Mentre a Monza gli stessi consiglieri di Maggioranza non conoscono i dettagli della maxi-Variante, a Vimercate per il nuovo Piano Generale del Territorio il confronto con i cittadini è stato aperto e reale
Ci proponiamo di analizzare brevemente in che cosa differiscono le modalità decisionali in relazione alla definizione/variazione/approvazione del Piano del Governo del Territorio di due realtà brianzole: il Comune di Vimercate e il Comune di Monza.
Lo faremo con uno strumento particolare: tenteremo di misurare il grado di partecipazione dei cittadini attraverso la SCALA DELLA PARTECIPAZIONE di Roger Hart.
Il termine “partecipazione” è usato in questo articolo nell’accezione data da Hart: «[...] è riferito genericamente al processo di assunzione di decisioni che afferiscono alla propria vita e alla vita della comunità in cui uno vive. È il senso attraverso cui una democrazia è costruita ed è un termine con cui le democrazie e le comunità locali devono essere misurate. La partecipazione è il diritto fondamentale della cittadinanza». Vedremo quindi come questo diritto fondamentale sia o meno salvaguardato e promosso da coloro che ci amministrano.
La Scala della Partecipazione
i 7 gradini verso la democrazia
1 - Informazione nulla
Le decisioni e le scelte sono prese “nelle stanze dei bottoni” e nessun tipo di informazione viene data ai cittadini, né a priori né in itinere quando si aprono i cantieri e iniziano i lavori. E’ difficile reperire informazioni chiare su cosa stia succedendo, quando avranno termine i lavori e cosa ci si deve aspettare nella propria città per il futuro prossimo.
2 - Partecipazione di facciata
La cittadinanza viene invitata a prendere parte ai Consigli Comunali o alle presentazioni dei progetti o dei piani (PGT) quando le decisioni sono state già prese e i procedimenti avviati. Non vi è alcun tipo di consultazione, né ascolto delle diverse posizioni, solo una presa di conoscenza di uno stato di fatto.
3 - Informazione e conferimento di ruolo
Vengono fornite alla cittadinanza le informazioni di base sui progetti e i piani attraverso diversi strumenti di comunicazione: sito internet, volantini informativi, cartellonistica chiara nei cantieri, planimetrie e stand illustrativi negli uffici comunali a disposizione del pubblico.
4 - Consultazione
I cittadini e i diversi portatori di interesse all’interno della comunità vengono consultati con diversi strumenti: questionari, interviste, incontri, forum on-line.
5 - Coinvolgimento attivo
I cittadini e i portatori di interessi vengono coinvolti direttamente nel processo decisionale e nella fase di progettazione attraverso laboratori di progettazione partecipata,incontri nelle scuole, incontri tematici con diversi gruppi (bambini, lavoratori, city users, persone con disabilità, anziani, giovani).
6 - Partecipazione
La partecipazione non avviene per caso, ma è iniziata. C’è qualcuno che gestisce nel tempo un processo, e permette che altri siano coinvolti e possano esercitare un controllo su ciò che si verifica. Il sapere “esperto” dei tecnici e il “sapere comune” delle persone che vivono, lavorano o studiano in una realtà cittadina si fondono con l’obiettivo di creare progetti e piani CONDIVISI.
7 - Partecipazione e auto-gestione
A seguito dei processi di progettazione partecipata, i cittadini sono coinvolti direttamente nella realizzazione pratica( es. auto-costruzione, auto- recupero).
Vimercate e Monza a confronto
La partecipazione quindi come coinvolgimento attivo
della cittadinanza alla vita amministrativa, anche nell’elaborazione del PGT
Il Comune di Vimercate ha dato vita al PGT PARTECIPATO con lo slogan “Io faccio la mia parte”. L’idea alla base è che siano proprio i cittadini che vivono, lavorano o studiano nella città a conoscerne meglio risorse e aspetti critici. La partecipazione quindi come coinvolgimento attivo della cittadinanza alla vita amministrativa, anche nell’elaborazione del PGT, il principale strumento di pianificazione urbanistica. Il processo partecipativo del PGT è iniziato nel 2007 ed è terminato nel giugno 2010 con l’adozione di un Piano Condiviso. Molteplici sono stati gli strumenti partecipativi messi in atto nell’intento di coinvolgere le diverse realtà presenti sul territorio (questionari, incontri pubblici, attività nelle scuole, concorsi d’idee, stand illustrativi, forum on-line, tavoli tematici), diversificati anche a seconda dei diversi step e delle diverse fasi progettuali. Conclusa la fase di discussione e ascolto, l’Amministrazione si è impegnata a raccogliere i punti di vista dei cittadini affinché i progettisti ne tenessero conto nella stesura del Piano. Nei mesi in cui i tecnici lavoravano alla predisposizione della proposta di Piano e alla Valutazione ambientale rimanevano attivi sia il sito internet sia la Stazione PGT per informare su ogni avanzamento e in attesa degli incontri pubblici di presentazione previsti prima dell’adozione.
