Il Festival di cinema itinerante sui beni confiscati alle mafie, promosso da Libera
Una decina di anni fa mi trovavo con altri ragazzi venuti da tutte le parti d’Italia a seguire un corso di giornalismo ambientale nel cuore dell’Aspromonte. Non c’era molto da fare di sera, ma quella terra ci aveva stregato, volevamo conoscerla, esplorarla. Una sera ci siamo spinti fino a Rosarno, richiamati da una bella proposta del comune: cinema gratuito in piazza contro la mafia, con la partecipazione di persone in prima linea nella lotta alla criminalità. Quella sera davano Placido Rizzotto, e interveniva, tra gli altri, il procuratore Giancarlo Caselli.
Lo scenario che ci si presentò era un film nel film. A parte noi, sedie vuote, mezza piazza deserta, imposte chiuse; solo i bambini in prima fila, richiamati a casa dalle madri appena il film incominciò. Ci sembrò dapprima surreale, poi inquietante, infine molto triste.
Oggi ritorno con il pensiero a quella sera, leggendo di una iniziativa bellissima che nel prossimo mese di luglio occuperà tante piazze d’Italia, dalla Lombardia alla Sicilia. Piazze particolari in terre particolari.
Si chiama Libero cinema in libera terra ed è il Festival di cinema itinerante sui beni confiscati alle mafie, promosso da Libera - associazioni, nomi e numeri contro le mafie - e da Cinemovel, la carovana itinerante che porta la magia del cinema nei villaggi dove il cinema non c’è più o non c’è mai stato, dal Senegal al Mozambico.
La carovana del cinema, con il suo furgone variopinto, attraverserà 11 regioni, con 21 tappe (il 2 luglio sarà a Milano), organizzando in ogni posto incontri, workshop con autori, giornalisti, attori, familiari di vittime di mafie, giovani delle cooperative, per approfondire i temi dell’impegno declinati nel cinema. Ogni tappa verrà raccontata in un diario di bordo online, che ogni giorno darà spazio alle storie, alle persone, ai luoghi.
“Occupare simbolicamente – si legge su www.cinemovel.tv - anche per un solo giorno paesi come Corleone, Cinisi, Portella della Ginestra, Polistena e Castel Volturno acquista un valore particolare e l’obiettivo principale di Libero Cinema in Libera Terra è quello di creare, attorno al cinema, piazze universali di confronto e aprire spazi di discussione per sostenere quelle realtà produttive che, col loro lavoro quotidiano, costituiscono una risposta concreta e una alternativa alla criminalità organizzata.”
E, come a voler ribadire che le mafie non sono un problema solo italiano, questa settima edizione del Festival, avrà quest’anno un’anteprima speciale, oltre confine. Il 23 e 24 giugno la carovana infatti approda a Parigi, dove, a discutere del ruolo del cinema d’impegno sociale saranno, insieme ad Ettore Scola, presidente onorario di Cinemovel, il regista francese Robert Guediguian e Pasquale Scimeca. Sì, proprio lui, quello di Placido Rizzotto. E chissà che questa volta si sia in tanti a vederlo. Su piazze più libere.