Sanità brianzola. CGIL, CISL e UIL MB ai Sindaci: discutiamo dei servizi
Dopo l’incontro con l’assessore regionale Gallera, le segreterie CGIL, CISL e UIL provinciali, con le rispettive categorie dei pensionati e della Funzione Pubblica, hanno incontrato il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci di ATS Brianza. Alla presidente Molteni e ai consiglieri Bonvicino, Borgonovo, Galbiati e Mariani le OO.SS. hanno ribadito che il futuro della Sanità in Brianza non può essere ridotto esclusivamente a una discussione sui confini di competenza delle aziende socio sanitarie.
Le organizzazioni sindacali hanno proposto ai Sindaci di promuovere, insieme con la Regione e le Direzioni delle stesse aziende, un confronto partecipato che coinvolga i cittadini e la comunità provinciale su ruolo e funzioni che ciascuna struttura ospedaliera deve assumere e su quale debba concretamente essere il rapporto tra ospedali e territorio, proseguendo di fatto quanto cominciato dall’assessorato regionale.
“La stessa proposta sindacale di un’unica ASST in Brianza, dettata dalla necessità di garantire una effettiva programmazione territoriale dei servizi, siamo consapevoli che non risolva i problemi del servizio sanitario che manca di risorse, manca di organici, non promuove l’integrazione sociosanitaria e soprattutto pare mancare di una idea. Piuttosto di rincorrere soluzioni ancora improvvisate, meglio lasciare tutto come oggi e lavorare con continuità ad uno scenario utile al servizio sanitario e sociosanitario in Brianza” spiega Walter Palvarini, segretario della CGIL provinciale.
“Senza una discussione più approfondita e un percorso condiviso il rischio è che, confini o non confini, i diversi servizi facciano sempre più fatica a dare risposte efficaci”. Incalza, nella stessa direzione Mirco Scaccabarozzi della CISL di Monza e Lecco:
“Non è più pensabile che ogni realtà sanitaria del territorio svolga i medesimi compiti. Lanciamo una sfida: proprio nello spirito della legge regionale 23/2015 la discussione deve vertere anche sui servizi territoriali e gli organici, che al di là dei proclami politici della maggioranza regionale, vivono una stagione di forte sofferenza.”
“Già nel 2015 le organizzazioni sindacali confederali erano contrarie ai confini stabiliti a seguito della legge regionale 23, così come erano contrarie alla riduzione dei distretti sociosanitari a semplici ambiti territoriali. Una contrarietà che, alla luce dei risultati e della discussione in corso, trova importanti conferme” ricorda Rina Delpero della UIL territoriale.
Nonostante questo, per CGIL CISL e UIL soluzioni di ripristino dei vecchi confini sono quanto di più sbagliato si possa pensare dopo tre anni di impegnative, costose e non certo indolori riorganizzazioni aziendali, di fatto subite da lavoratori e utenti. Una non-soluzione che determinerebbe altre spese improduttive e inutili. Sono questi i contenuti che le organizzazioni sindacali confederali intendono discutere nei confronti periodici con le Direzioni delle ASST di Monza e di Vimercate e con i consiglieri regionali eletti in Brianza.
Nello stesso tempo proseguiranno le iniziative territoriali di mobilitazione e sensibilizzazione, dando seguito ai presidi organizzati davanti all’ospedale di Carate e poi all’ex Montana di Lissone.
Monza, 3 aprile 2019