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"Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste.”
Martin luther king
Non c'e' difesa dei beni comuni se non si difende la democrazia: bene primario dei cittadini. Il deficit nell'esercitare la democrazia partecipata e' sempre piu' grave- il paese vive un momento buio- il ceto politico sempre di piu' arrogante e incapace impone ricette autoritarie: governi non eletti-parlamento svuotato delle sue prerogative- eliminazione del voto dei cittadini(le province e il senato sono un esempio). Tocca a noi rovesciare questa situazione e smentire martin luther king
Felice Carlo Besostri, giurista del gruppo di avvocati che a gennaio 2014 ha liberato l'italia dal “porcellum”, sarà a concorezzo per un incontro con i/le cittadini/e alle ore 21 di giovedì 18 dicembre presso la sala di rappresentanza in piazza pace. Il giurista e costituzionalista é stato invitato dal comitato beni comuni di monza e brianza, dalla lista civica italiana e dall'associazione minerva per trattare il tema della partecipazione dei cittadini e delle leggi elettorali.
Il tema delle leggi elettorali è di grande attualità perchè in questo periodo si parla dell'italicum e i cittadini hanno bisogno di capire come non farsi togliere un fondamentale diritto: quello di eleggere i propri rappresentanti.
Alla fine della serata, a tutti i partecipanti, sarà offerto un brindisi accompagnato da un dolce natalizio.
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Comune di Monza assumerà dipendenti del Cbm, il consorzio rifiuti messo in liquidazione: potenzieranno il servizio ambiente dell’ente per aumentare raccolta differenziata
Monza, 12 dicembre 2015 – Il Comune di Monza assumerà due dipendenti del Consorzio provinciale della Brianza Milanese (Cbm) che è stato messo in liquidazione con un atto proposto dalla giunta Scanagatti e approvato dal Consiglio comunale di Monza nel giugno scorso. Nella delibera di Consiglio, l’amministrazione si impegnava comunque a tutelare il personale del consorzio che si occupa dell’individuazione degli impianti di selezione, recupero e smaltimento residuale dei rifiuti solidi urbani di Monza. L’uscita del Comune dal Cbm permetterà all’amministrazione monzese di risparmiare circa 140 mila euro l’anno. I due lavoratori saranno assegnati al Servizio ambiente, che così sarà in grado, con minori costi, di gestire internamente i processi di individuazione, in seguito a bandi di gara, degli impianti presso i quali conferire i rifiuti monzesi raccolti in modo differenziato. Il potenziamento del servizio comunale permetterà anche di aumentare le iniziative per ridurre la produzione dei rifiuti con iniziativa di prevenzione e di quelle finalizzate all’aumento della raccolta differenziata e dell’avvio al riciclo, pratica che consentirà all’amministrazione, e quindi ai cittadini, di vedersi riconosciuti maggiori contributi economici dai consorzi nazionali del riciclo.
“Fin dal suo insediamento questa amministrazione - commenta l’assessore al Bilancio e alle partecipate, Debora Donvito - ha messo subito in agenda la liquidazione del consorzio, concertando l’iniziativa con gli altri comuni coinvolti e ha in seguito lavorato per assorbire personale qualificato in grado di potenziare il settore ambiente del Comune. Il risultato è molto positivo perché risparmiamo risorse potenziando un servizio importante che permetterà di migliorare le prestazioni della città in campo ambientale”.
Ufficio stampa del Comune
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MONZA: I CORRETTI STILI DI VITA
SI APPRENDONO A SCUOLA
Dal 7 gennaio prenderà il via il percorso didattico del progetto FitFoodness CAMKids Expo 2015
Monza, 12 dicembre 2014 - Con i due incontri tenutisi la scorsa settimana, il primo con le insegnati monzesi coinvolte nel progetto e il successivo con i genitori dei bambini protagonisti dell’iniziativa, entra ufficialmente nel vivo "FitFoodness CAMKids Expo 2015".
