È in discussione in Consiglio comunale un progetto edilizio di dimensioni insostenibili, al confine con Villasanta, su un prato dietro le vie Blandoria, De Marchi e Confalonieri (lungo via Lecco)

Non si fermano i cantieri a Monza. Su un prato che corre parallelo a via Lecco è in attesa di approvazione un progetto per realizzare un enorme complesso abitativo da oltre 400 persone, più del doppio del numero attuale di abitanti. Quali impatti possono avere sull'area sei palazzoni da 7-8 piani? La prima preoccupazione di chi vive nel quartiere è quella del traffico veicolare, peraltro già non agevole nelle strette vie della zona interessata. In un punto così delicato di immissione in via Lecco, congestionata ogni mattina nel tratto Villasanta-Monza, i 300 nuovi veicoli preventivati rappresentano un carico che una viabilità già fragile non può smaltire. I cittadini stanno organizzando una raccolta firme per domandare al Comune di ripensarci, poiché non ritengono che l'attuale progetto porti migliorie a chi vive in zona, ma soltanto complicazioni. In una lettera al Cittadino, si sono detti non contrari a dei lavori edilizi in sè e per sè, ma fortemente convinti che un ridimensionamento sia indispensabile per non compromettere la qualità della vita nel quartiere, sia per chi ci abita già, sia per chi verrà a viverci.

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Il complesso di sei palazzi, dell'altezza di circa 25 metri, rientra in un piano di edilizia convenzionata, ma come fa notare il consigliere della Lista civica Faglia Alfredo Viganò: «Quando è stato depositato il PGT, circa tre anni fa, prevedeva la metà delle volumetrie previste adesso. È stato un voto della maggioranza sulla variante a permettere di raddoppiarle». Viganò, insieme ai colleghi Francesco Brioschi (Forza Lombarda) e Marco Tognini (Lega Nord), ha incontrato recentemente un gruppo di cittadini del quartiere interessato. Tognini, capogruppo della Lega all'interno del Consiglio, ha dichiarato che il suo partito voterà contro questo progetto, anche se ciò volesse dire andare contro la propria stessa maggioranza. «Alcuni lavori nella zona vanno fatti – ha detto – ma siamo contrari a questo progetto così com'è».

In tutto questo, resta da vedere come si muoverà l'opposizione, in particolare il PD. L'espressione "edilizia convenzionata" potrebbe spingere alcuni a non battagliare in Consiglio, per favorire il diritto alla casa. Certo, non farebbe male ricordare che la casa dignitosa è un diritto, non la casa punto e basta. E nel ghettone in cui si trasformerebbe via Blandoria forse non ne resterebbe più traccia.

Gli autori di Vorrei
Simone Camassa
Simone Camassa

Nato a Brindisi il 7 maggio del 1985. Insegnante di Italiano, Storia e Geografia nella scuola pubblica, si è laureato in Lettere, in Culture e Linguaggi per la Comunicazione e in Lettere Moderne, sempre all'Università degli studi di Milano. Suona la chitarra elettrica (ha militato in due gruppi rock, LUST WAVE e BLACK MAMBA) e scrive poesie.

Appassionato di sport, ha praticato il nuoto a livello agonistico fino ai diciotto anni, per un anno ha anche giocato a pallacanestro. Di recente, è tornato al cloro.
È innamorato della letteratura in tutti i suoi aspetti, dalla poesia fino al fumetto supereroistico statunitense. Sogna di realizzare un supercolossal hollywoodiano della Divina Commedia, ovviamente in forma di trilogia e abbondando con gli effetti speciali.

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