Rassegna al Teodolinda di Monza. Il nuovo film di Francis Ford Coppola e la recensione di "Capitalismo" di Moore
MOORE FENDE E LEDE ARMATO DI MICROFONO, NON SEMPRE COLPISCE
“Americocentrico”, e manca un “Virgilio” che ci faccia strada nel mare di problematiche che si infrangono sulla platea di un film che decide di parlare di Capitalismo. Singolarmente ogni parentesi aperta dal regista è molto gradevole, ben girata, con il solito stile di reportage “alla Moore”, ma ogni volta che si sposta l’attenzione e la telecamera cambia soggetto io… mi perdo!
Al termine della proiezione ho in mano tanti pezzi di puzzle: illuminanti, alcuni, storici, altri, pungenti quasi tutti, e non riesco a ricomporre il quadro. Peccato. Ascolto interessanti contributi, intravedo (scrivere comprendo sarebbe veramente immodesto) meccanismi economici che hanno sconvolto il mondo intero, ma esco insoddisfatta. Memore di Sicko, che ho amato e rivisto e ancora trovato interessante, mi attendevo una panoramica di respiro internazionale, maggiori parallelismi e contributi attuali meno arrangiati in stile “potpourri”.
Devo ammettere che alcuni approfondimenti storici mi sono piaciuti ma mai come se fossero stati contestualizzati pensando a me spettatore standard che ha studiato la storia degli Usa assieme a tante altre materie scolastiche e per giunta a 17 anni.
Un’ondata di storie, volti e voci, come ogni documentario-film di Moore, una cucchiaiata di gente pescata in una minestra mista con legumi: la storia che rimane a galla nella mia mente è quella dei tre adolescenti incarcerati per “convenienza economica”. La ricordate? I motivi erano futili e assurdi: una bistecca lanciata in faccia al patrigno in un momento d’ira - e magari pure se lo meritava -, una reazione un po’ isterica e la frequentazione di cattive compagnie… ma ecco tre facce imberbi dietro le sbarre.
Emerge provocativamente nel finale il concetto di democrazia, posto da alternativo al capitalismo, e la visione ne risulta sfuocata: effetto voluto dalla regia o caratteristica propria e inscindibile del soggetto?
Segreti di famiglia
Un film di Francis Ford Coppola. Con Vincent Gallo, Alden Ehrenreich,Maribel Verdú, Klaus Maria Brandauer Carmen Maura.
«continua
Rodrigo De la Serna, Leticia Bredice, Mike Amigorena, Sofía Castiglione, Francesca De Sapio, Adriana Mastrángelo, Silvia Pérez, Erica Rivas
Titolo originale Tetro. Drammatico, durata 127 min. - USA, Argentina, Spagna, Italia 2009.
Melò tra due fratelli, servito freddo, in un bianco e ner o argentino
“Segreti di famiglia”, titolo originale “Tetro”, tema principale la rivalità tra gli uomini di una famiglia di artisti che cercano, ognuno a modo suo, di esprimere talenti e personalità", genere “melodramma familiare a forti tinte girato in bianco e nero nel quartiere più colorato del mondo, la Boca di Buenos Aires, avvertenza:”è dichiaratamente autobiografico”.
Detto ciò possiamo affrontare serenamente la sala consapevoli di inoltrarci in casa di una famiglia, o meglio, la casa è quella di Tetro, figlio e protagonista, e di farci ospitare assieme alla sorella. E facendoci brutalmente i fatti loro. In tal modo ciò che guarderemo sarà la vita del regista, traslata in Argentina in situazioni artistiche differenti ma con tutta la carica di riferimenti diretti che ci ricordano la scelta di Coppola di raccontarsi, staccandosi dalla grande produzione per concedersi scelte estetiche controcorrente - filmare in bianco e nero - e scelte narrative personali.
