Il welfare entra nelle aziende:

il CSF CGIL Brianza sperimenta azioni a sostegno dei dipendenti

con il finanziamento della Regione Lombardia

 “Benessere”: così si chiama il progetto del CSF CGIL Brianza, finanziato dalla Regione Lombardia con il bando Welfare aziendale la cui finalità è quella di sostenere le imprese che introducano misure a favore del personale in materia di conciliazione lavoro-famiglia e di benessere psicofisico delle persone che lavorano.

CSF Cgil Brianza  è una piccola impresa che ha una caratteristica particolare: quella di ampliare il proprio organico stabile con l’inclusione di lavoratori e lavoratrici  stagionali per fare fronte ai picchi di lavoro dovuti alle scadenze fiscali.

“Benessere” prende in considerazione le diverse dimensioni del rapporto con il lavoro di tutte le risorse umane impegnate, sia i lavoratori permanenti, sia quelli ‘stagionali’:

-          la necessità di conciliare responsabilità famigliari e lavorative con particolare riferimento alla cura di bambini, adolescenti e anziani;

-          lo stress che deriva dal rapporto con il pubblico che richiede i servizi di assistenza per le pratiche fiscali. La crisi economica ha acuito molte esigenze della popolazione che nel tempo sono cambiate portando nuove problematiche e necessità (nuclei monofamigliari, disoccupazione giovanile, immigrazione etc).

-          La crisi ha anche ridotto il potere di acquisto delle persone producendo nuovi problemi e disuguaglianze,

Il progetto, che si sviluppa nel 2014, interverrà su queste criticità in modo globale:

-          l’azienda prenderà in carico una percentuale del costo dell’acquisto dei servizi di cura dei bambini e degli anziani famigliari dei dipendenti. Questa misura è particolarmente significativa per le persone che devono lavorare intensamente proprio nel periodo estivo in cui i le scuole e i servizi socio-educativi chiudono.

-          Due psicologi del lavoro affiancheranno le persone nel corso del loro lavoro quotidiano per osservare i fattori di stress e sosterranno le persone anche con colloqui individuali.

-          Sarà definito un paniere di beni alimentari che potranno essere acquistati presso punti di vendita convenzionati con un contributo dell’azienda.

-          Se necessario, si individueranno forme flessibili di orario per facilitare la conciliazione famiglia-lavoro e si sosterranno i padri nell’utilizzo dei congedi di paternità e parentali.

La sperimentazione, come si è detto, è all’inizio, ma ha già riscontrato un notevole interesse da parte di tutti i dipendenti che hanno un ruolo attivo nel progetto in quanto devono richiedere il sostegno scelto e attenersi alle procedure di erogazioni indicate dall’azienda.

Un punto importante infatti è quello di individuare delle misure che possano essere interessanti e utili per l’insieme dei dipendenti, che si trovano in diverse situazioni personali e famigliari, senza creare discriminazioni e diseguaglianze, ma, al contrario favorendo uno spirito di cooperazione e di solidarietà.

Per sostenere le persone nella scelta delle misure più adatte e per sostenerle nell’accesso ai servizi della zona è stato inoltre attivato uno Sportello che è disponibile per fornire informazioni e consulenze.

“Benessere” ha quindi lo scopo di favorire una conoscenza migliore da parte dell’azienda delle condizioni professionali e famigliari dei dipendenti per migliorare il clima aziendale, il benessere personale e collettivo e, quindi, in ultima istanza anche la qualità dei servizi rivolti al pubblico.

Le misure sperimentate con il sostegno della Regione Lombardia rientrano con modalità diverse nel regime di esenzione fiscale e contributiva prevista dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi che consente di inserire queste voci al netto in busta paga.

Monza, 15 maggio 2014

Ufficio Segreteria e Comunicazione

CGIL Monza e Brianza

Via Premuda, 17 - 20900 Monza MB