Area falck, Milano 4, outlet, nuovo residenziale sugli impianti sportivi, RSA nel parco dei colli: troppa grazia, Sant’Antonio!!!!
L’elenco rappresenta solo una parte di quanto è stato prospettato ultimamente come possibilità di nuove costruzioni sul territorio di Arcore. Allora fermiamoci un attimo e facciamo quattro conti.
AREA EX FALCK: il piano regolatore in vigore prevedeva 68 mila mc. di edificato;
Secondo la stampa locale con il nuovo accordo l’impresa i volumi li potrà quasi raddoppiare: 115 mila mc. con tanto di hotel di 10 piani e palazzine per abitazioni di 6/8 piani. Previsione di nuovi residenti: 700 - 800 abitanti.
Un albergo? Ma a che serve? A 500 mt in linea d’aria a Villasanta non ne stanno forse costruendo uno altrettanto mastodontico?
MILANO 4: è da un po’ che non se ne sente più parlare, però a meno che non fosse una boutade, i giornali locali hanno ampiamente riferito del progetto di una nota società immobiliare per la costruzione di 25 palazzi da tre piani, con 400 appartamenti per un totale di 150 mila metri cubi. Previsione di nuovi residenti: 1.200 abitanti
NUOVO OUTLET: I giornali locali riferiscono del progetto per l’edificazione su un’area oggi verde di un centro commerciale (outlet) di 27 mila metri quadri e 160 negozi. L’area era destinata originariamente ad edificazione di locali per amministrazione e deposito di stoccaggio. Impatto previsto sul traffico per Arcore e circondario: 3000 veicoli in più al giorno in circolazione.
Al momento il progetto sembrerebbe accantonato, almeno fino alle elezioni … poi si vedrà.
NUOVE COSTRUZIONI SU AREE VERDI: la proposta riportata di recente dalla stampa è semplice: si tratterebbe di “liberare” le aree attualmente destinate agli impianti sportivi (piscina e centro sportivo di via S. Martino oltre al tennis di via Marche), costruirvi edifici residenziali trasformandone la destinazione d’uso (entrambe le aree sono molto appetibili per i costruttori) e realizzare in periferia un unico centro sportivo dove concentrare tutte le attività.
Temiamo però che la destinazione “sociale” del progetto serva a a nascondere la realtà che sta dietro a questa operazione e cioè : alla fine è semplicemente uno scambio di terreni la cui conseguenza è che vengono ancora realizzati nuovi edifici residenziali e per fare posto a questi si sacrifica altro terreno a verde. Ne più, ne meno.
STRALCIO PARCO DEI COLLI: l’ultima operazione in ordine di tempo e già approvata in consiglio. Per la costruzione della nuova Casa di Riposo per anziani si prendono 42mila metri quadri di superficie a verde (boschi di pregio e prati in zona collinare) e con un colpo di spugna li si escludono dal Parco dei Colli Briantei. Alberi abbattuti e verde estinto (esattamente come è già stato fatto nei decenni precedenti sulle colline di Bernate) per una costruzione che può benissimo essere fatta altrove.
Preoccupa anche la superficie richiesta nella delibera, una superficie stranamente “sovradimensionata” per la sola casa di riposo. Non vorremmo che magari in questa operazione trovi spazio anche l’edificazione di contorno di qualche villettina a schiera? Un film trito e ritrito già visto mille volte.
PEDEMONTANA: Qui l’amministrazione comunale non c’entra. Il progetto è stato ‘calato’ dall’alto ma, aldilà dell’utilità o meno dell’autostrada, certamente insisterà pesantemente su Arcore con la devastazione dei boschi delle colline, cantieri aperti per anni e traffico veicolare in forte aumento per la gioia dei nostri polmoni, orecchie ed occhi.
Quindi va considerato, eccome .
QUALCHE RIFLESSIONE:
Ovviamente i nuovi abitanti che arriverebbero se queste ‘idee’ andassero in porto (ben oltre 2000 abitanti) avranno la loro auto, manderanno i figli a scuola, avranno anziani da accudire, ecc. Ecc. in altre parole chiederanno (giustamente) servizi al loro comune di residenza quali: posti all’asilo, posti a scuola, servizi comunali, acqua, illuminazione sulle strade d’accesso, assistenza … tutti a carico del comune ovviamente.
E poi avranno degli impatti sul territorio, quali? Traffico, acqua, consumo di suolo e peggioramento della qualità della vita complessiva, tanto per citarne alcuni.
L’impatto è stato valutato attentamente? Quando gli oneri di urbanizzazione pagati per costruire si esauriranno cosa farà il comune? Consentirà di costruire ancora? E poi ancora ed ancora sino all’ultimo mq di verde?
Non sarebbe il caso di coinvolgere i cittadini arcoresi con un processo partecipativo su progetti così importanti?
Proviamo poi a considerare questi progetti nel loro insieme: l’effetto che ne deriverebbe sarebbe sicuramente devastante per il territorio arcorese, perché rappresenterebbero un fortissimo avanzamento di quella che viene chiamata “conurbazione”, cioè la progressiva copertura del suolo da parte di costruzioni di vario genere.
Fenomeno, quello della conurbazione, che talvolta si fatica a riconoscere perché avanza lentamente e quindi è difficile imputarne le colpe ad un singolo intervento; però, per noi che abitiamo ad Arcore, non è difficile vedere come nel corso degli ultimi decenni siano state progressivamente inglobate nella megalopoli milanese centri come Sesto, Cinisello, Monza, Villasanta. La somma di tanti interventi parziali farà sì che in questa megalopoli sarà inglobata anche Arcore, poi Usmate, Carnate, ecc ecc, con tanti saluti all’identità del territorio e alla qualità della vita.
Converrà pensarci in modo un po’ più approfondito e tornare a dare al territorio il valore di bene superiore a quello con cui viene considerato adesso: questo non è un giudizio né ideologico, né moralistico, né da sempliciotti che non conoscono la complessità dei problemi. E’ piuttosto il parere di chi vede a quali conseguenze porti la scarsa considerazione dell’ambiente e delle sue risorse; e questo vale sia per le scelte individuali che per quelle collettive, sia a livello locale che in generale.
Come dice sempre un nostro amico sindaco “Consumare il proprio territorio è come bruciare i mobili antichi di famiglia per scaldarsi in inverno”… ecco, non vorremmo bruciare il nostro capitale futuro, Tutto qua.
Dal Blog di Arcore Futura