Ne nasce, pare, un film forse criticabile per la sovrabbondanza di vicende e personaggi, colmo di emozioni e immagini più d'una volta poeticamente e cinematograficamente da maestro.
E quandoi si raccontano vicende familiari, intrecciando storie e strade, difficile esimersi dal creare una serie di flashback e di flashforwards mescolando, tanto per rendere semplice la visione, il bianco e nero e i a colori.
Mi chiedo se ci orienteremo davanti alla potenza espressiva del film carico anche di passione autobiografica, sempre difficile da dosare agli occhi di uno spettatore (giunto peraltro al cinema ma dotato di vita propria e indipendente) .
Mi chiedo se riuscirò a scindere il nuovo Coppola a quello del Padrino che conosco e amo, aspetto lunedì con la certezza di conoscere Tetro ed un cinema onesto, girato dal regista “assieme” alla sua famiglia.
POP CORN CURIOSITIES
Coppola pare non volesse presentare “Segreti di famiglia” a Cannes considerandolo un film da festival indipendente e non da grande festival internazionale. La Croisette ha poi accolto quasi con indifferenza questa sua ultima opera, da lui definita molto personale e dai critici attesa come un grande ritorno. Incomprensione.
ScreenDaily dice che "Tetro offre delle occhiate a un Francis Ford Coppola dell'epoca d'oro, e sebbene sembri un progetto vanitoso offre alcune performance molto forti”.
Indiewire sostiene che "non è né un completo fallimento nè un ritorno completo in forma: Tetro funziona come dramma famigliare giusto fino all'atto conclusivo, troppo confusionario. Se questo melodramma in stile girato in bianco e nero (ma anche a colori) fosse stato girato da un esordiente, avrebbe suggerito un grande futuro a venire. Invece, il film è solo una aggiunta vagamente interessante in trent'anni di lavoro di Coppola".
L'Hollywood Reporter lo definisce "il lavoro di un neolaureato alla scuola di cinema”, conclude il Time: "Il film non sembra il prodotto di un vecchio regista, ma il promettente e frustrato lavoro di uno studente".
Perché Buenos Aires?
” Volevo ambientare il film in una città straniera e ho scelto Buenos Aires perché pensavo che mi sarebbe piaciuto vivere e lavorare lì; mi piacevano la musica, la cucina e la cultura. Sono partito da un frammento di storia che avevo iniziato a scrivere molti anni addietro, l'ho ambientata in Argentina e ho cominciato a lavorare sulla sceneggiatura mentre stavamo ancora montando Un'altra giovinezza. La Boca, un quartiere paragonabile a Harlem o a Little Italy, era perfetto per l'ambientazione bohemien che cercavo. E poi c'è il tango. Per dipingere l’Argentina in maniera non superficiale ho vissuto per più di un anno per cercare di dare un senso a cosa si prova nello stare lì e il risultato è quello che ho mostrato nel mio film”.
LINK
Coppola presenta Segreti di famiglia (eng)
Riceviamo e pubblichiamo
Da sabato 6 febbraio al Capitol spazioCinema di Monza
Sabato in festa
la rassegna di film per bambini, ragazzi e famiglie
Grande novità al Capitol spazioCinema: inaugura il 6 febbraio la rassegna Sabato in festa, lo spazio dedicato interamente ai più piccoli. In programma i film d’animazione più apprezzati dal giovane pubblico nell’ultima stagione, insieme a film in uscita nella stagione in corso: dall’ultimo successo Pixar Up, al recentissimo Hachicko, emozionante storia del cane Haci e dell’amicizia speciale con il suo padrone…e molti altri ancora!
Sabato in festa – dal 6 febbraio al 24 aprile 2010 – ore 15.30
Capitol spazioCinema via Pennati 10
Ingresso posto unico 4,00 euro – Abbonamento 6 ingressi 18,00 euro
Per informazioni:
Monza spazioCinema – 039.982298 – 02.43912769 – www.monzacinema.it