E il Comune di Monza? Per parte sua L’Amministrazione monzese si sta impegnando per regalare ai suoi cittadini una variante di Piano proprio in occasione delle Feste natalizie. Già in un’altra occasione aveva dimostrato grande tempismo nel fare blitz ai suoi cittadini: in pieno mese di agosto, quando la città è semideserta e la maggior parte dei cittadini si godono le vacanze, ha dato il via ai lavori nell’area verde di via Magenta, con buona pace dei cittadini residenti dell’area limitrofa che si vedranno costruire metri e metri cubi di cemento in una delle poche aree verdi della zona. Inutile dire che nella scala della partecipazione, se il Comune di Vimercate si trova dei gradini più alti del coinvolgimento attivo e della partecipazione, quello di Monza si trova invece nei gradini più bassi della non informazione o, al più, della partecipazione di facciata (ne è un esempio il Giornale del Comune e la mera propaganda sulla variante al PGT). Reperire informazioni è complicatissimo: non esiste una pagina dedicata sul sito internet, quello che c’è bisogna andarselo a cercare nella parte dedicata all’Urbanistica, per finire nella parte Variante PGT dove si trovano solo una serie di documenti e materiali tecnici incomprensibili ai più (n.d.r. i file poi sono così pesanti che mi hanno impallato il pc per un quarto d’ora!) . In nessun modo i cittadini e i portatori di interesse sono stati consultati o ascoltati (le perplessità degli immobiliaristi sono sintomatiche), nessuna presentazione pubblica, nessuno stand informativo a disposizione del pubblico. Niente di Niente. Nell’unica sezione on-line in cui il Comune di Monza chiede ai suoi cittadini di partecipare la domanda più recente è la seguente: “Qual è il piatto più rappresentativo della cucina monzese?”. Fa sorridere, ma è drammatico.
Risultato: sono già sei i Comitati spontanei di cittadini che hanno raccolto firme contro la Variante al PGT proposta dalla Giunta e che dovrebbe essere portata all’approvazione del Consiglio Comunale entro Natale. Il processo decisionale tradizionale, del quale la Giunta Mariani evidentemente è ottuso portavoce, si caratterizza per le seguenti fasi:
|
Progettazione tradizionale |
1 STEP |
START |
2 STEP |
DECIDI |
3 STEP |
ANNUNCIA |
4 STEP |
DIFENDI |
5 STEP |
IMPLEMENTA |
Il tipico processo decisionale calato dall’alto sulla città e i cittadini rischia che i tempi per l’implemetazione di un qualunque progetto o piano si allunghino a dismisura perché la contrapposizione di cittadini e portatori di interesse che non sono stati ascoltati, consultati e coinvolti fa “perdere” molto tempo all’Amministrazione che deve difendere le Sue posizioni e le sue scelte, arretrare di qualche passo, convocare riunioni con i Comitati, prendere in considerazioni le 400, 500, 1000 firme CONTRO. Tutto a discapito dell’interesse comune prioritario della città ovviamente.
La progettazione e quindi i processi decisionali partecipativi invece evitano lungaggini nell’approvazione emessa in opera dei progetti perché le fasi che li caratterizzano sono i seguenti:
|
Progettazione partecipata |
1 STEP |
START |
2 STEP |
DECIDI INSIEME |
3 STEP |
CONDIVIDI E IMPLEMENTA |
Mentre l’Amministrazione comunale di Vimercate si dimostra attenta alle richieste e ai bisogni della sua cittadinanza, quella monzese si dimostra sempre più miope, senza strategie di lungo periodo, e sorda alle istanze dei suoi cittadini; attenta evidentemente agli interessi di pochi anziché all’interesse comune di molti.
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