L’iniziativa si propone di affrontare in modo pragmatico il tema dei corretti stili di vita - alimentazione e attività motoria - nei bambini, con un approccio non solo sanitario, ma globale: sociale, educativo e culturale. Il percorso messo a punto dal CAM di Monza, si svolgerà a partire dal prossimo 7 gennaio 2015 e vedrà il coinvolgimento di insegnanti, famiglie e bambini ma anche medici e pediatri.
Grazie alla sinergia con il Comitato Scientifico di Expo 2015, che ha sostenuto l’iniziativa e accordato il proprio patrocinio, alla collaborazione con l’Università Milano Bicocca e al desiderio da parte del Comune di Monza di avviare un’iniziativa di sensibilizzazione territoriale sull’infanzia, il CAM ha deciso di dare vita al progetto finalizzato a migliorare la salute e lo stile di vita dei bambini. Così, al rientro dalle vacanze natalizie, partirà il percorso didattico previsto dal progetto FitFoodness per circa 300 bambini dell’Istituto Scolastico Raiberti di Monza.
Un team specialistico guidato da Maurizio Biraghi, Coordinatore scientifico del progetto CAM, Ferruccio Cavanna, Responsabile Scientifico R&D e Biologo Nutrizionista CAM e Feliciantonio Di Domenica, Specialista in Fisiatria, Ortopedia e Traumatologia, Responsabile Fisioterapia CAM, ha realizzato e presentato la settimana scorsa, durante una sessione formativa, una pubblicazione dedicata alle insegnanti delle classi coinvolte, dal titolo “Manuale didattico per educatori. Bambini, alimentazione e attività motoria”. Obiettivo della pubblicazione è quello di fornire alle insegnanti conoscenze in tema di educazione alimentare e attività motoria, utili per il lavoro in aula.
Per l’attività in classe è stato realizzato un kit didattico che comprende il poster-gioco CAMMino nel Regno di MelaMangio, il calendario stagionale di frutta e verdura e trenta schede didattiche, grazie ai quali si svilupperà il confronto-gioco, con un programma che prevede anche laboratori ludico-educativi per gli studenti coinvolti.
Anche i genitori sono chiamati a condividere con i bambini i messaggi di educazione alimentare e motoria recepiti a scuola, a farli propri nelle abitudini quotidiane, sintonizzando l’ambiente domestico con i corretti principi di buona salute che saranno loro trasmessi attraverso materiale informativo ed educazionale realizzato ad hoc. E’ stata presentata, infatti, la scorsa settimana, nell’ambito di una riunione tenutasi presso la scuola Raiberti a cui hanno preso parte circa 50 famiglie monzesi, una pubblicazione curata dal Prof. Sergio Bernasconi, Professore Ordinario di Pediatria all’Università di Parma, che si propone di fornire nozioni in tema di educazione alimentare e attività motoria, utili per migliorare gli stili di vita famigliari e prevenire così gravi patologie. L’opuscolo sarà distribuito a gennaio attraverso i bambini a ogni nucleo famigliare coinvolto nell’iniziativa.
“Questo progetto di educazione sanitaria, che vede una fattiva collaborazione tra istituzioni pubbliche e private, si basa su due pilastri fondamentali: la famiglia e la scuola, che rappresentano un costante punto di riferimento per i bambini che devono crescere armonicamente sia sul piano fisico sia su quello intellettivo. – spiega il Prof. Bernasconi nella prefazione del manuale - Genitori e insegnanti saranno coinvolti nel condurre i propri figli/allievi ad adottare stili di vita (corretta alimentazione, costante attività motoria, attenzione all’ambiente) che possano loro garantire il miglior futuro possibile in termini di salute. L’evoluzione delle conoscenze mediche negli ultimi pochi decenni ha chiaramente dimostrato che molte delle malattie che più colpiscono in età adulta, in particolare quelle cardiovascolari, da un lato affondano le loro radici in età evolutiva e dall’altro sono dovute in buona percentuale a fattori di rischio che possono essere prevenuti”.
