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LUNEDI’ 5 MAGGIO 2014
Ore 21:00
Presso la sede della LAP – Piazza de Amicis 4 – Nova Milanese
(ex Scuola elementare di via Roma)
INCONTRO CON SIMONA BARTOLENA
Work Works: il progetto, i progetti
« Siamo in un paese di campagna, sono circa le dieci e mezzo del mattino d'una giornata d'estate, due contadini s'avanzano verso lo spettatore, sono i due designati dall'ordinata massa di contadini che van dietro per perorare presso il Signore la causa comune... », così, nel 1892, Giuseppe Pelizza da Volpedo descrive il suo più celebre capolavoro: Il Quarto Stato. Opera capitale nella storia della pittura, Il Quarto Stato è anche un ritratto straordinario di una classe sociale nascente, nonché uno spaccato sociale più eloquente di qualsiasi descrizione scritta. Quarant’anni prima Gustave Courbet ritraeva, in un racconto di disarmante crudezza, due lavoratori impegnati a spaccare pietre al bordo di una strada: un’immagine senza precedenti, in bilico tra nuova poetica pittorica e denuncia sociale. Due opere rivoluzionare nella forma e nel contenuto, che sposano a perfezione estetica e messaggio. Due opere che parlano ancora oggi allo spettatore con la stessa veemenza con cui gli artisti le hanno dipinte. Quello del lavoro – lavoro manuale ma anche lavoro intellettuale – è un filone iconografico complesso, diffuso nella storia dell’arte soprattutto a partire dal XIX secolo, capace di suggerire, oltre che nuove ipotesi formali e stilistiche, riflessioni sociali, storiche, economiche e politiche. In anni di crisi economica, l’argomento assume nuovi motivi di interesse. I rischi connaturati a questa scelta iconografica, però, non sono pochi. Nonostante la stringente attualità e l’urgenza contemporanea, l’iconografia del lavoro dovrebbe saper superare la contingenza di un momento storico per farsi simbolo di qualcosa di universale. I due citati capolavori di Courbet e Pelizza sono lì a ricordarcelo: quegli spaccapietre, quei contadini in marcia sono ottimi rappresentanti del loro tempo ma sono al contempo simboli eterni, presenti qui e oggi. Continuano a esistere con la medesima forza espressiva, vere e proprie icone portatrici di un messaggio assoluto.
Entrare nei meandri di un tema così complesso e tanto presente nel nostro quotidiano non è semplice, direi quasi che potrebbe essere rischioso: la banalità e il pietismo sono alle porte e l’equilibrio precario. Come affrontare un progetto artistico sul lavoro? Impossibile (o quasi) essere esaustivi. Impensabile (o quasi) essere oggettivi. Meglio, a questo punto, scegliere la via dell’eterogeneità, del mosaico visivo, della successione di suggestioni libere, singoli sguardi che compongono un grande affresco, raccontando l’argomento da molteplici punti di vista, con voci diverse.
Questa è stata l’intuizione (notevole) di Luigi Rossi quando, mesi fa, ha immaginato Work / Works: una serie di teli bianchi tutti uguali, di grandi dimensioni, affidati ad artisti di età, formazione e linguaggi diversi, per raccontare secondo il loro punto di vista il lavoro e i suoi riflessi sociali. Questi grandi teli dipinti sono esposti a rotazione sulla facciata di un edificio in via San Sebastiano a Nova Milanese, offerti allo sguardo dei passanti, nella speranza di sollecitare un dibattito, un dialogo, ma anche solo un breve pensiero sul tema. Affianco all’opera una targa spiega il lavoro e l’artista che lo ha realizzato, trasformando l’intervento in una sorta di esposizione a cielo aperto. Work/Works è espressione di un modo aperto, “sociale”, di fare arte. Stimola gli artisti a esprimersi su un tema attuale, affrontando una superficie di grande dimensioni che si dovrà mettere in dialogo con la collettività, adeguandosi di volta in volta a situazioni ambientali e realtà diverse. Uno sguardo individuale che si fa universale, un’azione che parte dal singolo artista per parlare a tutti.
