Lettera aperta del Comitato "La Villa Reale è anche mia" che denuncia la sproporzione di attività commerciali previste e accusa il bando di essere «un pericoloso precedente mai realizzato prima in Italia con l'abdicazione della funzione pubblica rispetto ad un bene culturale di primaria importanza in favore di enti privati che perseguono evidenti scopi di profitto»
Riceviamo e pubblichiamo
Lettera aperta sulla VILLA REALE DI MONZA
Ci preoccupa e ci indigna la previsione del progetto di destinare circa la metà dello spazio utile ad attività commerciali
VILLA REALE È ANCHE MIA è un gruppo di cittadini trasversale e apartitico con l'obiettivo del ritiro di un bando di gara d'appalto con il quale il consorzio della Villa Reale di Monza (costituito dai proprietari Regione Lombardia, Comune di Monza e Ministero) aggiudicherà ad una società privata la ristrutturazione e la gestione della parte centrale e parte dell'ala nord della Villa Reale ( per una superficie di 9.000 mq.). Ciò per un periodo di 30 anni contro un corrispettivo annuale di €.30.000,00= in favore del Consorzio.
Al di là di ciò che consideriamo una vera e propria svendita del monumento, ciò che ci preoccupa (e ci indigna), è la previsione del progetto di destinare circa la metà dello spazio utile ad attività commerciali (in particolare “Alta ristorazione”- e quindi anche alti prezzi - e “attività artigianali”):
Riteniamo che la proporzione e le caratteristiche di tali attività siano incompatibili rispetto alla funzione e agli scopi museali del monumento e la sua valorizzazione storico-artistica.
Inoltre il progetto costituisce un pericoloso precedente mai realizzato prima in Italia con l'abdicazione della funzione pubblica rispetto ad un bene culturale di primaria importanza in favore di enti privati che perseguono evidenti scopi di profitto (in luogo dell'accrescimento culturale della cittadinanza).
Il bando è gestito da Infrastrutture Lombarde spa società referente della Regione Lombardia, la quale ha stanziato ca €.19.000.000= per gli interventi, mentre l'ente aggiudicatario vi partecipa con ca € 5.000.000=.
L'amministrazione di Monza afferma che non può farsi carico di tale ultimo costo e pertanto, senza il bando, la Villa Reale non potrà essere restaurata. Riteniamo l'obiezione infondata e pretestuosa.
Osserviamo innanzitutto che l'intervento riguarda anche la parte riservata alle attività commerciali (che come detto occuperà la metà della superficie utile e precisamente il piano terra e l'intero terzo piano -Belvedere -).
Contraendo un mutuo bancario i cittadini Monzesi potrebbero subire al più un esborso di 2 € all'anno.
È facile dedurre che il finanziamento pubblico verrà utilizzato anche per opere di asservimento degli spazi commerciali. Onde se si soprassedesse agli interventi finalizzati a tale scopo, la somma messa a disposizione da Regione Lombardia sarebbe più che sufficiente per procedere al restauro delle parti più rilevanti sotto il profilo storico-artistico (in particolare il primo e secondo piano nobile).
In ogni caso non pare impossibile reperire i fondi. Si pensi che per gli interventi su Venaria Reale lo Stato ha contribuito con oltre 200 milioni di Euro. Per la Villa Reale non risulta essere stata intrapresa una decisa azione nei confronti della amministrazione statale. In ogni caso anche contraendo un mutuo bancario i cittadini Monzesi potrebbero subire al più un esborso di 2 € all'anno. Il contributo potrebbe comunque essere ammortizzato con i proventi delle attività.
L'ente privato chiamato a gestire la Villa per 30 anni sarà una impresa di costruzioni, pertanto, privo di competenze specifiche nell'ambito della conduzione di beni culturali. Gestirà gli spazi commerciali e le parti museali a mezzo di sub-affitti o sub-appalti (in una logica da Centro commerciale) con ricavi superiori ad €.100 milioni (secondo calcoli di esperti da noi incaricati sulla base del Piano economico predisposto dalla stessa Infrastrutture Lombarde ) e quindi con conseguenti lauti profitti.
Ci si deve chiedere a questo punto perché la gestione non venga assunta dal Comune di Monza; il che consentirebbe di introitare somme che potrebbero essere utilizzate per il recupero anche delle altre parti della Villa Reale.
Infatti il bando non prevede alcunché per la residua superficie della Villa (c.a. 10.000 mq) che rimarrà pertanto nello stato di degrado in cui si trova, con oneri di manutenzione a carico della Proprietà e quindi anche del Comune di Monza.
Non si prevede inoltre alcun progetto organico volto alla valorizzazione del monumento e del parco nella sua unitarietà.