Le azioni messe in atto si propongono dunque di fornire strumenti e conoscenze utili a sviluppare competenze e autonomia di giudizio, rendendo i bambini capaci di mantenere comportamenti salutari anche a fronte di influenze sociali e ambientali diverse. FitFoodness a scuola significa far leva sulla condivisione con i coetanei e si concretizza nell’attenzione da parte degli educatori anche alla funzione emotiva del cibo, nonché nell’opportunità di raggiungere le famiglie, attrici strategiche di questo intervento.
Ulteriore plus del progetto, a garanzia di un coinvolgimento ancor più fattivo dei bambini, l’intervento operativo, durante le ore curriculari di attività motoria, di Fisiatri e laureati in Scienze Motorie, sempre a supporto delle Insegnanti, vere catalizzatrici di tutti i messaggi educativi agli studenti. Le prime evidenze di questa fase del progetto saranno illustrate al tavolo di Expo 2015 durante un evento che si terrà il 16 maggio e permetteranno di impostare i programmi per gli anni successivi.
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Camera di commercio di Monza e Brianza con Triennale di Milano inaugurano
TRIENNALE DESIGN MUSEUM
La bellezza quotidiana Un percorso nella Collezione Permanente del Design Italiano
Villa Reale di Monza – Belvedere Domenica 14 dicembre Ore 11.30
Partecipano Carlo Edoardo Valli Presidente Camera di commercio di Monza e Brianza, Claudio De Albertis Presidente Triennale di Milano, Maurizio Lupi Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Roberto Maroni Presidente Regione Lombardia, Roberto Scanagatti Sindaco di Monza e Presidente del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, Gigi Ponti Presidente della Provincia di Monza e Brianza, Gianni Confalonieri Direttore Relazioni Istituzionali per l’Expo del Comune di Milano, Attilio Navarra Presidente di Italiana Costruzioni, Arturo Dell’Acqua Bellavitis Presidente Triennale Design Museum, Silvana Annicchiarico Direttore del Triennale Design Museum, Michele De Lucchi Progettista dell’allestimento del Triennale Design Museum in Villa Reale.
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MICHELE ZAZA. Corpo cosmico Lissone | Museo d'Arte Contemporanea 13 dicembre 2014 - 15 febbraio 2015 Inaugurazione: sabato 13 dicembre ore 18.00
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«La fotografia è il tempo di un momento della nostra esistenza. Il mio lavoro possiede una componente metafisica piuttosto rilevante nel senso che stimola il fruitore a leggere una dimensione psichica dello spazio e della pre-senza umana. La rappresentazione non è la mimesi del già visto, ma del pensato. La fo-tografia ha un ruolo strumentale. Essa è un mezzo efficace e fedele per visualizzare le mie domande sull’esistenza umana». È con queste parole che Michele Zaza [Molfetta, 1948] spiega il suo rapporto con la fotografia, medium privilegiato che consente all’artista di osservare, interrogare, criticare e ri-creare l’esistente. Tra i più acclamati maestri della fotografia concettuale italiana, Zaza ha sempre scan-dagliato la condizione umana, in particolar modo il corpo e il volto dei suoi protagonisti/ performer. Il volto è inteso sia come spazio, sia come luogo dell’identità: “tratto somatico” della creatività. Si vedano in questo senso i trittici Paesaggio primo del 2000 e Paesaggio segreto del 2005; le sequenze fotografiche scandiscono gesti minimi ma eloquenti, ges-tualità che l’artista associa al colore. Il corpo dipinto evidenzia infatti le funzioni vitali, deli-neando un universo interiore e magico al con-tempo (per Zaza “la magia è una necessità”). Ne nasce un racconto per immagini in