I teli di Work/Works ora costituiscono una serie complessa ed eterogenea, un corpus composito e interessante, pronto per essere esposto nel suo insieme. Prima tappa di questo nuovo percorso è lo Spazio heart di Vimercate, il centro culturale dell’associazione che, con il Bice Bugatti Club e Street Art+, ha collaborato al progetto. Ma Work/Works ha generato anche una serie di progetti paralleli, che proseguono questo percorso in direzioni diverse, dando vita a un calendario ricco di spunti, con mostre, eventi, incontri, dibattiti.
All’esposizione dei teli si accompagnano altre due esposizione. La prima, Nova 1947 – 1997: il lavoro come dramma, è un toccante racconto fotografico di storia locale, ma capace di sollecitare riflessioni ben più ampie degli stretti confini cittadini. Da tempo Luigi Rossi del Bice Bugatti Club si sta occupando di storia del lavoro e dei lavoratori nel secondo dopo guerra. La mostra costituisce una parte importante di questi studi. La seconda è una collettiva d’arte, con opere di artisti che nella loro ricerca hanno voluto e saputo raccontare il mondo del lavoro, in particolare quello della fabbrica, come luogo di produzione ma, spesso, anche di alienazione. Le opere sono state selezionate da Simona Bartolena e Luigi Rossi e sono firmate da artisti dalle personalità diverse: Dudovich, Ossola, Orazio, Marra, Mossetti, Broggi, Galbusera, Zappaterra, Cerri... Centro nevralgico dell’esposizione è un’installazione creata per l’occasione da Andrea Cereda: Sacrifice (morti bianche). L’opera, di straordinaria forza espressiva racconta con poetico rigore le sempre numerose morti sul lavoro. Le vasche rovesciate di vecchie carriole, ordinatamente allineate come lapidi in un cimitero, diventano simbolo inequivocabile di quelle vittime del lavoro che già nel 1882 Vincenzo Vela rappresentava in una delle sue sculture più sconvolgenti e attuali. Tra simbolo e disarmante fisicità, storia e attualità, Cereda, con l’intelligenza e l’asciuttezza di toni, che caratterizza il suo lavoro, lascia che sia lo spettatore stesso a trarre le proprie conclusioni osservando queste trenta silenziose ma incombenti presenze di ferro arrugginito.
Simona Bartolena
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LiberoLibro Macherio
Sabato 10 maggio avremo come ospiti e relatori dell'opera ''Il duca di Sabbioneta'' - opera premiata e nota in campo accademico - Luca Sarzi Amadè, autore e storico, nonchè giornalista di Corriere e Giorno, e la signora Maria Elena Ascoli. L'evento si svolgerà sabato 10 maggio alle ore 21 in sala del Camino, a Macherio.
Ivano Mingotti
Presidente LiberoLibro Macherio
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Parco Regionale sui territori della Brughiera: questo deve essere l’unico obbiettivo.
Giovedì 24 aprile 2014 si è tenuto a palazzo Lombardia di Milano un incontro tra l’assessore all’ambiente Claudia Terzi, i tecnici regionali del Settore Parchi, i responsabili del Parco Groane e del PLIS Brughiera Briantea e i Sindaci dell’area della Brughiera.
Motivo dell’incontro era di esporre quali possono essere gli sviluppi futuri per la proposta di tutela delle aree della Brughiera a mezzo dell’applicazione delle normative regionali sui Parchi, come richiesto, ad oggi, da dodici Comuni del territorio.
Le ragioni che hanno portato a questo incontro possono essere così riassunte:
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Rispondere ad una richiesta pervenuta a Regione Lombardia da parte di 12 Amministrazioni Comunali attraverso una delibera di Consiglio, per riaprire un confronto sull’istituzione di una tutela regionale sui propri territori a verde della Brughiera.
