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"Il Comune non ha nessuna idea per il “sopra” e non ha mai elaborato il progetto “verde e strada urbana” che aveva promesso. Che cosa lascerà la giunta Mariani per i prossimi decenni sopra la galleria?" Aggiornato

Riceviamo e pubblichiamo

L’allarme che abbiamo lanciato sul tunnel di viale Lombardia si arricchisce di nuovi elementi ed è sempre più forte.

Riepiloghiamo sino ad oggi.
·      La settimana scorsa abbiamo segnalato che dai disegni di cantiere sono spariti alcuni ele­menti essenziali del progetto, determinanti an­che per la sistemazione finale del “sopra” e la gestione del traffico in superficie, come la disceseria centrale e le modalità di scavalco del collettore Muggiò-Monza. Anas ha replicato che la disceseria non appare sulle mappe con­segnate all’impresa che lavora perchè “è un’o­pera distinta dal punto di vista contabile e amministrativo”, giustificazione che ciascuno è in grado di valutare da sè. Anas non ha smen­tito le modifiche all’incrocio tra tunnel e collettore.
·      Sabato abbiamo denunciato che i lavori sono in ritardo in media di cinque mesi, con punte locali sino a 11 mesi, indicando in dettaglio la situazione. Anas non ci ha smentiti, li­mitandosi a rispondere che indicherà tempi di programma aggiornati e che recupererà il più possibile. Anas ha anche spiegato di aver in­contrato molti problemi non previsti dal pro­getto originario, elaborato da una società ter­za, progetto sul quale l’ente strade aveva il dovere di compiere verifiche che, quindi, non sono state probabilmente adeguate o sufficien­ti.

C’è ora una novità che noi riteniamo molto grave. Il Comune aveva promesso a più riprese una nuova progettazione del “sopra”, per modificare quanto ad oggi indicato, cioè un viale dritto a due corsie per senso di marcia praticamente identico a quello di prima, tale da vanificare la valenza urbanistica primaria del tunnel e la riduzione drastica del traffico da tutti auspicata.

La nuova progettazione del “sopra” a tutt’oggi non risulta esistere. Il Comune di Monza, al contrario di quanto era stato promesso ai cittadini, non sembra abbia prodotto alcun disegno, progetto o e­laborato.

Il 21 aprile scorso si è tenuta una riunione tra Comune e Anas che avrebbe dovuto essere deter­minante. Erano presenti, per Monza, il sindaco Mariani, alcuni assessori, i funzionari dei settori coinvolti. Non risulta che, in quell’occasione, il Comune abbia chiesto modifiche sostanziali al pro­getto del “sopra”, così come non risulta ad oggi alcun tipo di richiesta formale da parte del Comune ad Anas, se non una lettera generica inviata duran­te l’amministrazione della giunta Faglia.

Denunciamo con forza che il sindaco Mariani non ha ascoltato minimamente gli appelli a più riprese lanciati dai Comitati Galleria e da altri soggetti, assumendosi quindi la responsabilità politica di non tutelare gli interessi della città, che da trent’anni sconta la presenza di una superstrada in mezzo ai quartieri e che ha diritto ad un adeguato risarcimento. Tra l’altro, Monza ha più di un tito­lo per dire la sua, visto che è uno dei committenti della realizzazione e considerato che per la siste­mazione del sopra mette più di 12 milioni di euro. Per di più, il “sopra” – una volta costruito il tunnel – tornerà nel pieno possesso della città.

Dopo avere atteso con pazienza e fiducia per mesi, ora chiediamo al sindaco Mariani di venire lui a spiegare, ai residenti dei quartieri, che i 230 milioni di euro spesi da Stato e Regione, che i 12 milioni spesi dal Comune, che gli anni di disagi sopportati dai cittadini per i cantieri, non ser­viranno a risolvere i problemi di traffico, men che meno a ricucire i quartieri tagliati in due dalla Statale 36.

