Il 30 giugno si terrà l'ottava edizione della marcia ecologica lungo il fiume Lambro. Intervista agli organizzatori Michele Cazzaniga e Mattia Lento.
Il 30 giugno si svolgerà l’ottava edizione della marcia ecologica denominata “Lambrada”. Per l’occasione abbiamo intervistato gli ideatori di questa iniziativa: Michele Cazzaniga e Mattia Lento.
Che cos’è la Lambrada?
La “Lambrada” nasce come evento annuale che consiste in un percorso lungo il fiume Lambro da Agliate fino alla sua fonte, la Menaresta, nel Comune di Magreglio, anche se dallo scorso anno la camminata termina ad Eupilio e ha la durata di una giornata. La Lambrada è un’occasione per riconnettersi con il territorio e veicolare un messaggio ecologico, rivolgendo sguardo e attenzione al fiume Lambro e, ovviamente, all’intero Parco regionale della Valle del Lambro.
Quali sono i beni culturali/naturali toccati dalla marcia?
Si parte da Agliate, dalla bella Basilica dei Santi Pietro e Paolo, e si attraversa il Parco regionale della Valle del Lambro, incrociando cascine storiche, borghi, edifici industriali dismessi. Negli anni abbiamo scoperto l’antico Mulino di Peregallo, ad esempio, o l’opificio di Briosco, entrambe testimonianze del legame tra la popolazione locale e il fiume. Camminando lungo il Lambro si avverte l’importanza del fiume per la comunità e il territorio: una consapevolezza che può sfuggire ai contemporanei ma di cui rimangono tracce nell’archeologia industriale, ad esempio… Un’importanza cruciale per l’ecosistema di ieri e oggi.
Che cos’è il manifesto del Lambro?
È un manifesto di dodici punti che racchiude dei desideri che abbiamo rispetto al territorio. E’ una dichiarazione d’intenti e insieme di lotta in difesa del fiume, del Parco regionale della Valle del Lambro e del territorio brianzolo nel suo complesso. Il manifesto si rivolge alla società civile e intende affermare l’esigenza irrevocabile di rilanciare il territorio brianzolo dal punto di vista ecologico proprio a partire dal fiume e dal relativo parco.*
Come si è evoluta nel tempo la Lambrada?
Negli anni abbiamo scoperto nuovi sentieri e scorci; il nostro gruppo “informale” si è allargato, coinvolgendo più persone. Rispetto al percorso e alla sua durata, fino allo scorso anno la Lambrada durava 2 giorni, con partenza da Agliate fino alla sua fonte, la Menaresta, in località Magreglio, con una deviazione lungo il fiume Bevera, l’utilizzo del battello ecologico da Bosisio Parini a Pusiano e sosta notturna sulle sponde del Segrino, nel Comune di Eupilio. Dallo scorso anno il percorso è stato ridotto per venire incontro alle esigenze dei partecipanti, quindi dura un solo giorno e termina ad Eupilio.
Diamo l’appuntamento ai nostri lettori?
Assolutamente si. Vi aspettiamo sabato 30 giugno, alle 8:30, presso la Basilica di Agliate. E’ prevista la tappa a Bosisio Parini per la traversata del lago con il battello ecologico. Il percorso terminerà a Eupilio nel pomeriggio, dove chi vorrà potrà cenare alla Sagra del Pesce. Percorreremo una ventina di km circa, quindi scarpe comode e pranzo al sacco!
Per ulteriori informazioni scrivere a mattialento@gmail.com
*Il manifesto del Lambro
Fiume, affluenti e laghi
1- Il miglioramento della qualità delle acque deve essere continuamente perseguito perché il fiume, gli affluenti e i laghi tornino a essere sorgente vitale per le diverse forme di vita floreali e faunistiche.
2- Fauna e flora autoctone devono essere tutelate e rispettate.
3- Il fiume e i laghi propinqui devono tornare a essere balneabili e devono essere consentite solo forme di navigazione a impatto zero.
4- Gli interventi di valore storico compiuti dall’uomo su fiume, affluenti e laghi propinqui come ponti, chiuse, canalizzazioni devono essere valorizzati e conservati.
Parco
5- Il Parco regionale della Valle del Lambro è un’area di tutela ambientale fondamentale che deve restare aperta a una presenza umana rispettosa del contesto che la ospita. Il Parco non deve essere soltanto difeso contro qualsiasi abuso di tipo ambientale ed edilizio, ma deve essere esteso il più possibile a quelle aree verdi limitrofe che necessitano di una tutela più certa. Il Parco deve perseguire una politica di consumo di suolo “zero” e prevedere la creazione di oasi naturali con accesso limitato.
6- Gli edifici storici e di alto valore archeologico-industriale devono essere portati a nuova vita e messi al servizio della comunità. L’eventuale recupero degli edifici in funzione abitativa deve avvenire nell’assoluto rispetto del contesto e non deve comportare alcuna estensione di superfici edificate né aumenti di volumetria.
7- Le persone che abitano nel parco devono essere coinvolte nella tutela del fiume e del parco. Il Parco deve diventare un contesto in cui sperimentare modelli di vita altamente sostenibili e solidali.
8- Il Parco è un contesto di sviluppo delle conoscenze scientifiche, storiche e artistiche e come tale deve essere valorizzato, promuovendo la fruizione attiva da parte di singoli cittadini, scolaresche, associazioni e appassionati.
Territorio
9- Il Parco della Valle del Lambro è il centro nevralgico da cui partire per un rilancio ecologico e paesaggistico della Brianza.
10- Il Parco deve diventare lo snodo centrale da cui si dipanano corridoi verdi, sentieri ecologici e percorsi di mobilità alternativa sul territorio che raggiungano altre importanti aree di tutela ambientale della zona.
11- Il Parco è una risorsa insostituibile per promuovere forme di turismo sostenibile e a chilometro zero e come tale deve essere valorizzato.
12- Il fiume, gli affluenti e i laghi propinqui, il Parco stesso devono diventare il luogo della memoria storica dell’intero territorio, nonché fonte di benessere per le future generazioni.