20101105-ambiente

Costituito anche il Brianza il Comitato promotore per l'efficienza energetica,
le fonti rinnovabili, la salvaguardia del clima e contro il nucleare.

Riceviamo e pubblichiamo

Continua la raccolta firme a sostegno del progetto di legge d’iniziativa popolare “Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima”. Legambiente insieme alle principali associazioni ambientaliste, forze sindacali e politiche, personalità del mondo della scienza e della cultura promuove che la raccolta firme “Dobbiamo invertire la rotta che sta portando l’Italia fuori dall’Europa”

Un progetto di legge d’iniziativa popolare per promuovere l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili e impedire il ritorno del nucleare in Italia. E’ ciò che Legambiente propone insieme alle altre principali associazioni ambientaliste con le quali ha costituito un Comitato nazionale di cui fanno parte anche importanti forze sindacali, organizzazioni della società civile e personalità del mondo della scienza e della cultura. Anche in Brianza si è costituito un Comitato promotore al quale hanno sinora aderito i Circoli locali di Legambiente, la CGIL camera del Lavoro di Monza e Brianza e i Circoli dei giovani del PD.

Secondo il Comitato, il Governo non sta facendo abbastanza per contrastare i cambiamenti climatici e perseguire gli obiettivi europei di riduzione dei gas a effetto serrache vincolano gli stati membri a ridurre, entro il 2020, le emissioni climalteranti del 20% realizzando, entro la stessa scadenza, un aumento sempre del 20% sia dell’efficienza energetica sia dell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili. Anzi, le mancate risposte del Governo italiano nascondono una diversa strategia rispetto all’Europa e al suo pacchetto clima che affida la riduzione delle emissioni e la diversificazione dal petrolio all’avventura nucleare, cioè a una fonte non rinnovabile, che non ha risolto i problemi delle scorie radioattive e della sicurezza, che diminuirebbe le emissioni solo per una quota modesta della produzione di elettricità, e solo dopo il completamento delle centrali, ben oltre il 2020, data entro la quale gli altri paesi Europei avranno già ridotto le loro emissioni del 20% ed oltre. Inoltre, l’attuale impianto normativo italiano non consente all’Italia di realizzare gli obiettivi assegnati dal pacchetto clima Ue, né sono state presentate proposte di recepimento della direttiva europea sulle fonti rinnovabili.

Con la proposta di legge di iniziativa popolare il Comitato nazionale vuole dunque contribuire a colmare questo deficit e offrire un quadro normativo adeguato e in grado di recepire la direttiva.

La normativa proposta infatti, consentirebbe all’Italia di conquistare una reale autonomia energetica perché da un lato promuove un uso razionale dell’energia riducendone il fabbisogno e dall’altro permette di produrre quella necessaria con le uniche fonti di cui l’Italia resterà sempre veramente ricca, ovvero il sole, il vento, le biomasse, la forza dell’acqua fluente e il calore che scorre sotto terra. Inoltre una globale e graduale transizione dall’attuale dipendenza dalle fonti fossili verso l’uso razionale ed efficiente delle fonti energetiche rinnovabili permetterà di sostituire le importazioni di petrolio con lavoro ed occupazione, che nel 2020, nella sola Italia, potrebbe contare oltre 300 mila nuovi posti.

Ecco in estrema sintesi cosa prevede la legge d’iniziativa popolare“Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima”:

All’articolo 1 stabilisce le finalità di politica energetica fondata sulle fonti rinnovabili ed escludendo l’uso del nucleare all’articolo 2. L’articolo 3 chiarisce, dopo l’esperienza negativa del Cip6 e delle fonti assimilate, quali siano le vere fonti rinnovabili e fra queste quali sono sostenibili e quali no, ammettendo all’incentivazione solo quelle sostenibili. L’articolo 4stabilisce che la produzione di energia elettrica e di calore da fonti rinnovabili sostenibili, cosi come gli usi razionali ed efficienti dell’energia, sono da considerarsi attività di pubblica utilità. Per questa ragione hanno entrambe diritto ad una equa e giusta remunerazione che compensi l’energia effettivamente prodotta o quella risparmiata, ma anche i vantaggi ambientali che entrambe incorporano, non emettendo gas nocivi al clima o inquinanti l’aria che respiriamo.

L’articolo 5 afferma che l’energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili deve essere, da parte del gestore, immessa obbligatoriamente in rete.

L’articolo 7 punta a far compiere al Paese un passo deciso per migliorare la propria efficienza energetica: un piano di riqualificazione degli edifici che ne riduca i consumi di elettricità e calore e sposti le attività del settore edile verso la manutenzione e riqualificazione del già costruito abbandonando la cementificazione del territorio.

Promuovendo lo sviluppo delle rinnovabili sostenibili e una forte politica di risparmio energetico la legge intende favorire l’abbandono dell’attuale modello energetico monopolista e centralista, per passare ad uno distribuito sul territorio e conquistare così democrazia energetica: ogni casa, ogni condominio, comunità, quartiere, centro commerciale, fabbrica potrà produrre energia per il fabbisogno sia proprio che del vicinato sfruttando le fonti rinnovabili più convenienti secondo le potenzialità del luogo. Coerentemente con questo contesto l’articolo 10 richiede interventi di adeguamento della rete elettrica a favore delle rinnovabili e stabilisce che la proprietà e la gestione della stessa debbono essere pubbliche.

Infine per quanto riguarda la mobilità l’articolo 13 intende favorire scelte capaci di sottoporre il territorio italiano ad “una cura del ferro” per spostare la mobilità di persone e merci dalla gomma al ferro, su tram, metrò, treni, e al cabotaggio sulle autostrade del mare, concentrando in questa direzione le scelte e gli investimenti infrastrutturali anziché su strade ed autostrade e trasporto individuale.

Per realizzare gli obiettivi di questa legge le fonti di finanziamento possono essere il conto energia, la Tobin tax che potrebbe anche contribuire a regolare il mercato finanziario mentre si potrebbero usare a fini sociali le entrate della tassazione volta a scoraggiare la speculazione e l’istituzione di un fondo speciale presso la Cassa Depositi e Prestiti per adeguare gli edifici pubblici.

Il primo appuntamento è fissato a Giussano, sabato 6 novembre, in piazza San Giacomo, dalle ore 9,30 alle 13, in occasione della manifestazione "100 piazze per il clima", con un banchetto per la raccolta firme.

Il Comitato promotore: Circolo Legambiente Vivi Burago, Circolo Legambiente La Brughiera di Limbiate, Circolo Legambiente Alexander Langer di Monza, Circolo Legambiente Desio, Circolo Legambiente Seregno, Circolo Legambiente Seveso, Circolo Legambiente Gaia di Usmate Velate, Circolo Legambiente Brugherio, CGIL Camera del Lavoro Monza e Brianza, SPI CGIL Monza e Brianza, FILCTEM CGIL Monza e Brianza, Giovani Democratici Monza e Brianza, Giovani Democratici Alta Brianza, Giovani Democratici Cesano Maderno, Movimento Difesa del Cittadino di Monza e Brianza.

Monza, 4 novembre 2010