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Dare seguito ad alcuni incontri precedenti che si sono tenuti in Regione con alcune Amministrazioni Comunali che si sono rese disponibili a farsi da tramite con il territorio per chiedere l’avvio di incontri sulla tematica del Parco Regionale.
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Verificare i motivi per cui gli altri 12 Comuni non hanno ancora deliberato per l’istituzione del Parco Regionale, ovvero se ciò dipende da una precisa volontà politica, dalla necessità di ulteriori informazioni sulle procedure o da altre richieste da sottoporre alla Regione su questo tema.
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Mettere, in questo primo incontro, il Parco Regionale delle Groane, ente già esistente, a confronto con le Amministrazioni Comunali della Brughiera per sciogliere possibili dubbi o per rispondere a eventuali quesiti in ordine procedurale o economico.
La discussione, come prevedibile, si è sviluppata sulla questione che ormai da più di un anno è stata esposta (anche durante l’incontro con i Sindaci a Cantù del 26/11/2012) da Regione Lombardia sulla questione Parchi Regionali.
Causa mancanza di fondi, infatti, le attuali politiche regionali in materia sono ora improntate ad escludere la nascita di nuovi Parchi Regionali, mentre sono invece molto favorevoli sia all’accorpamento tra loro di enti di tutela di aree a verde sia al loro ampliamento, con l’inserimento di nuove aree attualmente non tutelate dalla legge regionale sui parchi.
Proprio questo sarebbe, per Regione Lombardia, il caso delle aree della Brughiera.
L’assemblea si è conclusa con l’assunzione di alcuni impegni delle varie figure Istituzionali presenti con l’obiettivo di riprendere i lavori dopo la tornata elettorale di maggio in cui sono coinvolti anche alcuni Comuni della Brughiera.
Questi gli impegni principali assunti:
1) Entro il mese di Giugno 2014 gli uffici del Parco Groane predispongono un prospetto economico di spesa per i comuni della Brughiera chiedendo i dati alle varie Amministrazioni per procedere con i calcoli necessari.
2) Regione Lombardia valuta quali dovranno essere i passaggi burocratico- amministrativi che i Comuni dovranno recepire per l’adesione ufficiale al progetto di legge regionale di tutela delle aree a verde individuate.
3) A fine Giugno 2014 l’assessorato convoca di nuovo tutti i 24 sindaci per istituire il Tavolo Operativo per iniziare i lavori per l’istituzione del Parco Regionale Groane-Brughiera.
Riteniamo che questo incontro, al quale abbiamo partecipato come Comitato, sia stato molto importante per il futuro dei nostri territori a verde.
Non va però nascosto che tale incontro è stato “ostaggio” di un attendismo – per noi del Comitato incomprensibile e ingiustificato - di una parte di sindaci che, adducendo motivazioni varie, hanno cercato, come purtroppo già accaduto in precedenza, di rimandare qualsiasi decisione in merito.
Decisioni che, come Comitato, riteniamo debbano essere prese al più presto se si vuole finalmente dimostrare con i fatti di avere davvero a cuore la tutela dei territori della Brughiera.
La sfida che ci attende (ma che soprattutto attende le Amministrazioni Comunali) è quella di saper orientare e trasformare a beneficio del territorio quella che oggi può sembrare una difficoltà - l’accorpamento ad un Parco esistente, le Groane - assumendone gli aspetti positivi. Aspetti che possono modificare l’attuale condizione, problematica rispetto al livello di tutela territoriale, in una nuova opportunità per i comuni.
Abbiamo sempre pensato come Comitato “in tempi non sospetti” che l’area della Brughiera non poteva essere considerata come un’entità separata dai sei Parchi che la circondano. Anche nel nostro programma di escursioni abbiamo sempre lo sguardo rivolto ai territori a verde confinanti con la Brughiera.
