Quali risposte dalle istituzioni? Assemblea pubblica martedì 22 febbraio a Villasanta
Il comitato, nato pochi giorni dopo il disastro ambientale causato dallo sversamento nel Lambro di grandi quantità di idrocarburi, contenuti nelle cisterne della Lombarda Petroli di Villasanta, si ripresenta davanti ai cittadini per fare il punto delle attività svolte e quindi rilanciare con maggior vigore tutte le iniziative utili ad aiutare il fiume, la valle del Lambro e la vita degli abitanti.
Nonostante il clamore suscitato dal record storico segnato dall'inquinamento degli idrocarburi, nel corso dell'anno sono stati perpetuati diversi altri inquinamenti provocati da ignoti in diversi punti del percorso, l'ultimo è stato segnalato la scorsa settimana nei pressi di Biassono.
Nella cronaca attuale si è inserito anche la clamorosa svolta alle indagini sulle responsabilità, sono stati infatti iscritti nel registro degli indagati i proprietari della ex raffineria di Villasanta, raggiunti da pesanti accuse. Proprio lo scorso anno avevamo fatto un'intervista all'ex assessore al territorio di Villasanta Guido Battistini, dove si tentava di capire i moventi di ciò che si pensava fosse un sabotaggio, era allora difficile pensare a una responsabilità diretta della proprietà, perché sembrava non avesse una coerenza logica .
ECOCITTADINI DEL LAMBRO
di Roberto Albanese – Coordinatore del Comitato dei cittadini del fiume.
Il Comitato dei cittadini del fiume è stato uno strumento di pratica diretta di eco cittadinanza, cercando di usare gli spazi praticabili dall’iniziativa autonoma e di base dei cittadini, in particolare a livello regionale ed europeo.
Una petizione, sottoscritta alla fine da quasi duecento cittadini, è stata indirizzata al Parlamento Europeo, per chiedere una più efficace azione delle istituzione europee per quanto riguarda la Direttiva Seveso relativa alle industrie a rischio di incidente rilevante. Alla Regione invece il Comitato, di concerto con WWL Lombardia e Legambiente Lombardia, ha chiesto la modifica del Piano Regionale di Sviluppo (PRS), il più importante strumento di governo della Regione dopo il programma del Presidente.
La prima iniziativa purtroppo non è stata molto fortunata, in quanto la Commissione Europea e il Parlamento Europeo si sono attestati sulla versione tranquillizzante della vicenda data dal Governo Italiano, senza quindi condividere la richiesta del Comitato di attivare la procedura di infrazione nei confronti di questo perchè nei fatti inadempiente relativamente all’applicazione di detta direttiva.
Da parte della Regione Lombardia invece, quantunque questa fosse inizialmente titubante, si è accettato di confrontarsi con noi e con le associazioni ambientaliste, esaminando le proposte di emendamento al PRS presentate in occasione di una audizione con la VI Commissione Consiliare Ambiente e Protezione Civile, tenutasi nel settembre 2010. In effetti proprio in ragione della nostra sollecitazione, il piano è stato modificato in aula, prevedendo una maggior attenzione al tema acque, sia pure non sostanziata da impegni stringenti e finanziamenti precisi.
Il Comitato, in collaborazione con l’Istituto Green Man di Monza e con i ricercatori del Politecnico dell’Università di Losanna, ha condotto una ricerca azione sulla percezione del disastro Lambro da parte dei bambini, intervistando, grazie alla collaborazione dei docenti, circa 300 studenti delle scuola primaria e secondaria di primo grado di Monza, Sovico e Cologno Monzese. La ricerca dimostra che il disastro non solo è stato una rovina per l’ecosistema acquatico del fiume Lambro ma è stato pure una “ferita al cuore” delle giovani generazioni. Sulla base di ciò ora il Comitato chiede che, oltre al danno ambientale prodotto, sia indennizzato il danno morale di cui la ricerca dimostra l’esistenza. L’azione compensativa si dovrebbe tradurre nella promozione di iniziative di educazione ambientale ed eco cittadinanza che vedano le giovani generazioni protagoniste attive di un percorso di riscatto del fiume e della sua valle da un degrado che non è solo ambientale ma anche etico-antropologico.
Il Comitato ha anche collaborato con il regista Nicola Agrisano alla realizzazione del film / reportage “Un Po di petrolio”, che rappresenta sia un’importante testimonianza dei giorni immediatamente successivi al disastro come una documentata indagine sulle cause.
Oggi stiamo dialogando con enti locali, associazioni ambientaliste e giovanili della Brianza e di alcune nazioni europee (Austria, Romania, Ungheria) per stringere un’alleanza tra territori purtroppo recentemente toccati da disastri ambientali e presentare alla Commissione Europea un progetto in tema di prevenzione dei disastri ambientali attraverso l’educazione all’ecocittadinanza di giovani e delle comunità locali. Nella convinzione che dal darsi reciprocamente una mano in quanto cittadini d’Europa nascano migliori opportunità per imparare ad essere cittadini del fiume di casa nostra.
Villasanta (MB) 22.02.2011
Auditorium di Villa Camperio
Via Confalonieri 55
Ore 21 / 23
PROGRAMMA
ORE 21 - proiezione del filmato-reportage “Un Po di petrolio” (2011) di
Nicola Angrisano.
ORE 21,30 - Tavola rotonda / dibattito
Sono stati invitati:
- l’Assessore all’Ambiente della Regione Lombardia Marcello Raimondi;
- il Presidente della VI Commissione del Consiglio Regionale Giosuè Frosio;
- il Presidente di ARPA Lombardia Enzo Lucchini;
- il Presidente della Provincia di Monza / Brianza Dario Allevi;
- Il Sindaco del Comune di Villasanta Emilio Merlo.
Presiede: Roberto Albanese - Coordinatore Comitato cittadini del fiume.
Verranno raccolte proposte di cittadini e associazioni (WWF – Legambiente
- Italia Nostra) al Comitato dei cittadini del fiume.
Domande ai relatori
Dopo il disastro quali sono stati i programmi predisposti dall’Istituzione
da Lei rappresentata, le iniziative realizzate e con quali risultati? In
particolare relativamente a:
• Monitoraggio delle conseguenze sull’ecosistema e sulla catena alimentare
nonché risanamento del danno ambientale al fiume (con bonifica, recupero a
verde ed uso sociale delle aree ex industriali).
• Risarcimento del danno ambientale e anche del danno morale, in
particolare subito dalle giovani generazioni.
• Ammodernamento del depuratore di Monza.
• Revisione della modalità di gestione della direttiva Seveso,
dimostratasi deficitaria.
• Ampliamento del sistema delle aree protette verso la media e bassa valle
del Lambro.
• Utilizzo degli interventi riparativi come occasione per creare un
tessuto imprenditoriale di economia verde durevole.
• Programmi continuativi di informazione, e di formazione
all’ecocittadinanza e di esercizio della democrazia partecipativa al fine
di favorire il protagonismo dei cittadini (cittadinanza attiva).
“Comitato dei cittadini del fiume”
Per contatti: info@greenman.it