NO ALLA LEGGE “AMMAZZASUOLO”!

SALVIAMO I CAMPI AGRICOLI DALLA FAME DI CEMENTO DEL PRESIDENTE MARONI!

Il Consiglio Regionale della Lombardia martedì 18 novembre ha avviato la votazione del progetto di legge "Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato". Un titolo che fa ben sperare ma che invece è completamente truffaldino rispetto ai contenuti. 

La legge considera suoli “già urbanizzati” i 60.000 ettari di previsioni urbanistiche inattuate dai comuni lombardi, fissando un termine di tre anni per realizzare queste previsioni.
Un termine assolutamente poco credibile, perché nessuno impedirà alla regione di prorogarlo o ai comuni di confermare quelle previsioni nei successivi piani urbanistici, come infatti la legge prevede. Ma un segnale forte dato a comuni e imprese che può essere tradotto in "spicciatevi ad occupare quei suoli, perché in futuro... chissà". In pratica, una incitazione a cementificare. Presto (e male) !. Per di più accompagnata da agevolazioni rilevanti, come la possibilità di rateizzare gli oneri urbanistici: in Lombardia per la prima volta in Italia la svendita del territorio potrà avvenire con comodi pagamenti a rate!.

Una incitazione ad occupare suolo per previsioni urbanistiche il cui destino migliore è quello di perire di morte naturale, perché frutto di scelte politiche discutibili, slegate dai bisogni e legate a clientele elettorali.

Un segnale sbagliato, in un momento in cui l'economia delle costruzioni è allo stremo, perché porterà le imprese ad indebitarsi e a rischiare più del dovuto, rivolgendosi all'edilizia espansiva e abbandonando l'assai più interessante filone del recupero, della rinnovazione e della rigenerazione urbana.

Un segnale criminogeno, perché l'unico settore economico che  disponga di provvista finanziaria da impegnare in investimenti ad alto rischio, in un momento di scarsità di domanda, è quello legato al riciclaggio di denaro proveniente da attività criminali. 

Un segnale irresponsabile, per la regione più cementificata d'Italia, perché significa assecondare l'emorragia di terreni agricoli e quindi la perdita di produzione agroalimentare, l'aumento delle criticità idrogeologiche e i conseguenti danni in caso di alluvioni, la degradazione di paesaggio.

Un segnale politicamente inaccettabile nella regione che si accinge ad accogliere un Expo 2015 che con lo slogan 'nutrire il pianeta' ha già devastato migliaia di ettari agricoli per infrastrutture rivelatesi inutili, a partire dalla BreBeMi. 

Monza, 18.11.2014

                                                                                                       LEGAMBIENTE MONZA