Non si prevede inoltre alcun progetto organico volto alla valorizzazione del monumento e del parco nella sua unitarietà. Anzi verrà realizzato anche un ampio parcheggio in prossimità della Villa occupando altro spazio verde di pertinenza del Parco. Per di più verrà “sfrattato” l'istituto d'arte, uno dei più importanti d'Italia nel campo del design. Studenti, genitori e insegnanti sono con noi in questa battaglia.
Infine nel Bando non è prevista neppure la istituzione di una commissione di esperti - incaricati dai proprietari - che sovraintenda alla attività gestionale dell'ente privato, il quale, è da ritenersi, avrà libero arbitrio non solo sulle attività commerciali ma anche su quelle museali.
Vi sono al proposito illuminanti esempi di gestione di palazzi storici che hanno dato risultati eccellenti sia sotto il profilo culturale che economico.
In particolare l'analogo palazzo di Schönbrunn a Vienna. La ristrutturazione e la gestione è affidata in quel caso ad un ente di diritto privato a capitale interamente pubblico. L'ente non ha scopo di lucro ma di valorizzazione della funzione pubblica e culturale del bene. Ogni iniziativa dell'ente viene sottoposta al vaglio preventivo e vincolante di una commissione formata da esperti del settore artistico, storico ed economico, e della sovraintendenza. Anche in quel contesto sono state inserite limitate attività commerciali (ristorante- book shop) ma solo di supporto alla attività principale: quella culturale; con la sostanziale differenza, inoltre, che esse danno profitto non ad un ente privato ma alla collettività.
La reggia di Caserta o a Venaria Reale integralmente restaurate e gestite dall'ente pubblico
Si pensi altresì alla reggia di Caserta o a Venaria Reale integralmente restaurate e gestite dall'ente pubblico e che ha comportato solo con l'indotto un significativo aumento dello scambio e dell'attività produttiva per l'intera area.
Non chiediamo, pertanto, solo il ritiro del bando ma un utile confronto su proposte concrete .
Come comitato ci siamo attivati con manifestazioni di piazza, raccogliendo circa 12.000 firme di cittadini, presentando esposti presso l'Autorità garante sugli appalti pubblici e la Soprintendenza ai beni culturali. Vi è stata l'adesione di gruppi politici in città e di organizzazioni ambientaliste: in consiglio comunale anche alcuni rappresentanti della maggioranza hanno fatto proprie le nostre richieste.
In consiglio comunale anche alcuni rappresentanti della maggioranza hanno fatto proprie le nostre richieste
L'argomento, su specifica istanza, è prossimo alla discussione in Commissione Cultura della Camera dei Deputati. E' stata presentata, altresì, una interpellanza parlamentare
Stiamo raccogliendo adesioni di personalità del mondo della politica, del mondo accademico ed artistico per un Appello al Presidente della Repubblica a cui abbiamo chiesto un incontro. Hanno tra gli altri sottoscritto la petizione: Rita Levi Montalcini, Margherita Hack, L'Arch. Renzo Piano, il Prof. Leonardo Benevolo, Oliviero Toscani , Enrico Deaglio, Don Luigi Ciotti, Lella Costa, Lucio Dalla, Salvatore Borsellino e altre 90 personalità eccellenti.
Infrastrutture Lombarde, incurante degli appelli dei cittadini ha dichiarato che a breve verrà effettuata la aggiudicazione. A quel punto non rimarrà altro che la via giudiziaria.
Abbiamo ripetutamente richiesto un confronto pubblico con l'amministrazione comunale ma questa, reiterando una condotta poco trasparente, ha dichiarato la propria disponibilità solo dopo la conclusione del bando. L'ultima seduta del Consiglio Comunale in argomento, è stata rinviata a data da destinarsi. Intanto, Infrastrutture Lombarde, incurante degli appelli dei cittadini ha dichiarato che a breve verrà effettuata la aggiudicazione. A quel punto non rimarrà altro che la via giudiziaria.
Ci rivolgiamo a tutti coloro a cui è caro il destino del nostro più importante monumento e che rappresenta in Italia uno dei più alti simboli della nostra storia oltre ad uno straordinario esempio di architettura neo-classica.
Non svendiamo il nostro patrimonio storico-culturale e valorizziamolo anche per le future generazioni.
Per più approfondite informazioni si veda il sito www.parcomonza.org.
Chiunque voglia battersi con noi potrà prendere contatti al n.039.324204 o 039-382147 o inviare una mail al seguente indirizzo bichimontrasio@tiscali.it.
Un grazie anticipato
Per “La Villa Reale è anche mia”
i delegati
Bianca Montrasio Roberto D'Achille
Monza, 6 aprile 2011