Nonostante la sua realizzazione fosse stata annunciata entro il 2010 il progetto dell'area attrezzata a verde resta al palo
"Seregno diventerà sempre più città giardino". Così si erano pronunciati nel 2010 il sindaco e l'assessore ai lavori pubblici, enfatizzando un pochino il progetto di riqualificazione dell'area posta vicino al cimitero, precedentemente acquisita dall'ente pubblico tramite lo scambio con un privato. Si tratta di una vasta area utilizzata per molti anni come cava e piattaforma di trattamento per gli inerti. La sua destinazione d'uso era stata a lungo dibattuta già dalla precedente amministrazione di centrosinistra, guidata da Gigi Perego, e infine aveva trovato l'approvazione quasi unanime come spazio a verde pubblico per il quartiere.
Il cantiere di Via Reggio
Effettivamente a Seregno le aree verdi hanno trovato nel tempo un incremento sia quantitativo che qualitativo, probabilmente grazie alla "spinta" degli abitanti nata con l'associazionismo ambientalista degli anni '80. Un esempio è il Parco del 2 Giugno, meglio noto come Porada, uno spazio grande quanto il Parco Sempione di Milano e frequentato da migliaia di persone, grazie anche alle numerose possibilità che offre: piste ciclabili, prati, aeree per i giochi, orti per gli anziani, un'area attrezzata per l'educazione ambientale che comprende un centro di promozione dell'ecologia (attualmente anche sede delle guardie ecologiche della provincia di Monza e Brianza).
L'area di Via Reggio dista dal Porada uno paio di chilometri, tra loro c'è anche un giardino pubblico: Il Parco di Via Stoppani, tuttavia i residenti che ho sentito confermano la necessità di avere un'area più vicino ma anche che il Comune si decida a installare dossi e altre misure per rallentare la velocità delle auto nelle vie adiacenti: il disturbo e il pericolo hanno raggiunto limiti insopportabili, tali da indurre un comitato a raccogliere le firme per una petizione.
Parco del 2 Giugno, gli orti
L'amministrazione comunale attribuisce la colpa del ritardo al “patto di stabilità” ovvero la nota normativa del governo nazionale che impone ai comuni un limite di spesa annuo: il cantiere era di fatto iniziato con la realizzazione del parcheggio davanti al cimitero, ma la spesa per il suo proseguo avrebbe superato il tetto del bilancio annuale e quindi il capitolo di spesa è stato stralciato. Qui c'è una scelta politica: Giusi Minotti, consigliere di minoranza di Rifondazione Comunista, sostiene: “Si è vero, c'è il tetto di spesa imposto dal governo, però mi pare di aver percepito una scusante da parte della maggioranza, quasi a celare la scarsa sensibilità per l'esigenza sentita dai cittadini di avere spazi pubblici per respirare, incontrarsi e socializzare. Questa sensazione trova peraltro riscontro nell'idea di costruire le case dei cittadini espropriati dalla Pedemontana proprio a ridosso del Parco del 2 Giugno. Una proposta indecente a cui ci siamo opposti con decisione, finché è stata poi individuata un'altra area più distante”.
Soffocate dal cemento, le cittadine a nord di Monza, quelle situate nelle aree urbanizzate al'80% sembrano giunte davvero al collasso urbanistico, fatta eccezione per Seregno, unico comune che si è dotato di un parco di cintura costituendo un Plis (Parco Locale di Interesse Sovra comunale), sommando come un puzzle le aree agricole ai confini del centro abitato, alcune di discrerto pregio ambientale. Un caso unico perché il consorzio è formato solo da Seregno, mentre le altre cittadine contigue sembrano fare a gara per consumare tutto il territorio disponibile, lasciando ridottissimi spazi tra un isolato e l'altro.