Forse il fatto di considerare queste aree da proteggere come facenti parte di un unico sistema verde potrebbe essere la carta vincente per il futuro dei nostri territori.
Da alcuni viene dichiarato che “i territori delle Groane sono completamente diversi da quelli della Brughiera”.
Tale affermazione è assolutamente infondata e nasconde solo una forma poco attuale di particolarismo territoriale o, come si diceva una volta, di miope “campanilismo”.
Infatti, Groane e Brughiera hanno la medesima origine geologica prodotta dalle fasi fluvioglaciali che hanno generato territori con le stesse caratteristiche morfologiche, a formare il Pianalto, elemento comune ai due ambiti che produce caratteristiche naturalistiche analoghe. Sono entrambe aree che hanno vissuto l’attività estrattiva e di lavorazione dell’argilla e quindi con una storia produttiva simile. Presentano aspetti naturalistici simili anche se alcuni ambienti naturali si sono conservati meglio nella Brughiera. Certo è che se si aspetta ancora molto nel tutelare questi territori, il rischio è di perdere anche questa particolarità della Brughiera.
Tenuto conto di ciò, in tutti gli incontri, i componenti del Comitato per il Parco Regionale, hanno più volte evidenziato che il territorio cui fa riferimento la Brughiera è un territorio che ha una propria specificità e che questa sarebbe meglio valorizzata nell’istituzione di un ente di gestione autonomo regionale teoricamente composto da 24 comuni.
Questo, di fatto, è stato l’obbiettivo fino ad oggi rincorso, ma, come esposto durante gli incontri, esso è risultato non essere più una priorità di Regione Lombardia che sostiene invece la strada dell’accorpamento della Brughiera ad altro ente parco regionale.
Il Comitato ribadisce comunque che la soluzione più adeguata alla “questione Brughiera” era l’istituzione di un Parco Regionale specifico come prospettato e deciso da ormai trent’anni!
Ma proprio per l’indecisione o la contrarietà dimostrata in questi decenni da parte di alcune amministrazioni (locali, provinciali o regionali) che non hanno saputo cogliere l’occasione, alla fine degli anni novanta, di istituire una tutela su questo parco quando ciò era possibile, si ritiene indispensabile ora proseguire seguendo e incalzando l’indirizzo prospettato da Regione Lombardia per l’accorpamento ad altro ente senza ulteriori indugi o “finte” delusioni.
L’obbiettivo deve essere quello della tutela e della gestione Regionale di queste ultime aree verdi a nord di Milano e ai piedi delle Prealpi, indipendentemente da come si chiamerà il parco o da dove sarà collocata la sede (o le sedi) amministrative dello stesso.
Comitato per il Parco Regionale della Brughiera
www.comitatoparcobrughiera.it 02/05/2014
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Vi segnalo e vi invito a questo convegno organizzato dalla Fim Lombardia a sostegno delle vertenze e dell'occupazione nel settore dell'Ict e dell'hig tech, settore fortemente presente in Brianza ed in particolare nel Vimercatese dove come Fim siamo impegnati direttamente su diverse vertenze aziendali (Alcatel Lucent, Bames, Compel, Linkra, Micron Semiconductor Italia, SEM, STMicroelectronics, ecc.).
Il convegno dal titolo "Question time: una nuova politica economica per il rilancio dell'industria Hi Tech e la tutela dell'occupazione" si terrà:
Lunedì 12 maggio dalle ore 9.30 alle ore 13.00 - c/o il Cinema nuovo, Via Fabio Filzi 35, Omate (frazione di Agrate Brianza).
Interverranno Delegate e Delegati Fim Cisl, rappresentanti delle Istituzioni (il Sindaco di Agrate Brianza Ezio Colombo, il Presidente della Provincia di Monza e Brianza Dario Allevi) e dirigenti della Cisl (Viganò e Petteni).
