CENSIMENTO DELL’ITTIOFAUNA NEL LAMBRO
Nelle scorse settimane è stato realizzato il censimento dei pesci presenti nel fiume Lambro. Il tratto di fiume da monitorare era quello individuato nel progetto CONNUBI: dal caratese alla Cascinazza di Monza.
Nel nostro comune sono state individuate due “stazioni di campionamento”: la prima sotto il ponte di via Monte Santo, la seconda in corrispondenza della confluenza del Lambro con il Lambretto.
Il lavoro è stato svolto, per conto del Parco Regionale della Valle Lambro, dal Centro Studi Biologia e Ambiente di Erba.
I risultati sono stati buoni per la stazione di San Rocco: quasi cento i pesci censiti in 3 ore di lavoro, tutti identificati, pesati, misurati e liberati in loco. La maggior presenza era costituita da cavedani, anche di pezzatura superiore ai 500 gr, seguiti da diversi barbi e alcuni ghiozzi padani e alborelle; in totale una decina di specie.
Ottimi, invece, sono stati i risultati ottenuti alla confluenza di Lambro e Lambretto. Quasi 200 pesci raccolti in 4 ore di lavoro; 13 le specie censite, con un’ampia rappresentanza di barbi, cavedani e carpe, con individui che superavano il chilogrammo di peso (1 carpa da 4,5kg e una da 3,8kg e 1 barbo da 1,5kg); importante è stata anche l’individuazione di pesci persico, alborelle, vaironi e ghiozzi padano.
I due tecnici del C.S.B.A. hanno inoltre rilevato anche i caratteri chimico-fisici dell’acqua del fiume; i dati erano in linea con i parametri standard di un corso d’acqua di qualità “sufficiente”, ma importante era il livello di saturazione dell’ossigeno prossimo al 100%.
“Un risultato molto significativo (migliore anche di campionamenti fatti a monte della città) favorito sicuramente dalla naturalità delle sponde e dalla varietà di habitat presenti all’interno dell’oasi ambientale di piazza Castello”; precisa Atos Scandellari, presidente del circolo Legambiente che gestisce l’area. “Questi studi dimostrano l’importanza dell’esistenza dell’oasi e della necessità di mantenerla nel suo attuale livello di naturalità”.