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"Parco e Villa di Monza come sede permanente per l'Expo e la difesa delle aree agricole"

Riceviamo e pubblichiamo

L’incontro, promosso da Città Persone in collaborazione con Milano civica ha registrato una sostanziale convergenza sia dei relatori che dei partecipanti alla tavola rotonda sulle due tesi di fondo:

-Parco e Villa reale hanno tutti i requisiti, storici e culturali, per entrare a pieno titolo nell’Expo 2015 quale sede permanente e di accoglienza, quale polo scientifico e didattico;

- tutela e sviluppo delle aree agricole sono un tema centrale per garantire la permanenza di una funzione fragile così importante per la nutrizione del pianeta.

 

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Michele Faglia, consigliere comunale per Città persone, in apertura ha richiamato i due obiettivi dell’incontro per non perdere una opportunità unica ed irripetibile, che è stata valutata nell’ambito di una stretta collaborazione con due liste civiche che intendono promuovere temi di interesse trasversale. Unire Verde storico e verde agricolo in un uno obiettivo di tutela può essere la carta vincente dell’expo italiana. Ha anche sottolineato come l’incontro è svolto come servizio per tutti dato che poco se ne è parlato ed è necessario promuovere azioni specifiche.

Carlo Montalbetti, consigliere comunale per Milano Civica, ha portato il rammarico che Milano non abbia colto l’importanza del Parco di cui è comproprietaria ed ha ribadito Parco e Villa di Monza quali sede permanente di Expo. Ha anche ribadito l’importanza di EXPO diffusa di contro all’occupazione di milioni di mq di aree agricole coi pericoli che ne derivano e con riferimenti ad altre esperienze come a Shanghai.

Emilio Battisti, promotore della petizione “Expo diffusa e sostenibile”, ha illustrato con immagini territoriali la ricerca del Politecnico di Milano sui vari poli attorno a Rho-Pero ove potrà articolarsi l’expo policentrica, superando il limite di un sconfinamento da luna park, di impostazione superata. Le ultime esposizioni universali hanno segnato anche pesanti strascichi economici per i paesi che le hanno ospitate. Di qui la necessità di non sprecare risorse per opere transitorie e non permanenti.

Paola Santeramo, presidente della Confederazione Italiana agricoltori, ha lanciato un grido d’allarme sul consumo spropositato, in atto e previsto, di suolo agricolo anche per la realizzazione di nuove infrastrutture viarie oltre che di insediamenti. La preservazione del verde agricolo alla sua funzione produttiva è fondamentale, non solo per sconfiggere i crescenti problemi di alimentazione e fame nel modo, ma anche a fini ambientali ed ecologici. Di qui l’importanza anche della tutela delle aree agricole “periurbane”

Daniele Bassi, docente di Coltivazioni arboree presso la facoltà di agraria di Milano, ha illustrato il progetto di “arboretum didattico” al Parco di Monza nell’area in concessione alla facoltà di Agraria (60 ha zona Villasanta) con la sistemazione di aree spondali del Lambro e di porzioni prative a coltivazioni arboree e la costruzione di sei serre (500 mq. ciascuna) attorno alla cascina esagonale per funzioni didattiche e di ricerca sul tema “le piante e l’uomo”.Un investimento permanente che potrebbe attrarre studiosi e visitatori al parco di Monza.

Pietro Petraroia, direttore del Consorzio Parco e Villa di Monza, ha evidenziato il rilievo internazionale del Parco di Monza, la sua storia unica, quale riserva di caccia ed azienda agricola sperimentale, tali da non poterlo considerare semplicemente un vuoto urbano e un grande giardinone pubblico. Ha richiamato l’art.6 del Codice dei Beni culturali relativamente al tema della “valorizzazione” da intendersi come “esercizio delle funzioni e delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione, conservazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso”. La collaborazione dei soggetti privati non potrà, quindi, prescindere da questi assunti.

 

La tavola rotonda ha registrato numerosi contributi a rafforzamento delle tesi dell’incontro.

Alfredo Viganò, consigliere comunale di Monza, nel condurre la tavola rotonda ha posto domande specifiche ad ognuno, per sollecitare l’espressione del suo personale punto di vista sulle tesi dell’incontro. Ha sottolineato come il Parco e la Villa siano già un laboratorio ai fini dell’Expo 2015 e che va solo ben utilizzato con risorse adeguate e che le cose in corso dovrebbero mirare questo scopo e riviste.

Maurizio Oliva, presidente di Italia Nostra ha evidenziato lo stato di degrado di ampie porzioni del Parco (villa Mirabellino in primis) e come l’occasione di Expo potrebbe riscattare dal degrado. Ha sottolineato anche la problematica della partecipazione alla tutela del paesaggio ricordanto il pesante intervento che preclude l’asse visuale della Villa verso ovest.

