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RI-ABI(li )TARE dedicato all' affido familiare per persone con disturbi psichici. Il convegno si svolgerà presso URBAN CENTER Monza via Turati, 6 27 novembre (pomeriggio) 28 novembre (tutta la giornata).
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Incontro conclusivo del convegno di riflessione sulla didattica sperimentale dell’ISA di Monza (1967 – 2014)
Il 29 di Novembre, alle 15.00, nell’aula magna dell’Liceo artistico di Monza (oggi dedicato a Nanni Valentini, anche per sottolineare la continuità con l’esperienza dell’ISA), si terrà l’incontro conclusivo della riflessione sull’esperienza sperimentale dell’Istituto Statale d’Arte di Monza. I precedenti incontri (18 ottobre, 8 novembre, 15 novembre) hanno messo a fuoco alcune delle caratteristiche più importanti dei percorsi didattici proposti dall’ISA di Monza, evidenziandone il valore e il significato. Per questo sono stati invitati a partecipare responsabili politici, rappresentanti di istituzioni scolastiche e universitarie ed esponenti delle associazioni professionali interessati all’ambito dell’Istruzione artistica. Sarà il momento in cui far sentire la voce e la passione di chi lavora e vuole continuare a lavorare nell’Istruzione artistica, per l’Istruzione artistica o con l’Istruzione artistica: per questo è indispensabile una partecipazione consistente, appassionata e consapevole. Tutti, artisti e professionisti, imprenditori, addetti dell’informazione, genitori e studenti, esperti e appassionati sono invitati a partecipare, perché l’investimento sulle arti, pure o applicate, la loro pratica e la loro conoscenza diventi una realtà e non rimanga solo nelle dichiarazioni d’intenti. Tra gli altri sarà presente Flaminia Giorda dirigente tecnico della direzione generale per gli ordinamenti scolastici.
Per il Comitato Didattico Scientifico
Andrea Sciffo
Per informazioni www.isamonza.it
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GIUSTIZIA NEGATA
Nonostante la sentenza del TAR riponiamo la massima fiducia nell’operato della magistratura, ma ciò non toglie il diritto di critica. Lo Statuto del Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza, all’art. 2, recita testualmente: “La gestione di ciò che è riconosciuto come bene comune deve essere attuata nel suo pieno rispetto e con la massima trasparenza; a tal fineil Comitato ripudia qualsiasi forma di illegalità e di illegittimità ad essi collegata.”Dal momento che l’affidamento del servizio idrico a Brianzacque risultava palesemente illegittimo ab originem (fu affidato nel maggio 2011 dall’allora giunta provinciale, organo che nemmeno ne aveva le competenze), il Comitato ha ritenuto doveroso opporsi a tale decisione in tutte le possibili sedi, compresa, con il supporto di tre Consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, l’impugnazione, depositata nell’estate 2013 avanti il TAR sezione Milano, dell’ultima Delibera di affidamento assunta dall’ATO provinciale.Non si tenti di svilire l’azione del Comitato a sterile polemica; essa è, invece, espressione di civiltà giuridica e di attenzione verso il bene comune per eccellenza, cioè l’Acqua. Tanto è vero che le istanze del Comitato sono state reiteratamente accolte sia dall’AGCM che dal Governo. Il Governo, anzi, non solo ha riconosciuto che quanto sostenuto dal Comitato fosse vero (mancanza dei requisiti, da parte di Brianzacque, per ottenere l’affidamento) ma ha anche affermato che il Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza ha la piena legittimazione a far valere queste istanze.Eppure il 6 novembre scorso il TAR di Milano, senza nemmeno sfiorare il merito della questione, ha dichiarato inammissibile il ricorso per carenza di interesse ad agire sia del Comitato che dei Consiglieri comunali. Pensavamo che fosse una virtù democratica quella di segnalare, da cittadini che hanno a cuore il bene comune, una evidente prevaricazione delle norme vigenti e abbiamo creduto che un Tribunale potesse esprimersi nel merito anziché cercare, per oltre un anno, un motivo per non dare credibilità alle persone che lo hanno denunciato. Ma la sentenza del TAR Milano si inserisce purtroppo nel solco della decisione adottata dallo stesso Tribunale nell’ambito del Ricorso del Comitato Parco contro la sias, dove la questione è stata liquidata con la non legittimazione delle associazioni ambientaliste a intervenire su materie quali le gare d’appalto. Se poi volessimo ampliare il discorso potremmo citare alcune recentissime sentenze penali che hanno sconcertato l’opinione pubblica. Viene quasi da pensare che i Cittadini non siano tutelati dalle leggi di questo Stato e che gli stessi siano considerati solo come consumatori e contribuenti da depredare, come le risorse di questo Paese e del suo territorio.
Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza
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Le inondazioni che hanno colpito il Ce.A.S. hanno causato gravi danni alla struttura e agli oggetti al suo interno. Noi non ci siamo arresi e stiamo lavorando per ripulire e ricostruire ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per questo abbiamo stilato una lista di materiali che sono andati distrutti e che sono di primaria importanza.
Ringraziando chi ci ha già aiutato e chi lo farà ricordiamo che servono volontari per ripulire e sistemare il CeAS, referente Francesco Casali: 393.9015594
Se vuoi aiutarci con una donazione
Banca prossima
IT08R0335901600100000000470
Ceas centro Ambrosiano di Solidarietà ONLUS
Causale: Esondazione lambro 2014
Ci piacerebbe rimanere in contatto con chi ci è vicino in questi giorni, scrivici il tuo indirizzo o la tua mail nel bonifico oppure contattaci a segreteria@ceasmarotta.it
Lista prime necessità:
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armadiatura aperta
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armadiatura chiusa per alimenti
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2 armadiatura in alluminio con chiusure
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2 armadiatura lavanderia
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2 congelatore a pozzetto
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controllo accumolo acs con sostituzione resistenza elettrica
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controllo impianto elettrico
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4 frigoriferi con controllo temparutura
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6 lavasciuga da 8 kg
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3 stendibiancheria a soffitto
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impianto elettrico strappato a seguito rottura pareti interne, da rifare in toto
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lavaggio a secco Tendaggio ignifughi oscuranti
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materiale di consumo e cancelleria
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materiali di consumo
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1 forno elettrico
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1 microonde
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3 pc + video
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2 stampanti
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12 sedie
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2 divanetti
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2 librerie
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2 scrivanie + 2 sedie
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2 tavoli per riunioni + 12 sedie
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20 sedie con ruote per ufficio
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3 frigoriferi per uffici
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40 sedie sala massari
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48,60 mq pareti in gasbeton
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pompa soffiante
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revisione funghi per esterni
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rifacimento quadro elettrico locale caldaia
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ripristino intonaco ammalorato e tinteggiatura bianco
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Scaffalatura 2,5*2,00
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Scaffalatura 6*2,00
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armadi archivio (n. 4) chiusura a chiave
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banco lavaggio piatti ed armadi da cucina
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boiler casette e cucina
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sostituzione boiler HCS
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sostituzione bruciatore boiler
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sostituzione caldaia RIELLO
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sostituzione 2 caldaie Sime/murelle
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cucina industriale a gas 4 fuochi
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porta antipanico (divelta dall’acqua)
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sostituzione filtri e ripulitura tubazioni
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sostituzione motore interno
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sostituzione pompe elettrice impianto sanitario
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porta divisoria
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porta serramento in alluminio
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sanitari bagno handicap rotti e accessori + sanitrit
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sanitari rotti e accessori
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stendibiancheria
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tavoli e scaffali
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tornio e forno ceramica
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SEL di MB
UNA NUOVA IGIENE AMBIENTALE DELLA BRIANZA: PUBBLICA, SOSTENIBILE E PARTECIPATA
Il servizio rifiuti, come quello idrico, è da sempre considerato nell’ordinamento giuridico italiano un servizio pubblico locale. Tale principio è stato fortemente riaffermato dai referendum abrogativi del 12 e 13 giugno 2011 all’art. 23 bis della Legge 133/2008 di privatizzazione dei servizi pubblici locali varata dal Governo Berlusconi e ribaditi dalla sentenza 199 del 20 luglio 2012 della Corte Costituzionale che ha giudicato incostituzionale l'articolo 4 della legge 138/11, immediato colpo dello stesso Governo Berlusconi in contrasto con gli esiti referendari. In Brianza la gestione del ciclo dei rifiuti è da sempre frammentaria: i comuni hanno affidato negli anni i servizi di raccolta, conferimento e smaltimento a società pubbliche (municipalizzate o consortili) e private. Se è vero che sono nate negli anni società consortili ad hoc per gestire e ottimizzare le risorse delle singole municipalizzate dei comuni, non si è mai registrata una regia coordinata complessiva d’ambito. Sinistra Ecologia Libertà ritiene che la politica e i suoi organi, in modo partecipato e trasparente, debbano tornare a fornire gli indirizzi politici di sviluppo e gestione delle società pubbliche e partecipate del territorio. In considerazione del D.L. 66 del 24 aprile 2014 convertito in Legge 89 del 23 giugno 2014 che invita alla razionalizzazione delle società partecipate con il fine del contenimento costi e alla ottimizzazione dei processi di gestione. Ritenuto che, sia dal punto di vista economico che da quello dell’efficienza dell’intera gamma dei servizi legati all’ambito dei rifiuti, vale a dire, raccolta, smistamento e trattamento, la risposta non può che essere individuata nella creazione di un sistema integrato di gestione dei rifiuti e nell’affidamento dello stesso ad un unico soggetto industriale totalmente pubblico.Ci sembra del tutto evidente la necessità di procedere dunque verso la costituzione di una sola società pubblica provinciale di gestione del ciclo integrato con il fine della:
1. Ottimizzazione e razionalizzazione delle risorse economiche;
2. Ottimizzazione e razionalizzazione delle risorse tecnologiche;
3. Riduzione e razionalizzazione dei Consigli d’Amministrazione societari;
4. Tutela dei lavoratori e aumento dei livelli occupazionali;
5. Rilancio di politiche pubbliche volte all’innovazione più che al profitto;
6. Razionalizzazione e migliore tracciabilità del servizio di trasporto dei rifiuti;
7. Maggiori controlli e trasparenza del ciclo dei rifiuti anche attraverso la partecipazione civica nel comitato di controllo societario.
Sinistra Ecologia Libertà Monza e Brianza ribadisce dunque il proprio sostegno all’obiettivo “Rifiuti zero”, attraverso il sostegno a politiche volte alle “5 R” (Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero, Revisione) e ritiene dunque di importanza centrale e strategica che la Brianza organizzi attraverso una unica società pubblica il proprio ciclo integrato dei rifiuti, al fine di allontanare il rifiuto dalle logiche del mero profitto e interesse economico in favore di politiche volte alla sostenibilità sociale, lavorativa e ambientale. Pertanto, alla luce del quadro societario brianzolo e delle possibili fusioni in atto, riteniamo
necessario che gli Enti Locali diano vita ad un’unica nuova società interamente pubblica in house con l’esplicito mandato di:
1. Fermare i processi di privatizzazione e frammentazione societaria nonché preparare un piano di retrocessione delle eventuali quote private per arrivare a costituire una società con un solo consiglio di amministrazione (tale progetto deve necessariamente coinvolgere BEA, Gelsia Ambiente e CEM);
2. Predisporre un piano industriale strategico per il massimo recupero dei materiali (tutto ciò che è recuperabile non deve essere incenerito) contenente:
- l’accantonamento degli utili per finanziare la ricerca e investire in tecnologie volte al superamento dell’incenerimento ed al mantenimento del teleriscaldamento;
- la realizzazione di tutti gli impianti necessari a trattare tutte le tipologie di rifiuti anche al fine di contenere i costi del ciclo;
- lo sviluppo delle filiere della lavorazione e gestione delle materie prime recuperate;
il recupero e la valorizzazione ambientale dell’area in cui sono ubicati gli impianti;
3. Garantire la totale trasparenza dei processi gestionali e aziendali attraverso il comitato di controllo societario;
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carissimi, dovete scusarci se ci facciamo risentire dopo tanto tempo ma stavamo cercando di capire, con la nuova giunta agratese, come sarebbe andato avanti il progetto. Purtroppo il progetto non proseguirà perchè la Giunta ha deciso di mettere la sua attenzione altrove. Noi speriamo sempre che nel futuro prossimo possa nascere in Brianza un progetto di abitazione collaborativa accompagnato da un’Amministrazione pubblica che veda in questo tipo di abitare una risorsa di coesione sociale, di rivitalizzazione dei territori e di risposta a dei forti bisogni di socialità e relazione che vediamo sempre più forti. Ringraziamo tutti quelli che in vario modo e a vario titolo hanno provato a lanciare un seme in questa direzione nel territorio di Agrate Brianza.
