KSB ITALIA, LA “SORGENTE” DELL'ACQUA

DELLA NUOVA VILLA REALE DI MONZA

In dotazione un sistema “green” di trasporto dell’acqua più efficiente

Concorezzo, 23 maggio 2013 - La multinazionale di Concorezzo contribuirà con i propri prodotti alla storica ristrutturazione della Villa Reale di Monza. Dai pozzi in prossimità dell'area nord datati fine XVIII secolo al moderno impianto idrico dotato delle migliori tecnologie ecocompatibili dei prodotti KSB Italia, filiale italiana sita a Concorezzo, leader nella produzione e nella vendita di pompe e valvole per il trasporto di fluidi, ecco com'è cambiato nei secoli l'approvvigionamento idrico della Reggia.

La ristrutturazione della Villa Reale di Monza sancisce il binomio KSB Italia e Cultura, dopo le sponsorizzazioni dei concerti di musica classica presso il Duomo di Monza, ancora una volta la multinazionale concorezzese gioca in casa e partecipa alla storica rinascita della Reggia Piermariniana.

Curioso pensare che quando la Villa fu costruita, a partire dal 1777, pur essendo stata concepita da Giuseppe Piermarini in maniera decisamente moderna, non era ancora dotata di un vero e proprio impianto idraulico. L'approvvigionamento idrico delle cucine, collocate dove oggi c'è il Teatrino, era garantito dalla presenza di alcuni pozzi in prossimità dell'ala nord e solo nel 1868, quando la Reggia fu donata da Vittorio Emanuele II al figlio Umberto e alla nipote Margherita in occasione delle loro nozze, furono introdotti i celebri Appartamenti Reali dotati di impianto idraulico.

La storia guarda avanti e nel 2013 lo fa con gli occhi e con i prodotti altamente tecnologici e ambientali di KSB Italia.

«Siamo onorati – commenta Riccardo Vincenti, Consigliere Delegato KSB Italia – che il consorzio di imprese che si sta occupando di far risorgere la Villa Reale abbia scelto la nostra azienda per questo progetto. Tra tanti importanti che ne realizziamo nel mondo, questo lo sentiamo molto vicino perché sappiamo quale importanza a livello di visibilità, prestigio e effetto virtuoso sull’economia e sullo sviluppo locale potrà portare la Reggia di Monza quando sarà fruibile».

 

Cenni Storici

Quando la Villa fu costruita, a partire dal 1777, pur essendo stata concepita da Giuseppe Piermarini in maniera per certi aspetti molto moderna, non era ancora dotata di un vero e proprio impianto idraulico. L'approvvigionamento idrico delle cucine, collocate dove oggi c'è il teatrino, era garantito dalla presenza di alcuni pozzi in prossimità dell'ala nord.

Nel pian terreno, che funge da basamento, erano collocate, oltre agli alloggiamenti diurni dei domestici e delle guardie di palazzo, anche alcune stanze padronali, tra le quali è ricordata una "stanza da bagno", collegata ai soprastanti appartamenti arciducali dell'ala sud attraverso una scaletta segreta.

La Villa, acquisita dai Savoia, venne donata nel 1868 da Vittorio Emanuele II al figlio Umberto e alla nipote Margherita, in occasione del loro matrimonio: questo evento segna l'inizio di un'epoca di rinnovamenti all'interno della proprietà. Gli architetti alle dipendenze di Umberto rinnovano gran parte degli ambienti e predispongono quelli che ancora oggi sono chiamati Appartamenti Reali. Fra le novità introdotte, vi è l'impianto idraulico di cui sono dotati i bagni dei sovrani, ancora oggi visibili.

Il bagno di Umberto è dotato di una vasca incassata nel pavimento con acqua calda e fredda (i rubinetti sono ancora oggi in loco); in un piccolo ambiente riparato, chiuso da una porta, si trovano la "comoda" e un orinatoio, veri comfort dell'epoca. Nella sala da bagno di Margherita vi è una vasca, di cui purtroppo sono andati perduti i rubinetti, un caminetto e, anche in questo caso, la "comoda", inserita in una elegante struttura lignea.

Per comprendere la novità rappresentata da questo tipo di impianti, si può leggere una divertente descrizione dei servizi igienici adottati nella Villa Reale di Milano, imponente edificio costruito tra il 1790 e il 1796 dall'architetto Leopoldo Pollack (che fu allievo di Piermarini), su commissione del conte Ludovico Barbiano di Belgiojoso.

Questa descrizione, fatta dalla contessa Margherita Boccapaduli Sparapani Gentili in occasione di una visita a questa residenza, restituisce il sentimento di curiosità e ammirazione suscitato da questa modernità: “Vi è un gabinetto con comoda inglese, ove corre l’acqua, essendo il vaso di maiolica in declivo o sia con buco da una parte, per cui parte ogni cosa mediante una valvola, che si alza dalla parte del foro e dell’acqua, che scorrendo velocemente e in abbondanza porta via ogni immondezza. Vi è anche zampillo, come nei miei. Il tutto resta chiuso da coperchi di noce, similmente al davanti. Lateralmente vi sono credenzini per spugne, orinali, ecc. vi sono poi cuscini al di sopra, dimodochè figura comodo di canapè". (Fernando Mazzocca, a cura di, La Galleria d'Arte moderna e la Villa Reale di Milano, p.20).