Antonella Pacilli, direttrice della Scuola di agraria, la funzione didattica che storicamente viene svolta all’interno del Parco e che costituisce una presenza scientifica fondamentale, da implementare. Presenza utile e da utilizzare ai fini della stessa Expo.

Pierfranco Maffè, assessore al parco del Comune di Monza ha confermato l’impegno e la volontà dell’amministrazione comunale, tramite il Consorzio, di valorizzare questo bene raro ed unico. Ha anche sottolineato che il problema di far collimare le iniziative allo scopo proposto è vero e da perseguire.

Alberto Sportoletti di Camera di Commercio il tema delle infrastrutture e dell’accessibilità oggi carenti. Ha anche sottolineato con dati economici e organizzativi le iniziative molteplici di indagine della Camera di Commercio in riferimento al territorio ed all’Expo.

Marco Colombo di Confindustria Monza e Brianza, il tema del lavoro, il fatto che l’Expo per la Brianza non cade certo nel vuoto e l’opportunità che Expo faccia da traino per l’innovazione tecnologica e scientifica e di specializzazioni nello sviluppo e fornitura di green economy (180 aziende in Brianza).

Fabrizio Grillo, di Expo 2015 spa, ha dato disponibilità ed interesse ad accogliere le tesi del convegno per inserire Parco e Villa di Monza tra i poli di Expo. Ha confermato la ipotesi dei 20 milioni di visitatori anche in presenza della crisi, le ricadute di lavoro ed economiche el’esteso rapporto col territorio della Regione, ma anche nazionale con molti Protocolli già sottoscritti con istituzioni e altri.

Marco Mariani, sindaco di Monza, ha assunto Shonbrunn come esempio di gestione economica di un bene culturale. Ha anche sottolineato che l’EXPO 2015 non risolve tutti i problemi anche se momento importante anche per Monza e Brianza.

Fabrizio Sala, assessore all’ecologia della Provincia MB, ha accolto la tesi di salvaguardia delle aree agricole come impegno prioritario nella pianificazione territoriale di competenza provinciale ed ha ribadito l’importanza di Expo con opportunità di lavoro sul territorio, come fu nel settecento con la nascita della specializzazione artigiana del legno con la committenza delle ville patrizie e della stessa Villa reale. La provincia MB sta raccogliendo idee e progetti in vista di un Protocollo con expo, all’interno del quale verranno recepite le tesi dell’incontro.

Giuliano Ghezzi, consigliere comunale di Monza, ha condiviso l’impostazione dell’incontro ed i temi trattati evidenziando la necessità, comunque, di far tornare i conti, essendo fondamentale una oculata gestione di un patrimonio che deve essere anche fonte di auto-mantenimento.

Roberto Scanagatti ha ripreso il tema di come debba intendersi “valorizzazione” esprimendo una valutazione positiva per come oggi viene usufruito il Parco con la presenza di diverse migliaia di utenti. Ha anche posto l’attenzione sui pericoli di consumo di suolo dentro il Parco con attenzione all’ipotesi dell’Arboretum.

Vincenzo Ascrizzi, consigliere comunale di minoranza a Monza, ha ripreso il tema del lavoro e l’importanza di Expo come rafforzamento di produzioni aziendali del territorio, richiamando attenzione al pericolo di infiltrazione mafiose.

L’incontro si è concluso con la sottoscrizione di un testo integrativo alla Petizione “Per una Expo diffusa e Sostenibile” qui di seguito riportato, con l’intendimento di costituire un Comitato Expo pro Parco e Villa di Monza.

 

PER UNA EXPO DIFFUSA E SOSTENIBILE

(integrazione alla Petizione del 28 marzo 2009 www.emiliobattisti.it )

I firmatari di questa petizione chiedono che vengano valorizzati quale polo di Expo 2015 il Parco e la Villa reale di Monza, uno straordinario e raro esempio di “parco storico” pubblico, nato come riserva di caccia ed azienda agricola sperimentale e connesso ai Giardini e Villa reale.

Il complesso Parco e Villa, per la storia e la cultura del paesaggio che rappresentano, possono svolgere un ruolo attivo di polo scientifico, didattico e di ricerca su tematiche ambientali e paesaggistiche nel contesto di un Territorio tra i più urbanizzati d’Europa.

I firmatari chiedono, inoltre, che Expo 2015 promuova la tutela, difesa e incremento delle aree agricole urbane e peri-urbane che costituiscono una risorsa insostituibile, oggi fragile e limitata nel territorio. Risorsa che e garantisce condizioni indispensabili per l’ equilibrio ambientale.

Monza, 29 maggio 2010