Nei lunghi anni di questa vicenda, ministri, parla­mentari, sindaci, assessori e consiglieri regionali provinciali e comunali hanno contribuito fattiva­mente ad arrivare sin qui, sino alla costruzione del tunnel che ingoierà 120mila veicoli al giorno.

Il sindaco Colombo ha convinto Stato e Regione e sbloccato i finanziamenti. Il sindaco Faglia ha ot­tenuto un prolungamento del tunnel a sud e ha lan­ciato l’idea di un parco lineare con strada di pic­colo calibro. Che cosa lascerà alla fine il sindaco Mariani per i prossimi decenni sopra il tunnel di viale Lom­bardia?


Monza, 31 maggio 2010

Comitato San Fruttuoso 2000
Comitato Triante
Comitato viale Lombardia
Comitato Romagna
Comitato Monviso

 

Aggiornamento del 1° giugno 2010

 

Il tunnel torna in Consiglio comunale: PdL, Pd e Città Persona rivendicano il loro impegno e chiedono che ora Mariani porti a conclusione la grande opera cambiando il progetto Anas per il “sopra”

 

Anche il Consiglio Comunale di Monza si è occupato ieri sera dell’allarme lanciato dai Comitati per la Galleria sui ritardi e le modifiche progettuali al tunnel sulla S.S.36 e sul futuro della sistemazione in superficie.


Il capogruppo del PD Roberto Scanagatti ha sottolineato la veridicità delle contestazioni mosse dai Comitati ed ha sollecitato l’amministrazione Mariani a fare chiarezza e compiere passi concreti per proporre ad Anas una soluzione condivisa. Scanagatti ha chiesto di conoscere a che punto siano le trattative eventualmente in corso.


Il sindaco Marco Mariani ha affermato che il Comune ha avanzato ad Anas la proposta di ridurre il viale a due sole corsie, una ogni senso di marcia, affiancandole con corsie pedo-ciclabili che possano essere destinate ai veicoli in caso di situazione di emergenza nel tunnel, così come Anas sostiene sia obbligatorio fare.


Il consigliere di Città Persona Alfredo Viganò ha definito “una balla” il presunto obbligo di mantenere una strada ampia sopra per ragioni di emergenza e sicurezza, citando ad esempio altri importanti tunnel italiani. Viganò ha anche adombrato il timore che Anas stia pensando ad una sorta di raddoppio della Statale, sotto e sopra, a danno della città. Infine, ha ricordato che il PGT delinea con precisione le caratteristiche urbanistiche che la superficie deve avere.


Il capogruppo del PdL Giuliano Ghezzi ha raccomandato al sindaco il massimo impegno per arrivare ad una soluzione del “sopra” che ricongiunga San Fruttuoso al resto della città, obiettivo per il quale l’opera è stata chiesta dai cittadini e sostenuta dagli amministratori locali. Ghezzi ha invitato il sindaco Mariani a non accontentarsi degli incontri e delle promesse verbali di Anas, ma a compiere al più presto passi formali per chiedere quello che a Monza interessa, per ottenerlo entro la fine del corrente mandato amministrativo. Ghezzi ha infine auspicato che i lavori, iniziati con Mariani sindaco, si concludano definitivamente e al meglio nell’era di Mariani stesso. Il capogruppo di Città Persona, ed ex sindaco, Michele Faglia ha ricordato che la giunta da lui presieduta ha compiuto a suo tempo passi precisi, ottenendo l’allungamento del tunnel e proponendo il progetto di una strada piccola con un “parco lineare”. Faglia ha spiegato come la sua giunta, e quella precedente guidata da Colombo, abbiano promosso con successo l’avvio dell’opera, ed ha auspicato che la giunta attuale guidata da Mariani sappia condurre in porto questo complesso lavoro, impostato e avviato dai predecessori, secondo criteri che rispondano all’interesse della città.


Monza, 01 giugno 2010

Comitato San Fruttuoso 2000
Comitato Triante
Comitato viale Lombardia
Comitato Romagna
Comitato Monviso