Sarà presente all'incontro Pierpaolo Baretta, sottosegretario al Ministero dell'economia
Gianluigi Redaelli
Segretario generale aggiunto Fim Cisl Monza Brianza Lecco
responsabile Provincia Monza e Brianza
Via Dante 17/A
20900 Monza
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La Cooperativa COAFRA della Cascina Nibai – che fornisce il grano e la farina del progetto Spiga e Madia del Distretto di economia solidale della Brianza – cerca urgentemente terreni agricoli (seminativo e prato-pascolo) da coltivare sulla base di un regolare contratto d'affitto anche per un periodo molto breve. I terreni possono essere situati in qualsiasi zona d'Italia.
Per informazioni Francesco Viganò 330 789 314
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“Un welfare per il futuro”: martedì 6 maggio a Monza un dibattito condotto dal segretario Virtuani. Presente anche il sindaco di Monza Roberto Scanagatti
Monza, 1° maggio 2014 - Con gli obiettivi di discutere sulla qualità delle proposte sostenute dal Partito Democratico a tutti i livelli amministrativi e di diffondere le buone pratiche già avviate, il PD di Monza e Brianza organizza l’incontro “Un welfare per il futuro. Oltre la crisi, i comuni e le politiche sociali”. Parteciperanno al dibattito, introdotto dal segretario provinciale Pietro Virtuani, il sindaco di Monza Roberto Scanagatti, il vicesindaco di Monza e assessore alle Politiche socialiCherubina Bertola, il sindaco di Cernusco sul Naviglio e presidente della Lega Autonomie Lombardia Eugenio Cominicini, il presidente del Forum Associazioni Familiari di Monza e Brianza Cesare Palombi, il consigliere regionale Carlo Borghetti e Zaccheo Moscheni, già responsabile del welfare nella segreteria provinciale PD.
L’appuntamento è alle 21 del prossimo martedì 6 maggio a Monza, presso il Circolo Cattaneo di via Vittorio Veneto 1.
Ufficio stampa PD Monza e Brianza
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VENERDì 9 MAGGIO 2014 ORE 21.00
Pintus è il comico più rappresentativo del programma televisivo Colorado. Per la prima volta si presenta in teatro con un proprio spettacolo nel quale esprimerà tutto il suo talento di grande intrattenitore, sia comico che musicale. “Care donne, a differenza di quelle di grigio, le sfumature di pintus vi faranno ridere!”
ULTIMI 20 BIGLIETTI DISPONIBILI: € 25 + prevendita
TEATRO MANZONI MONZA
Ufficio Stampa e Comunicazione
Indirizzo: via A. Manzoni 23, 20900 Monza (MB)
E-mail: letizia@teatromanzonimonza.it
Tel: 039 386 500 (centralino Mart-Ven 10.30-13, 15-18)
Fax: 039 2300966
WebSite: www.teatromanzonimonza.it
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LA NOTTE
giovedì 8 maggio | ore 21.00
spazio Heart pulsazioni culturali – via Manin 2, angolo via Trezzo – VIMERCATE MB
ingresso con donazione per tutti
Lo straniero – Antonello Cassinotti
L’assente – Il pubblico
Sax – Massimiliano Milesi
MORTE E RINASCITA DELLA TRAGEDIA
venerdì 9 maggio | ore 20.30
NUOVA Biblioteca Vittorio Sereni – Via Agnese Pasta 43 – MELZO MI
a cura di Oliviero Ponte di Pino
un appuntamento di A TEATRO? Un invito a conoscerlo
appuntamenti di formazione e approfondimento della cultura teatrale tesi a mettere il pubblico al centro
tutti sono invitati a portare carta penna e [...]
