La preziosità dei beni enogastronomici estivi esaltata attraverso la tradizione, le immagini e la poesia di Pablo Neruda
Ode, canto, che bella immagine viene in mente citando questi due vocaboli. E se una ode fosse dedicata ad un alimento? È stato Pablo Neruda, pseudonimo di Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto (1904 – 1973), poeta, diplomatico, politico cileno, premio Nobel per la letteratura, a generare questa grandiosa idea.
Nell’opera “Ode al vino e altre odi elementari”, Neruda celebra il vino, il pane, la cipolla, il pomodoro, l’olio, la patata e altri cibi, apparentemente così familiari, dei quali non ci rendiamo conto del loro immenso valore. Il poeta accosta la poesia alle piccole cose, donando loro una nuova identità.
Questo articolo vuole celebrare la versione estiva di un piatto della tradizione contadina pugliese che ho già presentato nel mio primo articolo su Vorrei: la Cialledd.
Stavolta la chiameremo Cialledda fredd (si noti l’aggiunta della vocale finale “a” per evitare lo “scontro” cacofonico tra consonanti), una magnifica composizione che segna ogni estate altamurana e che descriverò attraverso la poesia di Neruda.
Parente della panzanella toscana, l’elemento base di questa pietanza è il pane (in questo caso rigorosamente di Altamura DOP),
il pane di ogni bocca,
di ogni uomo,
[…]
il pane, il pane
per tutti i popoli
[…]
Pablo Neruda, Ode al pane
pane raffermo che si bagna con un po’ d’acqua, si sposa con un po’ di sale e si accosta al pomodoro che
emana
una luce propria,
maestà benigna.
[…]
Per ottenere il massimo della bontà dal pomodoro
dobbiamo, purtroppo,
assassinarlo:
affonda
il coltello
nella sua polpa vivente,
è una rossa
viscera,
un sole
fresco,
profondo,
inesauribile.
[…]
e sopra
il tavolo, nel mezzo
dell'estate,
il pomodoro,
astro della terra,
stella
ricorrente
e feconda,
ci mostra
le sue circonvoluzioni,
i suoi canali,
l'insigne pienezza
e l'abbondanza
senza ossa,
senza corazza,
senza squame né spine,
ci offre
il dono
del suo colore focoso
e la totalità della sua freschezza.
Pablo Neruda, Ode al pomodoro
Pomodoro che si accosta magnificamente alla cipolla (meglio se rossa),
cipolla
luminosa ampolla,
petalo su petalo
s’è formata la tua bellezza
squame di cristallo t’hanno accresciuta
e nel segreto della terra buia
s’è arrotondato il tuo ventre di rugiada.
[…]
cipolla,
chiara come un pianeta,
e destinata a splendere
costellazione fissa,
rotonda rosa d’ acqua,
sulla
mensa
della povera gente.
Cipolla, prodotto dell’orto che
[…]
alla portata
delle mani del popolo,
innaffiata con olio,
spolverata
con un po’ di sale,
ammazzi la fame
del bracciante nel duro cammino.
[…]
e quando ti taglia
il coltello in cucina
sgorga l’unica lacrima
senza pena.
Ci hai fatto piangere senza affliggerci.
[…]
Pablo Neruda, Ode alla cipolla
A questo punto si aggiunge il carosello o il barattiere, due ortaggi simili al cetriolo, l’origano, del limone a pezzi;
nel limone divisero
i coltelli
una piccola
cattedrale,
l'abside nascosta
aprì alla luce le acide vetrate
e in gocce
scivolarono i topazi,
gli altari,
la fresca architettura.
[…]
Pablo Neruda, Ode al limone
Non può mancare il dorato olio extravergine d’oliva,
olio,
recondita e suprema condizione della pentola,
piedistallo di perdizione,
chiave celeste della maionese,
soave e saporoso sopra le lattughe
[…]
Non canta soltanto il vino,
canta anche l’olio,
vive in noi con la sua luce matura
e tra i beni della terra separo,
olio,
la tua inesauribile pace, la tua essenza verde,
il tuo colmo tesoro che discende
dalle sorgenti dell’olivo.
Pablo Neruda, Ode all’olio
Ogni volta che mangio la cialledda fredd in spiaggia, immerso nella luce del sole, circondato dal sottofondo sonoro del mare e delle cicale, mi piace immaginare un gruppo di contadini del passato, che dopo aver raccolto il grano si rifocillano sotto un albero con questo piatto profumato, colorato, essenziale e nutriente.
Ma non si può concludere questo articolo senza celebrare la bevanda che affiancava e affianca questa magnifica pietanza: il vino,
vino color del giorno,
vino color della notte,
vino con piedi di porpora
o sangue di topazio,
vino, stellato figlio
della terra, vino, liscio
come una spada d’oro,
morbido come
un disordinato velluto,
vino inchiocciolato
e sospeso,
amoroso, marino.
[…]
Pablo Neruda, Ode al vino
Renato Guttuso, Ritratto di Pablo Neruda, 1954, olio su tela, cm 92 x 74, collezione privata