cui le figure assumono la valenza di viaggiatori che risalgono alla propria origine per riscoprire se stessi, portando così a compimento una cicli-cità e una circolarità archetipica. Oltre a creare relazioni interpersonali, le foto-grafie sono “rivelazioni” che convertono il pensiero in immagine. Le idee (vale a dire le “astrazioni”) si contrappongono al reale (ba-nale, standardizzato, effimero), ragion per cui l’artista dissimula il reale in ambienti disadorni e atmosfere rarefatte. Spazi magici-arcaici-spirituali dominati da un blu profondo, cosmi-co, onirico, segreto. È il caso dei polittici Ger-minazione celeste del 1977 e Cielo abitato del 1985, dove il blu evidenzia l’unione tra terra e cielo – quell’ideale superiore che se-condo l’artista è in grado di raggiungere la ve-rità. Quell’intima Verità che è pura Bellezza. La ricerca di Zaza si snoda su doppi cardini: nascita/morte, istante/eternità, finito/infinito, psichico/fisico, divino/umano, luce/ombra, razionale/trascendentale. A interessarlo è il concetto di un’esistenza manichea, fondata sugli opposti, estremi che diventano para-dossi. Non per nulla l’artista dichiara che «il linguaggio dell’arte possiede la qualità di tra-scendere il reale fino a sostituirlo con un’ulte-riore apparenza, più conforme alla verità sog-gettiva; fino a poter asserire che se l’itera-zione del quotidiano uccide l’arte, questa – a sua volta – risorge per uccidere la quotidia-nità». La mostra al MAC di Lissone presenta un excursus della quarantennale attività di Zaza, dagli anni Settanta fino ai giorni nostri, una piccola antologia che è anche un compendio della propria poetica. A latere dell’esposizio-ne, allestita al secondo piano del museo, l’artista ha inoltre realizzato un progetto spe-ciale appositamente per la cittadina briantea. Fulgido esempio di quel mondo onirico ed estraneo alla dinamica convenzionale del quotidiano, il progetto dal titolo Corpo cosmi-co occuperà le cinque grandi vetrate al pian-terreno che si affacciano sul viale della sta-zione ferroviaria. Le immagini, che saranno visibili di giorno e di notte per i successivi cinque mesi, “dialogheranno” con i passanti, rivelando loro quell’ineffabile che da sempre caratterizza l’arte di Michele Zaza. MICHELE ZAZA. Corpo cosmico a cura di Walter Guadagnini Lissone | Museo d'Arte Contemporanea 13 dicembre 2014 - 15 febbraio 2015 Inaugurazione: sabato 13 dicembre ore 18.00 Le altre mostre che inaugurano: SESSANTA CUM LAUDE. CARLO NANGERONI Museo d'Arte Contemporanea di Lissone 13 dicembre 2014– 15 febbraio 2015 LAURA SANTAMARIA. Hypnero Lissone | Museo d'Arte Contemporanea 13 dicembre 2014 - 1 febbraio 2015 OUTofFRAMES BERGAMASCHI, CALORI&MAILLARD, CUMIA, HELL, SPERA Museo d’Arte Contemporanea 13 dicembre 2014 - 15 febbraio 2015 |
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Noi di mALTRAinsema e Angolo Giro stiamo organizzando la manifestazione “un altro Natale” (in allegato il volantino) domenica 21 Dicembre, presso villa Mariani a Galgiana di Casatenovo. Si tratta di un’intera giornata di eventi legati al tema del carcere. Ci saranno un mercatino natalizio di prodotti confezionati nelle case di reclusione, momenti di intrattenimento e di approfondimento, animazione per bambini e proiezione del film documentario “Il loro Natale” alla presenza del regista Gaetano di Vaio, ex detenuto del carcere di Poggioreale ed ora produttore stimato e pluripremiato. Chiuderà la giornata un aperitivo con brindisi natalizio. Abbiamo avuto una risposta molto positiva dalle cooperative di lavoro in carcere (avremo una ventina di espositori da tutta Italia per un mercatino di Natale diverso dal solito).