1714-2014 RICORDANDO IL MIRACOLO
domenica 11 maggio | ore 16.00
Foppa nuova di Ornago (500 m dopo il Santuario, direzione Busnago) - ORNAGO MB
UNA PASSEGGIATA TEATRALE DAL BOSCONE ALLA FONTE DI ORNAGO
Spettacolo itinerante lungo i sentieri e i luoghi del “miracolo”
Gli spettatori saranno coinvolti in un percorso naturalistico a piedi per la campagna ornaghese per rivivere le atmosfere, le [...]
SILLABE LIBERE IN LETTURA SONORA
venerdì 16 maggio | ore 21.30
Palazzo Archinti – Piazza Libertà - MEZZAGO MB
Antonello Cassinotti (voci recitanti)
Giancarlo Locatelli (clarinetto)
Sergio Prada (chitarre)
all’interno di MAGGIO MEZZAGHESE 2014
delleAli - associazione culturale
sede legale - via Tornaghi 44 - 20062 Cassano d/A MI
sede operativa – Piazza Marconi 7 – 20871 Vimercate MB
tel/fax 039 638 93 64
cell 340 855 34 22
skype: delleali
info@delleali.it
www.delleali.it
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DAL 7 MAGGIO A MONZA “FALSI RICORDI”, MOSTRA DELL’ARTISTA FRANCESCA MOTTA
PER UNA SETTIMANA PRESSO LO SPAZIO COMUNALE PUNTO ARTE, LA PRIMA ESIBIZIONE PERSONALE DELLA PITTRICE SOVICESE
L’INAUGURAZIONE è prevista per giovedì 8 maggio, ore 19 - 21
Monza, 30 aprile 2014 - Ricordi e viaggi, suggestioni ed esperienze reali che si susseguono nella vita degli esseri umani. Dal 7 al 14 maggio nel Punto Arte di Monza, via Bergamo 2/c, l’artista brianzola Francesca Motta presenta Falsi Ricordi e sollecita visitatori e popolo del web 2.0 a una riflessione sulla concretezza e sulla potenza delle nostre memorie.
Diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, già selezionata per varie mostre collettive, Francesca Motta, affronta con slancio la sua prima esperienza di mostra personale: “Il filo conduttore del lavoro che espongo è il Ricordo, caratterizzato dalla sua dimensione di non autenticità – dichiara nel suo francescamottaartista.blogspot.it - Sono le suggestioni concrete che restano nella mente dopo un viaggio, create da sensazioni pure ed emozioni, spesso tanto intense quanto irreali”.
“Le opere non sono in questo senso la testimonianza di un viaggio specifico - aggiunge Roberta Musano, curatrice della mostra con Sabrina Ceruti - ma sono la rappresentazione immaginifica di ciò che resta e sedimenta nella mente del viaggiatore, quando si distacca sempre di più dalla realtà dell’esperienza.”
Ecco allora che, inseguendo i Falsi Ricordi propri e dell’artista, i visitatori troveranno nella galleria comunale vari tipi di lavori, realizzati negli ultimi due anni. La mostra si apre con i disegni su carta Carnet di viaggio, dominati dal bianco e nero, caratterizzati da una singolarità del segno che è al tempo stesso pittorico e grafico. Continua con Polittico rosso magenta, un’opera in cui ilcolore invece si impone con decisione e segnala l’avvio di una ricerca che non è solo cromatica ma anche materica. Si chiude a sorpresa con Sgurbat due piccole sculture, in legno e rame, che ci raccontano del ricordo dei luoghi familiari, delle immagini care e ci testimoniano la versatilità dell’autrice, curiosa dell’arte e sempre pronta a esplorare con umiltà e studio nuove possibilità di espressione della sua vena creativa.
La settimana di mostra prevederà momenti d’incontro, reale e virtuale, aperti ad amanti dell’arte, curiosi, viaggiatori.
L’ingresso è libero e il benvenuto è per tutti.
Orari Falsi Ricordi: giorni feriali dalle 15 alle 19; sabato e domenica dalle 11 alle 19.
