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Un itinerario facile, a piedi e in bicicletta lungo il "fiume dalle acque limpide"

Il Lambro, ovvero il "fiume dalle acque limpide", questa almeno sarebbe l'etimologia del nome. Decisamente, "nomen NON omen"...

Non affascina certo, oggi, per la limpidezza e salubrità delle sue acque. Secondo il WWF, infatti, è uno dei fiumi più inquinati d'Italia, contendendosi il primato con Sarno e Olona (che tra l'altro è un suo affluente).
Soprattutto a partire dal tratto Merone-Monza il Lambro inizia a ricevere scarichi industriali e civili in gran quantità, che lo portano, più a Sud di Monza, a raccogliere ulteriori inquinanti provenienti da Milano. Non mancano però le cronache che ci raccontano, almeno fino al dopoguerra, come il fiume fosse ricco di pesci e ci si potesse fare anche il bagno. Poi, il boom economico, l'industrializzazione e l'espansione urbanistica.

Non sarà certo famoso come la Senna, il Reno o il Danubio (con il quale in questi giorni condivide purtroppo un triste destino), ma anche il Lambro possiede scorci caratteristici e angoli da riscoprire. Esistono infatti diversi itinerari naturalistici che costeggiano per buona parte il Lambro, il Parco di Monza e la zona a Nord della città.

Voglio proporre un primo percorso, una passeggiata tutta interna al Parco di Monza, seguendo una parte del corso del Lambro e le sue rogge. E' molto breve (circa 2,5 km), adatto a tutti, bambini compresi, e si può percorrere sia a piedi che in bicicletta. Nei prossimi mesi mi occuperò anche di itinerari più lunghi e complessi.

itinerario lambro 1
Il nostro itinerario

 

Indicazioni

Entrate nel Parco dalla Porta di Villasanta, dove inizia Viale Cavriga e da qui subito a destra. Proseguite seguendo la strada, che svolta quasi subito a sinistra, portandovi verso i punti 1 e 2 indicati in mappa, cioè la Cascina Mulini Asciutti e la relativa roggia. La Cascina è edificata sulla roggia stessa, ed è composta da due edifici speculari attraversati dal piccolo corso d'acqua, che mette in moto le pale del mulino, una caratteristica tipica dei mulini del Parco. Il mulino oggi non svolge più la sua attività originaria, ma è ancora utilizzato per finalità didattiche.

cascina mulini asciutti
La Cascina Molini Asciutti vista dal satellite

 

Superata la cascina, svoltiamo a destra sul relativo "Viale" dei Mulini Asciutti, dove iniziamo a costeggiare il Lambro. Qui ci sono alcune spiaggette dove è spesso possibile osservare impronte di uccelli e mammiferi, con un po' di fortuna anche gli animali stessi. Giungiamo così a un ponte che attraversa il fiume, chiamato "Ponte dei Bertoli", del 1853 (vedi sulla mappa il punto 3), che è un ottimo punto di osservazione sul fiume e sugli animali che lo popolano.

Ponte dei Bertoli
Il Ponte dei Bertoli (1853)


Superato il ponte, teniamo la desta e prendiamo il Viale San Giorgio, oppure, anzichè percorrere la strada, continuiamo a costeggiare il Lambro, tenendoci la strada sulla sinistra. Incontreremo la Roggia Molinara (punto 4 sulla mappa)  che confluisce nel Lambro. Poco più avanti sul fiume troviamo una chiusa, semicircolare, che forma una piccola cascata. La cascata nel tempo ha creato un deposito di materiale e sul fiume è presente un piccolo isolotto fluviale, tanto stabile nel tempo da essere ricoperto da alberi.

Proseguendo sulla strada, oppure sempre costeggiando il fiume, giungiamo alla Cascina Molini San Giorgio (punto 5  sulla mappa), che risale al 1820, e presenta la stessa struttura della Cascina dei Mulini Asciutti, cioè due costruzioni simmetriche attraversate dal canale (la Molinara). Il mulino non è più attivo, ma la cascina conserva carattere agricolo, con un allevamento piuttosto esteso che occupa i terreni circostanti.

Proseguiamo diritti sulla strada, costeggiando per un tratto la recinzione del Golf Club. Arrivati all'incorcio con il Viale Molini San Giorgio, prendiamo a destra per la Porta San Giorgio, tramite la quale usciamo dal Parco e terminiamo la nostra passeggiata.