Ora dobbiamo riuscire a promuovere l’iniziativa (con budget assai ridotto). Per questo ti chiediamo una mano. Chiediamo di far girare la voce, di invitare personalmente i tuoi amici. In allegato c’è il volantino dell’evento (formato jpg): inoltralo alla tua mailing list e/o pubblicalo sulla tua pagina facebook. Se ritieni necessario possiamo farti avere un po’ di flyer e delle locandine e qui c'è l'evento su facebook: https://www.facebook.com/events/426691774148736/. Non è facile per piccole associazioni di volontariato organizzare eventi come questi, che implicano molto lavoro e costi. Le istituzioni (nel nostro caso collaborative) forniscono un supporto più che altro morale (i comuni sono alla canna del gas) e i costi per organizzare una promozione seria non sono sostenibili. Per questo abbiamo bisogno della buona volontà di chi condivide con noi il bisogno di animare il nostro territorio.
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Street art per abbellire la città di Monza. Comune presenta progetto RECOVER
Monza, 10 dicembre 2014 - Street art per abbellire con murales di giovani artisti 10 luoghi di Monza, dal centro civico di via Iseo, ai muri esterni delle scuole e delle strade cittadine, in particolare dei sottopassi ciclopedonali. Il Comune ha presentato oggi RECOVER, uno dei progetti selezionati attraverso il bando rivolto ai giovani per la coprogettazione di iniziative di aggregazione sociale, di realizzazione di laboratori espressivi, per la promozione di iniziative di condivisione di spazi studio e appunto per la riqualificazione urbana attraverso la street art. Sabato 13 dicembre, sarà il turno del primo artista coinvolto, Giorgio Bartocci, che inizierà il suo lavoro sui muri esterni del centro civico di via Iseo. Sempre sabato presso la sede di Grauen Studio di Monza, in via Tofane, l’associazione che cura la realizzazione del progetto in collaborazione con Restart, l’associazione capofila, inaugurerà la mostra dell’artista, “7Fragments”.
Il progetto complessivo di coprogettazione avviato dal Comune punta a dare sostegno e potenziare la rete dei luoghi destinati all’aggregazione tra giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni. In particolare, il bando, raccogliendo anche le richieste giovanili pervenute attraverso il Forum Giovani, coinvolge direttamente i ragazzi nella definizione delle azioni a loro dedicate, attraverso attività animative, socio-educative e artistiche. In questo contesto si colloca il progetto RECOVER, che nasce per sensibilizzare la città rispetto al tema della street art, con gli obiettivi di riqualificazione delle aree urbane; diffusione di una cultura artistica e culturale alternativa; coinvolgimento dei giovani attraverso la creazione di occasioni di aggregazione in contesti culturali; spiegazione della street art ai cittadini. Il raggiungimento degli obiettivi avverrà grazie a 4 azioni principali: realizzazione di opere artistiche permanenti da parte di giovani artisti italiani e stranieri nelle aree messe a disposizione dal Comune; allestimento di mostre temporanee per l'approfondimento della conoscenza degli artisti presso Grauenstudio; creazione di workshop didattici da parte degli artisti presso il liceo artistico “Nanni Valentini” di Monza; istituzione di concorsi artistici per coinvolgere i giovani e contribuire al loro sviluppo artistico.
“Oggi avviamo un pacchetto di interventi che oltre a coinvolgere giovani artisti di fama nazionale e internazionale permetterà di abbellire e riqualificare diversi luoghi cittadini, a cominciare da alcuni sottopassi ciclopedonali - spiega l’assessore alle Politiche giovanili, Egidio Longoni. Grazie al bando lanciato dal Comune abbiamo potuto coinvolgere in iniziative di partecipazione diverse realtà da tempo impegnate a sostegno di progetti a favore dei giovani che siamo sicuri daranno ottimi frutti. Tutti i bozzetti degli artisti sono sottoposti alla valutazione della Commissione comunale sul paesaggio e al termine del progetto i lavori potranno diventare un percorso espositivo di street art in grado di arricchire l'offerta culturale cittadina”.