PROGRAMMA
Giovedì 8 maggio, ore 19 - 21 INAUGURAZIONE
Sabato 10 maggio, ore 19 - 19.15 CHIACCHIERE DI VIAGGIO
In viaggio e dal viaggio piovono suggestioni per inedite conversazioni sull’arte. Nadia Rognoni, Prof.ssa di Plastica Ornamentale all’Accademia di Belle Arti di Brera, incontra l’artista Francesca Motta.
Martedì 13 maggio FALSI RICORDI 2.0
Social event day per raccontarsi on line e commentare l’esperienza di Falsi Ricordi su francescamottaartista.blogspot.it
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Grande festa al Centro Anziani Maria Bambina di Bellusco
per i cent’anni di Riccardina
Festa per i cent’ anni di Riccardina, ospite della Comunità Alloggio del Centro Anziani Maria Bambina. La festa si svolgerà sabato 10 maggio 2014 dalle ore 16 presso la sede del Centro di Bellusco, via Roma 7 di fianco alla chiesa parrocchiale. Saranno presenti, al taglio della torta e per gli auguri, il sindaco di Bellusco Roberto Invernizzi e di Ornago Maurizia Erba oltre che al parroco don Valerio Fratus e a don Roberto Terenghi. Se il tempo lo permette, la festa avrà luogo nel giardino del Centro Maria Bambina, con tutti gli ospiti della comunità, i familiari di Riccardina, gli operatori, i volontari e gli amici di Ornago e Bellusco. Riccardina e gli operatori del Centro saranno disponibili per uno scambio di battute con i giornalisti
Di seguito un breve post che racconta la vita del Centro Maria Bambina con due testimonianze, una di Giovanni 85 anni, ex falegname, e l’altra di Anna 83 anni. Sono inseriti anche i commenti e le dichiarazione degli operatori e dei responsabili del Centro Maria Bambina
“Miglior posto non potevo trovare”
Un giorno, a Bellusco, al Centro Diurno Anziani della Cooperativa La Meridiana
Volti sereni, sorridenti, in prevalenza donne, gli sguardi vivi e presenti. Si capisce che le persone che trascorrono la loro giornata al Centro Diurno Anziani di Bellusco, in provincia di Monza, sono contenti di aver fatto la scelta di stare dalle 8,30 sino alle 17 al Centro. Lo conferma Giovanni, 85 anni, ex falegname, da 4 mesi è al centro, “no, non tornerei indietro, qui mi diverto, facciamo tante cose, tante attività, si disegna, si canta, si gioca, si fanno piccoli lavoretti, mi trovo benissimo, anche mio figlio è contento. Si parla, si scherza, ci sono tante donne e tanti amici con cui conversare. A casa, invece, il tempo si cristallizza nella solitudine, non passa mai, è una lenta clessidra appannata dalla nostalgia dei ricordi.” Che si facciano tante cose lo conferma Emanuela Sala Peup, animatrice del Centro, “le attività di laboratorio non sono fini a se stesse, tanto per passare il tempo, sono lavori che ci hanno chiesto di fare. Pensa, per la festa del paese abbiamo fatto gli addobbi, ripariamo qualche collana e oggetti di bigiotteria, si fanno anche riparazione di vestiti. Questo è un po’ il nostro segreto, sentirsi a casa, vincere la solitudine, costruire relazioni, essere attenti ai bisogni, considerare l’anziano cittadino attivo e importante per la comunità e per la nostra cittadina. ”
Qui, al Centro, è come una piazza, molti passano, salutano, si rivive qualche ricordo, poi una risata e la merenda insieme. Sono 25 gli iscritti al Centro Diurno, gli anziani cioè che frequentano da lunedì al venerdì, che arrivano la mattina ed escono nel tardo pomeriggio per tornare alle loro abitazioni
Il Centro Maria Bambina è una palazzina graziosa di due piani, di fianco alla chiesa: al piano terra, con la sala grande ove si pranza e dove si svolgono le principali attività, c’è la palestra, una sala riposo, bagni assistiti e un locale infermeria. E’ presente un Centro di riabilitazione che occupa diversi ambulatori e, nei locali seminterrati, una piscina riscaldata per terapia in acqua. Quest’ultimo servizio è gestito da “Acquaemed”, un’Impresa Sociale nata per volontà della Fondazione “Maria Bambina” proprietaria dell’immobile.
