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Secondo uno studio a cura di Italo Farnetani, docente di Milano Bicocca, a Monza dal 1997 gli incidenti dimiuiscono in misura doppia rispetto alla media italiana.

 

Secondo dati Istat, è proprio nel periodo che parte ora, dalla fine di marzo, che si ha il maggior incremento del numero di incidenti stradali. Che tendono ad aumentare progressivamente fino a luglio. E tre incidenti su quattro avvengono nelle strade urbane.

Riguardo alle ore del giorno invece, durante l’arco della giornata il maggior numero di incidenti si verifica in tre fasce orarie, dalle otto alle nove, dalle dodici alle tredici, in corrispondenza sia degli spostamenti legati al lavoro, ma anche in rapporto con l’orario di ingresso e uscita dalle scuole. Un terzo picco di incidenti, che è il maggiore della giornata, si ha fra le diciassette e le diciannove con una concentrazione intorno alle diciotto, legata sia agli spostamenti dal luogo di lavoro, ma anche a fattori psicosociali quali lo stress da lavoro e la difficoltà di percezione visiva legata al passaggio tra luce naturale e artificiale. In questa fascia oraria si concentrano anche molti spostamenti legati alla necessità di accompagnare i bambini alle varie attività programmate.

In queste tre fasce orarie sono concentrati numerosi incidenti, ma molto meno gravi di quelli che avvengono dalle ventuno alle sette del mattino quando si ha il maggior numero di morti (più alto indice di mortalità). Nelle strade urbane la maggior causa di incidente è il mancato rispetto delle regole di precedenza o semaforiche, che costituisce un quinto dei casi. Secondo i dati del 2008 i veicoli maggiormente coinvolti in incidenti stradali sono le autovetture che rappresentano il 66,4% dei veicoli, seguono i motocicli (13,5%), i ciclomotori (7%) e biciclette (3,8%).

Il rischio maggiore per i bambini è durante gli abituali e consueti  trasporti  in auto, pertanto è indispensabile che i genitori usino seggiolini o cinture di sicurezza secondo l’età del bambino, come previsto dal codice della strada. In particolare tale raccomandazione  è stata ribadita  nell’ ultimo incontro del ciclo di conferenze sulla prevenzione organizzato dall’Assessorato all’Università, Ricerca scientifica e Salute del Comune di Monza  che si è tenuto all’Urban Center moderato da Marco Baldoni con relatori Italo Farnetani e Cesare Ghitti, pediatria dell’Ospedale San Gerardo.

Proprio in base alle istanze e problematiche emerse dall’incontro, Italo Farnetani ha effettuato uno studio sull’andamento degli incidenti, sia a livello nazionale sia del Comune di Monza, zona ad alta concentrazione di automobili; per  meglio attuare una programmazione delle attività di prevenzione e condizionare  i consigli  da dare alle famiglie e agli operatori, in base agli effettivi bisogni.

I dati nazionali si sono basati sulle statistiche Istat, mentre quelli relativi al Comune di Monza sono stati integrati dalla Polizia Locale.

 

Monza: dal 2007, incidenti ridotti tra il 18,27% e il 37,5%

Nel Comune di Monza si è assistito a una diminuzione degli incidenti nel 2009, rispetto al 2007, del 18,25%. Nel 2007 sono stati registrati 3.298 incidenti, nel 2008 si è avuta una prima riduzione, di 334, con una percentuale pari al 10,12%, mente nello stesso periodo in Italia, sempre in riferimento alle aree urbane, la riduzione è stata del 5,2%. Nel 2009 gli incidenti sono stati 2.696, cioè 268 in meno rispetto al 2008 con una riduzione del 9%. Se confrontiamo i dati del 2009 rispetto a quelli del 2007 si è avuto una riduzione di 602 incidenti che equivalgono a un 18,25% in meno, pertanto si conferma la tendenza alla riduzione (il confronto rispetto ai dati nazionali non è possibile, perché le ultime rilevazioni Istat si riferiscono al 2008).

Analizzando i dati nazionali si rileva che gli incidenti coinvolgono soprattutto autovetture che nel Comune di Monza rappresentano il 68,11%, più o meno simili al dato nazionale che è del 66,4%. Al secondo posto troviamo i motocicli che a Monza rappresentano il 9,37% rispetto al totale dei veicoli coinvolti e la percentuale è inferiore alla media nazionale che è del 13,5%. Al terzo posto troviamo i ciclomotori che per il Comune di Monza rappresentano il 5,16% dei veicoli coinvolti, minore rispetto alla media nazionale che è del 7%. Infine i velocipedi, che per il territorio di Monza sono lievemente superiori alla media nazionale, il 4,25% rispetto al 3,8% che è la media nazionale.

Interessante notare il dato relativo ai ciclomotori. Se il numero di incidenti è diminuito del 18,25% la percentuale dei ciclomotori coinvolti si è ridotta nettamente del 37,5%. Rispetto alla media nazionale si ha una percentuale minore di incidenti negli orari di ingresso e uscita di scuola, mentre, in accordo con i dati nazionali, si ha un picco di incidenti tra le diciassette e le diciannove. Durante questo periodo si verifica in media dal 17,38% al 20% degli incidenti avvenuti nell’intera giornata, cioè un incidente su cinque.

 

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Il "cantiere infinito" sul viale delle Industrie

 

Come si è ottenuto questo risultato? Secondo l'assessore Romeo, "...Aumentando i controlli in città da parte delle nostre forze dell’ordine e, in particolare della Polizia Locale, abbiamo riscontrato una riduzione importante degli incidenti che vedono coinvolti i ciclomotori, e quindi i giovani. Monza sta facendo scuola anche attraverso ordinanze, come quella del divieto di vendita e somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 16 anni”.

Insomma, la riduzione è più frutto di politiche repressive che di prevenzione: è l'Amministrazione stessa a sostenerlo. E, guardando le condizioni delle strade monzesi, certo non viene da pensare che la riduzione derivi dal miglioramento della viabilità: un esempio per tutti, il sempiterno cantiere per i nuovi rondò sul Viale delle Industrie. Del resto, più i numeri assoluti sono piccoli (come nel caso dei ciclomotori), più è facile avere percentuali a due cifre. Un altro caso di 'politica degli annunci'?