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BILANCIO SULLA SICUREZZA IDRAULICA DEL FIUME LAMBRO
Nella settimana compresa tra il 12 ed il 16 Novembre, il Lambro ha dimostrato quanto anche il nostro territorio sia sotto la “Spada di Damocle” del rischio idrogeologico. Oltre 70 mm di pioggia, in ciascuna delle due mezze giornate del 12 e del 15, hanno portato, con una impressionante velocità, all’innalzamento del livello del nostro fiume. All’idrometro di Peregallo il livello delle acque del Lambro è salito, nelle stesse frazioni di tempo, con altrettanta velocità, raggiungendo l’eccezionale quota di quasi 3 metri sopra lo zero idrometrico. Con gli ulteriori contributi degli sfioratori della rete fognaria monzese le acque del Lambro hanno allagato i prati del Parco, le solite strade cittadine, e le case di molti monzesi. Il traffico automobilistico è impazzito e la Protezione Civile è stata impegnata duramente.
Occorre agire in fretta per porre in sicurezza la nostra città. Non è con le sole opere idrauliche di un milione di Euro, spesi in cemento e in argini artificiali, che si possono prevenire danni maggiori. Occorre instaurare un diverso rapporto con l’ambiente e una più accorta politica urbanistica a livello cittadino e sovraccomunale. In una provincia con oltre il 60% di territorio urbanizzato è ovvio che la maggior parte della pioggia finisca direttamente nei corsi d’acqua (finché riescono a recepirle poi vanno nelle strade e nelle case). Occorre dire stop al consumo di suolo, ripristinare terreno permeabile nelle aree industriali recuperate e procedere con il potenziamento degli impianti che smaltiscono le acque meteoriche. Occorre restituire al fiume i suoi spazi o recuperarne di nuovi, evitando di far costruire vicino al Lambro. Bisogna altresì che, nel nuovo PGT, siano previste ampie fasce di rispetto per tutti i corsi d’acqua cittadini, naturali o artificiali, in quanto trattasi di importanti beni paesaggistici. A quante altre alluvioni dovremo assistere prima che il rischio idrogeologico in Monza sia ridotto a livelli accettabili ?
La nostra oasi di piazza Castello è stata tutta sommersa da oltre 150 centimetri d’acqua lasciandoci in ricordo tanti rifiuti, raccolti nell’alveo a monte perché abbandonati dall’uomo. Molti alberi e arbusti sono stati abbattuti; le ringhiere, posizionate per la sicurezza dei fruitori, sono state divelte; i prati erosi e alcuni argini modificati dalla forza dell’acqua. Anche una parte delle nostre attrezzature è stata portata via dalla violenza del Lambro, ma l’acqua non è entrata nelle case di piazza Castello.
Monza, 22.11.2014
C.p.c.: Sindaco di Monza
LEGAMBIENTE
Circolo A. Langer - Monza
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Domenica 30 novembre 2014 alle ore 17:00
presso la Libera Accademia di Pittura
Piazza de Amicis 2, ex scuole di via Roma, Nova Milanese
verrà inaugurata la mostra
"Palcoscenico anni '10"
VI ASPETTIAMO NUMEROSI !!!
