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 Dallo Scorsese allucinato e allucinante di "Shutter Island" ad un Ozpetec finalmente irriverente in "Mine Vaganti"

 

Scorsese allucinante o allucinato?

Ben girato ma non convince “Shutter Island”, per lo meno non gli spettatori come me che adorano i precedenti film del regista e che non hanno ritrovato in questa pellicola la perfezione d’incastro di scene e ritmo che ormai, forse erroneamente, si suole pretendere dai grandi nomi.

La musica e le scenografie sono meravigliose, piove talmente tanto e “bene” che se poi fuori dalla sala c’è il sole si rischia di pensare che la sala cinematografica ci abbia teletrasportato altrove. E Di Caprio è molto bravo, anche nelle scene in cui il delirio prende in ostaggio il suo personaggio non pecca mai di esagerazione. Quel che è troppo, a mio parere, è proprio il tempo dedicato dal regista alle scene in cui l’investigatore capo è in preda a delirio malattia e visioni.Si legge una sorta di insistente frenesia nel voler l’alternare flash back e incubi alle scene d’investigazione, reali e tanto ben girate, nel manicomio criminale.

La storia in sé per sé meriterebbe una meno tortuosa rappresentazione cinematografica essendo dotata di una spina dorsale propria su cui reggersi in piedi, motivo non c’era di strutturare attorno ad essa un complicato tessuto di fantasmi e incubi che finisce solo per sporcare una foto nitida e ben scattata in questo viaggio nell’America del dopoguerra.

 

Mine Vaganti

Un film di Ferzan Ozpetek. Con Riccardo Scamarcio, Nicole Grimaudo, Alessandro Preziosi, Ennio Fantastichini, Lunetta Savino.

«continua

Elena Sofia Ricci, Ilaria Occhini, Bianca Nappi, Massimiliano Gallo, Paola Minaccioni, Emanuela Gabrieli, Carolina Crescentini, Giorgio Marchesi, Gianluca De Marchi, Daniele Pecci, Matteo Taranto, Carmine Recano

Commedia, durata 110 min. - Italia 2010. - 01 Distribution.

Svincolato, disinibito, eccentrico: Ozpetec si toglie la museruola e diverte ancora. 

Sembra che stavolta le regole finalmente il buon Ozpetec le infranga, “Mine vaganti” fa “boum” e abbatte i muri del perbenismo del bon ton  e della compostezza sempre messe come prima portata nelle precedenti tavolate de “la Fate Ignoranti,per esempio,o di Saturno contro. I rischi? Molti: accuse di cattivo gusto, di insensibilità, di gratuiti eccessi. Ne valeva comunque la pena perché, assieme a tanto disprezzo, così osando Ozpetec ha potuto guadagnare molti nuovi spettatori, oltre che rinvigorire il legame con i vecchi fan, come la sottoscritta, che all’ennesimo film buonista si sarebbero forse ribellati alla laccatura posta dal regista su “certi temi”.

E per “certi temi” si sa bene cosa si intende innanzitutto: l’omosessualità.

 

In Mine vaganti siamo in casa Cantone, presso la famiglia proprietaria di uno dei più importanti pastifici del Salento, arriviamo lì coi titoli di testa nell’esatto momento in cui vengono minacciati i suoi rapporti sociali proprio da elementi interni. Ecco allora uno scoppiettare di bugie, amenità e piccole tragedie, un via vai di situazioni, spesso attorno a tavole da pranzo, in cui ogni psicologia è sottilmente cesellata alternando i climi ansiosi ad altri ora polemici ora ironici. La trama è bella quindi non la racconto, chi non sa resistere ha tutta la libertà di informarsi altrove,io non mi prendo la responsabilità di svelare gli “intrighi di palazzo” che lunedì sera ci vedranno spettatori curiosi.

POPCORN CURIOSITIES

W la Puglia: Il film, costato circa sette milioni di euro, è stato realizzato con il contributo dell’Apulia Film Commission, una delle più attive Film Commission a livello nazionale, grazie alla quale la Puglia sta diventando set di numerosi film e fiction televisive, sia italiane che estere.

Ha ottenuto 13 candidature ai David di Donatello 2010, tra cui quella per il miglior film e il miglior regista, e nello stesso anno il Premio Speciale della Giuria al Tribeca Film Festival.

Soundtrack: la colonna sonora vintage è un regalo di Pasquale Catalano: folle e spiazzante, dove l'originalità è anche quella di accostare Patty Pravo a «50mila» di Nina Zilli o «The Way We Were» dell'indimenticabile melò con Redford e la Streisand

Inizialmente per il ruolo di Alba Brunetti era stato pensato per Alba Rohrwacher, che ha dovuto rinunciare alla parte a causa di impegni precedenti. Dopo aver vagliato una rosa di candidate, tra cui Ambra Angiolini, Micaela Ramazzotti e Cristiana Capotondi, nel mese di luglio è stata scelta Nicole Grimaudo, che aveva già lavorato con Özpetek nel precedente Un giorno perfetto.

Molte delle scene sono state girate in Puglia, riconoscibile dalle torri di avvistamento costruite dal sovrano aragonese Carlo V, dalle spiagge di Gallipoli o dalle zone di piazza Sant’Oronzo e via Paladini di Lecce. Lo stesso sindaco della città, Paolo Perrone, ha conferito la cittadinanza onoraria al regista Ferzan Özpetek.

Il film è stato presentato fuori concorso alla 70° edizione della Berlinale, che ha avuto luogo dall'11 al 21 febbraio 2010, accolto in modo caloroso dalla stampa. Il 1° marzo 2010 è stato aperto il sito ufficiale del film (realizzato da Federico Mauro)

PREMI

Premio Speciale della Giuria al Tribeca Film Festival 2010

Il film ha ottenuto 13 candidature al David di Donatello 2010, nelle seguenti categorie:

Miglior film

Miglior regista per Ferzan Ozpetek

Migliore sceneggiatura per Ivan Cotroneo e Ferzan Ozpetek

Migliore produttore per Domenico Procacci

Migliore attrice non protagonista per Elena Sofia Ricci

Migliore attrice non protagonista per Ilaria Occchini

Migliore attore non protagonista per Ennio Fantastichini

Migliore direttore della fotografia per Maurizio Calvesi

Migliore musicista per Pasquale Catalano

Migliore canzone originale per Sogno di Patty Pravo

Migliore scenografo per Andrea Crisanti

Migliore costumista per Alessandro Lai

Migliore montatore per Patrizio Marone

LINK

Sito ufficiale