Capofila del progetto è RESTART, associazione no profit fondata nel 2009 da ex e attuali docenti, non docenti, studenti e genitori dell'Istituto di istruzione superiore di Monza “Nanni Valentini”. Partecipa attivamente al progetto GRAUENSTUDIO, nuovo polo creativo nato da Product designers diplomati presso l’Istituto Europeo di Design di Milano, che spazia dal mondo della progettazione a quello dell’arte. Lo studio è disponibile a collaborazioni che vanno dallo sviluppo di prodotto alla ricerca di nuovi impieghi di tecnologie industriali e materiali, alla progettazione di ambienti pubblici, privati e allestimenti fieristici, fino alla creazione di branding, packaging e grafica editoriale.
Gli altri interventi di street art saranno realizzati nelle seguenti aree entro il novembre 2015: muro parcheggio viale Lucania 7/9; muro Grauenstudio su ciclabile Villoresi; sottopasso Stazione - corso Milano; sottopasso Mazzini – largo Mazzini; sottopassaggio, Rota – Grassi; passerella pedonale via San Gottardo; rotonda via Buonarroti; facciata asilo, piazza Matteotti; muri giardino NEI, via Enrico da Monza.
Ufficio stampa del Comune
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KZ
La nuova produzione di Gpg Film con Salesiani Sesto
In uscita dal 18 dicembre 2014
Anteprima Venerdì 12 Dicembre 2014
Palazzo Terragni – Piazza Libertà – Lissone – Ore 21,15
Il film, di ricostruzione storica, è ambientato nel milanese, terra dei tre protagonisti. Guido Valota di Sesto San Giovanni, Angelo Ratti di Cernusco sul Naviglio e Venanzio Gibillini di Milano, sono tre giovani che tra il 1943 ed il 1944, durante l’occupazione nazifascista della Repubblica Sociale Italiana, sono arrestati e deportati nei campi di Mauthausen, Flossenburg e Dachau. Due di loro, Gibillini e Ratti, riusciranno a salvarsi tornando alle loro case al termine della guerra mentre Guido Valota morirà in una marcia di trasferimento da un lager all’altro, durante la cosiddetta “Marcia della Morte”.
Grazie ai ricordi del figlio di quest’ultimo, Peppino Valota, e degli altri due sopravvissuti, è stato possibile raccogliere le testimonianze dirette delle loro vicissitudini e ricostruirle appunto nel film, nel quale immagini dei luoghi dove i fatti si svolsero veramente e le interviste saranno mescolate ad una serie di cortometraggi che illustrano quegli episodi.
La trama ruota attorno alle vicende che vanno dall’arresto, alla prigionia, alla deportazione, alla vita nel lager e infine alla liberazione dei protagonisti, in una serie di eventi che ne narrano gli aspetti umani e drammatici proprio per come i deportati li hanno vissuti e raccontati.
Ogni personaggio è seguito in questo tragico cammino, evidenziandone il film quei momenti incancellabili per la loro e le nostre coscienze ma l’opera coglie anche attimi di quotidiana normalità prima che la tragedia si abbatta su di loro.
Il film ha una peculiarità: è stato realizzato dagli allievi del quarto anno della Formazione Professionale Salesiana di Sesto San Giovanni, sotto la guida di Filippo Grilli, regista e formatore presso il Cnos Fap. I ragazzi hanno costituito la troupe tecnica (crew) che ha realizzato la pellicola, dalla regia di Ermanno Alini, alla direzione della fotografia affidata a Giuliana Tintori, fino alla colonna sonora il cui autore è stato il giovanissimo Matteo Motto.
L’associazione culturale no profit “Gpg Film” che insieme al Cnos Fap ha prodotto la pellicola, ha prestato i propri tecnici che nella circostanza hanno fatto da supporto ai giovani neofiti, guidandoli nella difficile arte della cinematografia, mentre le location, l’arredamento, l’oggettistica e i costumi, che richiedevano una dose di esperienza maggiore sono stati affidati a Giancarlo Grilli, Giulia Brambilla, Patrizia Luiati e Carlo Bianchi e alla nota casa torinese di costumi di scena, Devalle.