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“NOTE DI SOLIDARIETÀ 2014”: SI RINNOVA L’APPUNTAMENTO CON IL CONCERTO DI NATALE DELLA FONDAZIONE DELLA COMUNITÀ DI MONZA E BRIANZA NEL DUOMO DI MONZA
MARTEDÌ 2 DICEMBRE, alle ore 20.30, nella suggestiva cornice del Duomo di Monza, si rinnova il tradizionale appuntamento con il Concerto di Natale “Note di Solidarietà” organizzato dalla Fondazione della Comunità di Monza e Brianza Onlus in collaborazione con la Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi.
La serata vede protagonista anche quest’anno l’Ensemble laBarocca, nato 2008 dal desiderio del suo direttore Ruben Jais di costituire un gruppo di musicisti specializzati nella prassi esecutiva barocca con strumenti antichi per esplorare e valorizzare i capolavori del passato e portare alla luce le rarità dimenticate. Dal 2009 i concerti dell’ensemble sono ospitati presso l’Auditorium “Fondazione Cariplo” di Milano, diventando così la prima formazione barocca in Italia ad avere una stagione stabile in una prestigiosa sala da concerto. Il programma della serata prevede musiche di Johann Sebastian Bach. L’ensemble sarà diretto dal maestro Ruben Jais.
Ingresso con offerta libera: le donazioni raccolte in occasione della serata saranno utilizzate dalla Fondazione per continuare a rispondere ai crescenti bisogni della Comunità di Monza e Brianza. La Fondazione della Comunità di Monza e Brianza sostiene infatti progetti sociali e culturali realizzati nel territorio di Monza e Brianza da enti di terzo settore.
E’ necessario ritirare i biglietti presso: Pro Monza (Piazza Carducci – MONZA, Tel. 039.323222) da Martedì a Domenica, orari: 9.30-13 14.30-17.30 e presso la Segreteria della Fondazione (Via Gerardo dei Tintori, 18 MONZA, Tel. 039.3900942) da Lunedì a Venerdì 9-13
Per informazioni:
Fondazione della Comunità di Monza e Brianza Onlus - Via Gerardo dei Tintori, 18 - Monza
tel. 039.3900942 - info@fondazionemonzabrianza.org - www.fondazionemonzabrianza.org - http://www.fondazionemonzabrianza.org/concerto-di-natale-note-di-solidarieta-2014/
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Premio letterario Aurelia Josz prima edizione
La Casa della Poesia di Monza promuove la prima edizione del premio letterario Aurelia Josz con lo scopo di valorizzare una figura di spicco della cultura milanese ed italiana di inizio ‘900.
Il tema del premio: L’agricoltura è l’arte di saper aspettare( Riccardo Bacchelli) .
Il premio è destinato a tutti gli studenti tra i 15 e i 19 anni e adulti dai 19 anni.
Le opere vanno inviate, entro il 20 febbraio, alla Casa della Poesia di Monza tramite posta elettronica all’indirizzo: premio.aureliajosz@libero.it
Il presidente onorario è Carlo Severgnini. Il presidente di giuria Alessandra Arcadu, la vice presidente Maria Conconi. Gli altri componenti di giuria: Antonetta Carrabs - presidente della Casa Poesia di Monza, Carla Schiaffelli, agronomo e responsabile dei processi formativi presso la Scuola agraria del Parco di Monza, Annalisa Bemporad, presidente dell’associazione Novaluna, Maria Alberta Mezzadri, Ilaria Myr, Franco Cerabolini, Deborah Levi, Vanessa Alazraki, Lorenzo Stanca.
La Casa della Poesia di Monza, attraverso il Premio, intende celebrare la figura di Aurelia Josz(Firenze 1869, Auschwitz 1944) per ricordare una donna che, con carattere e tenacia, si impegnò, spesso gratuitamente, per l’educazione femminile ed in particolare per la professionalizzazione del lavoro agricolo e rurale in cui le donne venivano impegnate, nella cura degli animali da cortile, degli orti e dei bachi da seta. Fondò la prima scuola agraria femminile presso l’orfanatrofio di Milano, nel palazzo delle Stelline, con l’intento di dare alle ragazze la possibilità di scegliere un lavoro diverso da quello di servizio presso le famiglie borghesi o come serve nelle aziende agricole. Un corso di studi finalizzato a dare consapevolezza e dignità di ruolo, non più semplici lavoranti ma professioniste.