Parchi e urbanistica: il Caso di Monza e l’attività del coordinamento ambientalista OSSERVATORIO PTCP di MB

Con deliberazione di Consiglio Comunale di Monza n. 77 del 29/9/2014 è stata approvata una Variante Parziale al Piano dei Servizi e al Piano delle Regole del PGT vigente ai fini dell’individuazione di aree a PLIS, della riclassificazione di alcune aree produttive in zone agricole, della riclassificazione di alcune aree comunali. Si tratta nel complesso di circa 2 milioni di mq di aree libere da edificazioni che riguardano l’accorpamento al PLIS del Grugnotorto Villoresi (a ovest del territorio comunale) e di circa 790.000 mq per l’adesione al Parco della Media Valle del Lambro (zona a sud, della Cascinazza), oltre alla riclassificazione di alcune aree in agricole, per circa 100.000 mq, che hanno tenuto conto delle previsioni del PTCP di MB vigente. Da allora, più nulla si sa sulla reale adesione a quei PLIS, finalizzata alla realizzazione di un grande Parco del Grugnotorto e della Brianza Centrale, quest’ultimo finora limitato al Comune di Seregno. Sappiamo che il Comune di Desio ha avviato il percorso per inserire le proprie aree verdi appunto all’interno del PLIS del Grugnotorto Villoresi.

L’Amministrazione comunale di Monza, nel marzo 2015 ha poi presentato alla stampa il nuovo Documento di Piano del PGT del 2007, peraltro scaduto il 18 dicembre 2012. Questa variante generale, in riduzione rispetto a quella precedente, ha però macroscopiche carenze. Infatti non sono ancora stati presentati dalla Giunta il nuovo Piano dei Servizi e il Piano delle Regole che possono consentire di dare un giudizio complessivo sul nuovo PGT. Anche per la Valutazione ambientale strategica (VAS) non è stato completato il suo iter. Non solo: se è pur vero che gli Ambiti di trasformazione (AT) vengono ridotti nel numero e individuati soprattutto su aree dimesse, alcune zone non lascino tranquilli. Ci riferiamo in particolare ai sette Ambiti compatibili con la trasformazione (AcT), collocati su aree libere in diverse zone della città (Bettola, Taccona, Guerrina, Novella, Industrie), dei quali, il più rilevante, è il cosiddetto “Parco del Riciclo” nella zona su est della città, nelle immediate adiacenze del Cimitero urbano, dove ancora oggi si svolgono attività legate ad alcune lavorazioni di inerti. Quest’ambito è fortemente osteggiato dai Comitati di quei quartieri (S. Donato e S. Albino), che ne chiedono una sua destinazione a verde e sua una riqualificazione ambientale. Vi sono infine, nel nuovo Piano, dodici piccole aree di completamento (zone C) sparse in città, anch’esse libere, che invece dovrebbero essere del tutto salvaguardate.

Mentre sull’adesione ai due PLIS sollecitiamo la conclusione del suo iter amministrativo, che metta finalmente in sicurezza quella importante dotazione di verde agricolo cittadino (prevedendo nei futuri Bilanci la relativa quota finanziaria del Comune di Monza) vi è molta preoccupazione per il grande numero di Piani attuativi (11), di cui altri 7 con iter in corso, che l’amministrazione ha approvato in questi tre anni, con previsioni edificatorie, soprattutto residenziali, che se venissero tutte attuate, porterebbero a peggiorare fortemente una situazione urbanistica cittadina già fortemente compromessa, sia dal punto di vista della vivibilità sia dei flussi di traffico e relativi inquinamenti. Ciò è tanto più grave, quando si pensi che la popolazione di Monza è ferma da 35 anni a circa 120.000 abitanti e che il mercato edilizio è in forte crisi di sovra produzione. Portare quindi a compimento non solo gli atti di cui sopra (adesione a PLIS), ma anche il PGT completo (dopo 3 anni dal suo avvio), è una necessità improrogabile, la sola capace di fermare la casualità e la discrezionalità nella scelta degli interventi edificatori e di riqualificazione, in un quadro complessivo di programmazione urbanistica. Rivolgiamo altresì all’amministrazione comunale la richiesta che, contestualmente alla verifica di compatibilità del nuovo PGT con il Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP), le aree dei due PLIS sopra citati e le altre descritte, vengano destinate ad Ambiti agricoli strategici (AAS) anche nello strumento urbanistico provinciale, senza lasciare spazio ad interpretazioni diverse o alla sovrapposizione di retini (Rete Verde e/o Ambiti di interesse provinciale) che potrebbe portare ad una ambigua lettura delle carte e dei possibili interventi consentiti.

Ma non è solo nel Comune di Monza dove sono aperte partite importanti riguardanti l’urbanistica e i Parchi e dove il coordinamento ambientalista OSSERVATORIO PTCP di MB e i gruppi ad essi aderenti sono intervenuti. Altre amministrazioni hanno in programma o le stanno già elaborando, varianti ai PGT vigenti se non nuovi PGT. In tutte queste situazioni, l’Osservatorio PTCP ha presentato suggerimenti e osservazioni (Lissone, Meda, Seveso, etc) sia per evitare ulteriore consumo di suolo sia per ampliare i PLIS esistenti (Brianza Centrale) e i Parchi regionali (Bosco delle Querce di Seveso-Meda). Da tempo un altro coordinamento a noi affiliato (Comitato per il Parco regionale della Brughiera) lavora per una tutela Regionale sulle zone della Brughiera monzese e comasca e si sta raggiungendo il risultato di un ampliamento del Parco Regionale Groane verso queste aree. Per quanto riguarda il PLIS Brianza Centrale e suo PLIS, istituito nel 2001, nel Comune di Seregno, si nutrono forti preoccupazioni in quanto la precedente amministrazione (e probabilmente anche quella attuale appena insediata), aveva dichiarato l’intenzione di consentire una sua erosione per permettere la realizzazione di box e limitate edificazioni, proprio all’interno delle aree del PLIS. Ci si auspica che la Provincia non consenta tali azioni. Sarebbe altresì opportuno che il Parco Brianza Centrale si ampliasse nei Comuni di Carate Brianza, Meda, Albiate, Lissone, Macherio e Sovico così come richiesto dai gruppi ambientalisti. Altrove sono altresì possibili ulteriori inserimenti di aree di pregio naturalistico e paesaggistico per realizzare connessioni trasversali est-ovest dei parchi esistenti (PLIS Molgora e del Rio Vallone) che si sviluppano in direzione nord-sud assegnando un grado di tutela ad aree verdi tra Bernareggio Carnate e Ronco Briantino. L’Osservatorio continua il confronto sia sul PTCP sia sull’argomento Parchi anche con l’Area Vasta di Monza e Brianza (ex Provincia). A tutti i soggetti istituzionali, chiediamo evidentemente di accogliere e di approfondire le nostre proposte che hanno il fine di fermare il consumo di suolo in Brianza e di tutelare le aree verdi ancora libere.

Il coordinamento ambientalista OSSERVATORIO PTCP di MB

Monza 06-07-2015