Al primo piano le stanze della Comunità Alloggio suddivise in camere e mini appartamenti tutte con bagno, dotate di sollevatori a soffitto; oltre ad ampi spazi comuni, luminosi e accoglienti. C’è la possibilità di soggiorni per breve e lungo periodo per anziani con temporanei bisogni di assistenza 20 i posti disponibili.
Il Centro Maria Bambina è oggetto di una ricerca di Regione Lombardia. Si desidera monitorare se questo modello può essere il futuro, andare oltre la casa di riposo. Dal 2006, da quando è iniziata l’attività del Centro, solo una persona ha avuto qualche dubbio, ha provato altre realtà, ma alla fine è tornata al Maria Bambina. Claudia Stucchi, medico di riferimento, fra pochi mesi mamma, racconta con passione del suo lavoro: qui, al Centro non sono il medico di base, intervengo per offrire la prima assistenza e poi per comunicare con il loro medico. Il Centro offre anche un altro vantaggio: oltre alle attività ludiche e ricreative, si può fare ginnastica, fisioterapia e utilizzare i servizi infermieristici. Al Maria Bambina sono presenti 10 operatori che si alternano in modo da offrire assistenza 24 ore su 24.
“Il Centro Maria Bambina è un centro d’avanguardia, -afferma Luca Pozzi, responsabile della struttura- un servizio innovativo che sperimenta e pratica modelli che favoriscono l’inserimento sociale dell’anziano e sostengono la famiglia. Il Centro è nato – prosegue Luca Pozzi- dall’impegno congiunto dei residenti, delle associazioni di volontariato, degli imprenditori locali, dell’amministrazione comunale e della parrocchia di Bellusco”. La gestione del Centro è affidata alla Cooperativa La Meridiana di Monza, specializzata nella cura e nei progetti innovativi di servizio agli anziani e alle famiglie. La Meridiana nasce nel 1976, a Monza, da un gruppo di giovani volontari che portava la legna da ardere agli anziani soli. Oggi La Meridiana, “dopo anni di cammino - ricorda Roberto Mauri, direttore della Cooperativa - progetta, realizza e gestisce diverse realtà in grado di rispondere ai molteplici bisogni di anziani e familiari ed è accreditata nella comunità scientifica e accademica come promotrice e capofila di progetti sperimentali. L’intero sistema socio sanitario osserva con interesse le proposte e i progetti de La Meridiana, che sono monitorati da gruppi di studio e di ricerca universitaria”.
“Miglior posto non potevo trovare”, così esordisce Anna, 83 anni di Bellusco, lavorava a Monza faceva rammendi invisibili. “A me non piace stare sola – continua Anna – qui al Centro ho trovato compagnia, disegniamo, leggiamo i giornali … La sera a casa sono serena. All’inizio, prima di entrare al Centro, avevo qualche perplessità, ero titubante, poi, però, ho scoperto l’utilità di questa esperienza: Maria Bambina è una famiglia, non è grande, non è dispersiva. Sono contenta anche perché i miei figli sono più sereni: sanno che sono qui e che sto bene ”.
Come è noto, la situazione anziani assume sempre più carattere di emergenza anche in Brianza. Alleghiamo l’articolo pubblicato dal Corriere della Sera lo scorso 15 aprile che fa il punto della situazione in provincia di Monza e Brianza.
Bellusco, 30 aprile 2014