Gli attori principali anch’essi non professionisti, sono stati Marco Maggioni nei panni di Guido Valota, Luca Pirola in quelli di Angelo Ratti e Michele Raimondino che ha interpretato Venanzio Gibillini, tutti e tra già attori nella precedente produzione della Gpg Film “La sabbia nelle tasche”.
Il cast artistico ha visto inoltre la presenza di oltre 50 attori non protagonisti più una serie innumerevole di comparse, la stragrande maggioranza dei quali sono allievi salesiani, ex allievi, formatori e genitori.
Girato con ridotti mezzi economici e con un budget di 15.000 euro, finanziato dalla Fondazione Cariplo, il film ha visto l’inizio nell’ottobre 2013, quando è stato organizzato il corso “Sfida al cinema” per preparare i giovani tecnici provenienti dalla FP salesiana al mondo del cinema. Le riprese sono iniziate a marzo 2014 e si sono concluse nel mese di giugno.
Link al trailer
https://www.youtube.com/watch?v=oAy95S30go4
La GPG FILM rappresenta la sezione cinematografica dell’Associazione Culturale GPG, sorta nel 2008 con l’intento di diffondere e promuovere cultura, dimostrando che essa può propagarsi, grazie al cinema, anche se non si dispone dei mezzi economici delle normali case produttrici.
Le motivazioni di Gpg Film sono raccontare, trasmettere, dare a capire - anche a costo di rompere gli schemi abituali delle loro precedenti produzioni.
Informazioni:
- Per prenotazione e acquisto biglietti: tel. a 348/2600987 o via mail a produzione@gpgfilm.it
Anteprima venerdì 12 Dicembre 2014 presso il Palazzo Terragni di Lissone
Programma: Ore 21.15 presentazione e proiezione del film
A conclusione della proiezione, domande e foto
Tutte le info, date e location delle prime proiezioni sulla pagina Facebook di Gpg Film
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Per sviluppare il trasporto pubblico Monza ha avuto investimenti per un miliardo e 600 milioni di euro? L’incredibile discordanza tra carte ufficiali e realtà: neanche un cent è stato mai speso nella nostra città.
Se andate a cercare tra le carte del Ministero delle Infrastrutture, oppure del CIPE, o ancora se chiedete al servizio documentazione di Montecitorio, scoprirete che dal 1999 a oggi per Monza sono stati investiti in infrastrutture di trasporto pubblico la bellezza di un miliardo e 600 milioni di euro. Viene spontaneo il commento: “Caspita!”. E subito dopo la riflessione: “Sì, ma a cosa sono serviti?”. Nella documentazione ufficiale, due le voci di spesa. Per 203 milioni (122 li ha messi lo Stato) si tratta dei fondi pubblici per il prolungamento della M1 da Sesto San Giovanni fino a Bettola di Cinisello Balsamo,
che sulle carte continuano a definire come un collegamento tra Monza e Milano. Per 1 miliardo e 452 milioni si tratta dei soldi pubblici e di alcune società private (lo Stato ci ha messo 659 milioni) serviti per la realizzazione del progetto “Monza Metropolitana – Collegamento tra Monza e la stazione ferroviaria Garibaldi di Milano”, cioè in pratica per quella che poi è diventata la M5 “lilla” e che tutto è nella realtà fuorchè una metropolitana di Monza. Complessivamente quindi, lo Stato ha dato, o meglio “avrebbe” dato a Monza qualcosa come 781 milioni di euro. Va spiegato che, com’è logico, il Ministero delle Infrastrutture non distribuisce i fondi a manciate o a casaccio, nemmeno a chi chiede con più insistenza. Lo Stato rispetta criteri precisi (e piuttosto complessi) che fanno riferimento a leggi e regolamenti, affinchè i fondi disponibili per il trasporto pubblico vengano assegnati in proporzione al territorio e alle esigenze di mobilità dei cittadini certificate dalle rilevazioni Istat. Detto questo, in sintesi: per lo Stato, sulla carta, Monza avrebbe avuto e starebbe utilizzando la sua quota di diritto.
