IL CASO SANGALLI NON E' CHIUSO. ANAC AVVIA UN'ISTRUTTORIA. ORA COMMISSIONE D'INCHIESTA E DIMISSIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE.

La vicenda Sangalli è tutt'altro che chiusa. Lo abbiamo promesso alla comunità monzese e così è stato. L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) comunica l'avvio di un'istruttoria sulla transazione Comune di Monza-impresa Sangalli a seguito dell'esposto presentato dal Movimento 5 Stelle tramite il suo portavoce Nicola Fuggetta e del Comitato Beni Comuni MB.La comunicazione dell'ANAC è tutt'altro che un atto dovuto e contiene precise richieste di chiarimento all'Amministrazione che ora ha un mese di tempo per relazionare all'Autorità:

  • l'entità del danno cagionato alla stazione appaltante dall'inadempimento della Sangalli;
  • l'entità della richiesta di risarcimento avanzata dal Comune in sede penale;
  • la quantificazione del vantaggio patrimoniale che il Comune ha ottenuto per effetto dell'accordo
  • transattivo;
  • le motivazioni per cui si è addivenuto all'accordo transattivo, visto il tenore della nota indirizzata alla Sangalli prot. 145444 del 19.12.2014 sopra citata;
  • le ragioni sulla base delle quali non è stato attivato l'iter della risoluzione ex art. 135 del Codice dei contratti pubblici;
  • la specifica dei «servizi aggiuntivi» che la Sangalli si è impegnata ad eseguire per effetto dell'accordo transattivo, indicando se fossero contrattualmente previsti;
  • se con l'accordo transattivo sia stata pattuita una proroga della durata del servizio, posto che il Contratto di appalto del 22.10.2019, all'art. 3, prevede espressamente che la proroga (da intendersi quale ripetizione di servizio analogo) può essere ammessa, per la durata di 12 mesi, «ove sia riconosciuta la convenienza economica in presenza di un servizio ineccepibile»

Questa istruttoria dimostra che la decisione di transare con l'impresa Sangalli potrebbe essere illegittima e contro la legge oltreché contro l'interesse dei monzesi. Certamente è stata una decisione che contrasta con la necessità di fermezza e intransigenza verso corruzione, malaffare e illegalità che hanno inquinato il Comune di Monza e la Provincia brianzola.L'inchiesta della Procura della Repubblica Clean City ha provato che l'appalto sui rifiuti è stato aggiudicato con la corruzione. I documenti agli atti del comune registrano i gravi inadempimenti nell'esecuzione dell'appalto. La transazione sottoscritta dal Sindaco e ratificata dal consiglio comunale condanna i monzesi al pagamento di una tassa rifiuti iniqua e sproporzionata perché figlia della corruzione. La proroga di un anno è ingiustificata, è una beffa e un vero regalo dell'amministrazione Scanagatti ai pregiudicati.Ci sono gli estremi per la risoluzione del contratto e ed un nuovo affidamento. così sostenevamo in consiglio comunale. La nostra voce si levava ancora più forte di fronte alla proroga di un anno – totalmente ingiustificata – che la Giunta Scanagatti regalava alla Sangalli nei mesi scorsi.Attendiamo di leggere le contro deduzioni dell'Amministrazione e l'esito del giudizio di conto che abbiamo chiesto alla procura della Corte dei Conti, ma ora che abbiamo la conferma dell'ANAC chiediamo con ancora più forza:

1. La risoluzione del contratto e un nuovo affidamento del servizio improntato a criteri di efficienza ed economicità;

2. l'annullamento della Transazione e la restituzione ai Monzesi delle somme di cui il Comune si è indebitamente appropriato;

3. Una commissione d'inchiesta indipendente sull'intera vicenda per far luce sull'accaduto ed escludere ulteriori complicità e connivenze;

4. Le dimissioni immediate del consiglio comunale che non si è dimostrato capace di tutelare gli interessi della cittadinanza ma di curare come al solito l'interesse di parte;

 

Movimento 5 Stelle di Monza

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