Leggiamo sulla stampa locale, l'intenzione della nostra amministrazione di mettere mano allo svincolo di Largo Mazzini. Ne siamo sicuramente contenti, almeno per due ragioni. La prima è che quell'incrocio necessitava di un intervento profondo, a causa della complessità e dei tempi lunghi di attesa che ne derivavano. Da molti, troppi anni, la situazione di stallo ha provocato non pochi disagi a chi doveva attraversare quel punto e tentare finalmente di trovare soluzioni alternative è salutato, non solo da noi, come un desiderio che ha trovato uno sbocco pratico. La seconda ragione di soddisfazione, leggiamo, sarà realizzata una ciclabile lungo la via Caduti del Lavoro per raggiungere la stazione con la bicicletta. Riteniamo purtroppo però che siano soluzioni destinate ancora una volta ad una mobilità motoristica.
Non evidenziamo nel contempo un'attenzione nei confronti della mobilità ciclistica. Salvo appunto un parziale intervento in via Caduti del Lavoro. Come sempre i ciclisti dovranno praticamente "arrangiarsi" e continuare a trovare soluzioni personali per sopravvivere nel traffico a motore. Non vediamo traccia di corsia ciclabile che possa superare l'incrocio. La ciclabile (se ciclabile è) di via Azzoni Visconti non avrà continuità per chi vorrà, in bicicletta, raggiungere C.so Milano e scendere alla stazione da via Arosio. O in alternativa proseguire in Via Borgazzi per raggiungere, speriamo nel 2016, la stazione metropolitana di Bettola in pista ciclabile. Per percorrere invece via Caduti del Lavoro, da via Azzoni Visconti o Turati, dovrà scendere dalla bicicletta e attendere il verde dei semafori. .
Cosa si pensa di fare degli oltre 2000 ciclisti che in poche ore attraversano Largo Mazzini? Ciclisti monitorati dalla nostra associazione durante l'ultimo censimento biciclette che è stato effettuato lo scorso settembre, in collaborazione con la Regione Lombardia. Dove dovranno posizionarsi durante l'attraversamento del Largo, a destra, in centro, sinistra, dove capita? Il dove capita, lo facciamo già adesso, ma avremmo sperato una maggiore attenzione dal momento che la bicicletta è ormai considerata a tutti gli effetti un mezzo di trasporto moderno e in linea con le attuali esigenze delle nostre città, in particolare per Monza, interessata da un traffico automobilistico al limite della sopportazione. Se l'attuale amministrazione pensa che la bicicletta possa essere la vera soluzione al traffico caotico, può ancora intervenire sul progetto di Largo Mazzini e ripensarlo in funzione della mobilità ciclistica, da sempre dimenticata.