Passi per l’avvicinamento verso Monza della M1 fino a Cinisello-Bettola. Passi che la M5 (che si chiama “Monza Metropolitana”, lo ricordiamo) è arrivata fino a Bignami, quasi al confine tra Milano e Bresso. Ma nessuno ha mai eccepito che una parte di questi soldi, ben 865 milioni, sono finiti al prolungamento della “lilla” tra Garibaldi e San Siro, cioè nella direzione opposta a quella prevista. E’ una tratta in costruzione per 7 km e se questi soldi fossero stati investiti verso Monza, oggi avremmo già in costruzione la “Monza Metropolitana” sino a Cinisello, sempre più vicina alla nostra città. Sarebbe così più vicina anche la realizzazione dell’obiettivo fissato nel 1999 da Stato, Regione e Comuni, convalidato dal CIPE, per il collegamento con una ferrovia metropolitana sotterranea tra Monza e la stazione FS Garibaldi. Quanto alla M1 “rossa”, va ricordato sempre che Bettola è territorio di Cinisello a sud di Monza, un’area separata dalla nostra città dalla barriera fisica della Tangenziale Nord e della ferrovia Milano-Chiasso, e comunque ben lontana dai primi insediamenti rilevanti. Verrà utilizzata anche dai monzesi, questo è logico, ma non può essere considerata come un collegamento con Monza.
Le domande che ci poniamo, come cittadini, sono queste:
• Com’è possibile che ci sia una discordanza così macroscopica tra le carte ufficiali e la realtà sul territorio?
• Come mai i Comuni di Monza e Cinisello Balsamo non hanno mai sollevato obiezioni, né lo ha fatto la Regione Lombardia, che fa da intermediario e garante tra lo Stato e i Comuni?
Noi pensiamo che queste siano domande legittime e ci aspettiamo che qualcuno ci dia pubblicamente una risposta. Intanto prosegue la raccolta di firme per sollecitare la realizzazione della metropolitana a Monza. Siamo arrivati a circa 3.000 sottoscrizioni.
Si può firmare anche online su www.hqmonza.it
Tutti i dati riportati sono stati desunti da documenti ufficiali dei seguenti Enti: Ministero Infrastrutture, CIPE, Servizio Documentazione Camera dei Deputati.
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Seveso: è assordante il silenzio sugli operai del cimitero!!!
Non possiamo accettare che quattro operai rimangano senza lavoro quando il lavoro c'è !!!
Troppe volte abbiamo assistito ad appalti pubblici dove si specula sulla pelle dei lavoratori.
Nel cimitero di Seveso, da anni, lavorano quattro operai, dipendenti della cooperativa che ha gestito il servizio; un servizio comunale, affidato ad una società - la Aspes - che lo gestiva per conto del Comune, ma non lo gestiva in proprio! Lo affidava ad una cooperativa ... Non sembriamo molto lontani da quello "schifo" di cui parla anche Renzi: un ente, il Comune di Seveso, che invece di gestire un suo servizio, lo affida ad una "azienda speciale" che lo affida ad una coop, magari inventata allo scopo ...
Tuttavia, oggi i quattro operai sembrano figli di nessuno: la Aspes verra' chiusa entro il 31 dicembre, la cooperativa “Le Margherite” licenzierà i quattro operai, il Comune di Seveso non ha ancora deciso chi si occuperà del cimitero ... E sono settimane che la Cgil chiede un incontro sul destino dei quattro operai, ma nessuno ci risponde, né il liquidatore della Aspes, né il presidente della cooperativa Le Margherite, né il Sindaco di Seveso. Perché ?
Perché, per gli "errori" della politica, a pagare sono sempre gli operai?
Lino Ceccarelli
Segretario della FP CGIL MB