ed a una probabile “penale” da pagare al Carbonara stesso (committente preposto alla stesura del progetto definitivo) molti sono i rischi e gli interrogativi che si pongo in questa seconda eventualità.
Quale relazione ci sarà tra gli indirizzi dati dalla precedente Amministrazione, riguardo alle funzioni e all’uso della Villa, e le opere di restauro che si intendono avviare già da Aprile? Come è pensabile che si possa avviare un intervento a pezzi (una Villa-Lego) quando ad oggi si aggira un altro fantasma di nome Comune di Milano, che non ha ancora aderito al Consorzio? E’ credibile che in mancanza di almeno 30/40 Mil. di euro di investimento pubblico, ci possano essere privati interessati ad operare e metterci propri finanziamenti per più di 60 mil. di euro?
Come si vede, sta prevalendo confusione, superficialità e improvvisazione, che rischiano di mettere a repentaglio un altro dato di qualità dell’insieme del progetto: l’unitarietà. Ad oggi, infatti prevalgono invece divisioni e frammentazioni.
La divisione di proprietà, dentro il Parco
Il Comune di Milano infatti non ha ancora aderito e non sono di conforto né le rimozioni del Sindaco Mariani (noi andiamo avanti da soli…) né le promesse di Maffè (entro la fine dell’anno si fa’). In realtà Il Comune di Milano, fino ad almeno primavera 20010, sarà in tutt’altro affaccendato con il proprio Bilancio preventivo e con la discussione del nuovo Pgt.
La divisione e la frammentazione nella Villa Reale, perché ad un progetto unitario e condiviso, si contrappongono annunci per interventi parziali e non chiari. La divisione è anche nel Consorzio: che oltre nel mancare di “una gamba”, rischia di essere egemonizzata dallo strapotere economico e politico di Regione Lombardia a discapito degli altri enti. Un test importante al proposito, sarà quello della presentazione del primo Bilancio del Consorzio, che dovrà mettere in luce criteri e scelte di gestione del nuovo ente.
Un ultimo fantasma, riguarda lo staff tecnico del Consorzio, che non solo non ha ancora definito il suo organico ma che dopo la nomina del Direttore generale, non ha ancora individuato il suo Comitato Scientifico. Una presenza quest’ultima, non da poco, a maggior ragione necessaria, in una situazione nella quale politici e improvvisatori rischiano di avere il sopravvento.
Queste argomentazioni sono state svolte e sostenute con interventi e interpellanze nel Consiglio Comunale di Monza, da due Consiglieri Comunali del Pd: Sergio Civati e Antonio Marrazzo. Così come per il Parco, anche per la Villa, è necessario che le associazioni e la cittadinanza si mobilitino, affinché si possa esercitare un forte ruolo di pressione e controllo con lo scopo di realizzare un obiettivo da tutti condiviso: il funzionamento del Consorzio e la rinascita del Parco e della Villa. Solo così i “fantasmi” dovranno sloggiare da quelle care nostre parti.