In queste ore apprendiamo del rinvio a giudizio di alcuni imprenditori, anche brianzoli, operanti nella riqualificazione delle aree verdi. Sembra si spartissero aiuole e giardini pubblici giocando al ribasso nelle aste. Riuniti in un "cartello" si aggiudicavano tutti gli appalti per il verde pubblico di mezza Italia, così estromettendo la concorrenza e poi spartendosi gli incarichi.

Un sistema che, se fosse confermato dalle indagini in corso, metterebbe ancora più in evidenza le nostre preoccupazioni relative ad un settore dove alla mancanza di Legalità corrisponde in maniera esponenziale la mancanza di Diritti dei lavoratori.

Un settore che soffre di difficoltà strutturali, come ad esempio i vincoli del Patto di Stabilità che impedisce alle Pubbliche Amministrazioni di programmare la manutenzione del proprio  territorio, e che, attraverso questa concorrenza sleale causata da questo “cartello”, mette sempre più a dura prova anche l'esistenza delle cosiddette imprese “sane” incapaci di reggere al confronto con coloro che scaricano il prezzo sui lavoratori.

In questi giorni le Organizzazioni Sindacali nazionali hanno inviato un avviso comune del Lavoro Agricolo al Governo anche proponendo strumenti utili alla prevenzione ed alla Legalità di un settore che è, e deve continuare ad essere, patrimonio di tutto il Paese e del Lavoro Agricolo. Un settore che comprende 217.000 imprese e 1.100.000 lavoratori.

Noi, per la nostra responsabilità, crediamo che la Prefettura si debba al più presto attivare con l'obiettivo di costruire una cabina di regia capace di intervenire su questa questione attivando un tavolo di confronto, e di monitoraggio degli appalti, con le organizzazioni sindacali confederali e di categoria.

FAI Cisl FLAI Cgil UILA Uil

Monza e Brianza