Eventi storici più o meno noti che si intrecciano con i più intimi episodi vissuti dalla protagonista, in famiglia e nel contesto sociale “rosso” della brigata romana in cui abita
Cosmonauta
Un film di Susanna Nicchiarelli. Con Claudia Pandolfi, Sergio Rubini, Valentino Campitelli, Miriana Raschillà, Pietro Del Giudice.
Commedia, durata 85 min. - Italia 2008 – Fandango
1957, Roma, quartiere Trullo. Un'opera prima racconta l'adolescenza alternando sapientemente dramma e commedia.
Per chi desidera conoscere la trama, eccola:
“All’inizio degli anni sessanta Arturo e Luciana, fratello e sorella, comunisti convinti e appassionati, seguono insieme la cronaca della corsa allo spazio, tifando per i cosmonauti sovietici. A poco a poco però, mentre crescono, il rapporto tra i due si complica: Luciana, adolescente aggressiva e spregiudicata, comincia ad avere i primi fidanzati e a vergognarsi sempre di più di quel buffo fratellone che invece, forse per via dell’epilessia, sembra non maturare mai.”
Ma sappiatelo, nel caso di “Cosmonauta” conoscere i fatti narrati non significa affatto sapere che film state andando a vedere. Premiato alla Mostra del Cinema di Venezia (Premio Controcampo), si tratta di una favola fuori dal tempo, intrisa di delicatezza ed ironia, che racconta l’educazione sentimental-politica di Luciana, una quattordicenne forte, ideologica ma dolce e pasticciona.
Il ruolo della protagonista è interpretato dalla bravissima Miriana Rascillà, nel cast anche un Sergio Rubini e una Claudia Pandolfi che non tradiscono le aspettative dei fan.
Le sonorità delle cover delle canzoni anni Sessanta, scelte dalla regista e curate da Max Casacci (Subsonica), accompagnano la gradevole visione del film, introdotto da un estroso corto animato.
La regista sceglie di ambientare la propria storia in un’epoca poco conosciuta ma vicina nel tempo –siamo negli anni a cavallo fra i cinquanta e i sessanta-. Questo dà un tocco fiabesco alle vicende reali e ancora perfettamente attuali che vi si trovano narrate. Paure, tensioni, litigi e amori non o malcorrisposti e, soprattutto, una continua ricerca di ideologie a cui aggrapparsi per scoprire qualcosa di sé stessi.
Sullo sfondo c'è la diatriba tra comunisti e socialisti: sono i tempi in cui nel mondo la guerra tra USA e URSS da fredda diventava lievemente più tiepida, ma soprattutto sono gli anni della corsa allo spazio, come ricorda il titolo. Eventi storici più o meno noti che si intrecciano con i più intimi episodi vissuti dalla protagonista, in famiglia e nel contesto sociale “rosso” della brigata romana in cui abita.
Priva di aloni nostalgici e sterili rimpianti, questa piacevole opera prima sapientemente girata da Susanna Nicchiarelli ci offre più livelli di lettura, quello storico e quello intimistico, avvicinandosi così a chi “certi fatti”li ha vissuti come a chi non c'era e li ha sentiti solo vagamente raccontare.
Fedina del film
Vincitore del premio Controcampo all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, “Cosmonauta” di Susanna Nicchiarelli fu giudicato dalla Fandango inizialmente troppo difficile, troppo complicato e troppo delicato. La lunga sessione di meritatissimi applausi invece non è mancata, né a Venezia né nelle sale nazionali.
“Sputnik 5”, il cortometraggio introduttivo al film, e stato ideato e girato con la tecnica dello stop motion dalla regista stessa e vi si trovano narrate le imprese spaziali di un eterogeneo gruppo di animali, cavie da laboratorio sovietiche.
Fedina della regista
Susanna Nicchiarelli, regista, sceneggiatrice e attrice nata a Roma nel 1973, diplomata presso il Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma. Alle spalle ha diversi cortometraggi, il primo nel 2002 “La Madonna nel frigorifero”, un mediometraggio girato nel 2004 e tre documentari. Nel 2006 si occupa della realizzazione del backstage de “Il caimano” di Nanni Moretti. “Cosmonauta” è il suo lungometraggio d'esordio, pellicola molto apprezzata in cui Susanna si ritaglia anche un piccolo ruolo da interprete.
Fedina degli attori
Luciana ha il volto di Mariana Raschillà, esordio molto promettente per questa graziosa e brava protagonista. Arturo, il fratello maggiore, epilettico e sformato dai farmaci, è interpretato da Pietro Del Giudice, più che perfetto nel ruolo.
Presenti nel cast anche Sergio Rubini e Claudia Pandolfi nel cast, oltremodo noti al pubblico.
Fedina della colonna sonora
Affidata a Max Casacci la reinterpretazione di alcune canzoni in voga negli anni sessanta. Interessante il connubio tra originalità e modernità che il chitarrista, produttore e autore dei Subsonica è riuscito a realizzare. Due delle canzoni del film (“Cuore” e “Io che amo solo te”) sono state estratte dall’album “CUORE” di Robertina & Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo.